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La vendemmia è ormai alle spalle, dall’uva si passa presto alle olive e il cosiddetto “olio nuovo” riporta così un po’ di certezze in un periodo caratterizzato da una costante instabilità.
Per tanti, ma non per “Dievole”, azienda vitivinicola e wine resort della Alejandro Bulgheroni Family Vineyards che ha “approfittato” della crisi degli ultimi mesi per sperimentare, rifarsi parzialmente il look e lanciare nuove interessanti proposte sul mercato. Questo, grazie al pluriennale lavoro che ha fatto progressivamente conoscere il suo olio e i suoi vini in Italia e nel mondo all’insegna di due parole chiave: qualità, prima di tutto, ma anche quantità da leggersi piuttosto come varietà.
“Frantoio”, “Correggiolo”, “Leccino”, “Pendolino” e “Moraiolo”: sono diverse, focalizzandoci proprio sul grande protagonista del press day organizzato lunedì scorso direttamente nell’azienda toscana a Castelnuovo Berardenga (in provincia di Siena), le tipologie di olive prodotte da “Dievole”. Fin dalla sua fondazione, la sua mission è stata d’altronde quella di intraprendere un percorso innovativo e rivoluzionario nella produzione dell’olio, attraverso nuove pratiche agronomiche e di frantoio che permettono al suo olio di restare fragrante, come appena franto, il più a lungo possibile.
Ma veniamo alla novità, annunciata e promessavi poc’anzi: la tolleranza e resistenza alla tanto temuta Xylella della nuovissima cultivar “Favolosa“, capace di offrire un olio perfettamente armonico ed equilibrato, in abbinamento al fruttato erbaceo, con la giusta dose di piccantezza. Dopo un’annata (specialmente in Toscana) non troppo positiva per la produzione dell’olio, ecco la possibile svolta: il 2020 si preannuncia così come grande opportunità di rilancio, anche a livello quantitativo. Sicuramente per “Dievole”, azienda da ulivete 100% italiane che vanta olive ben idratate e sane, confermandosi non a caso – anno dopo anno – uno dei punti di riferimento per l’olio extravergine di oliva di qualità nel nostro Paese.
L’amore per la terra dell’imprenditore argentino di origini italiane, Alejandro Bulgheroni, a “Dievole” con l’omonima cantina (novembre 2012), a Montalcino con “Poggio Landi” (dicembre 2012) e “Podere Brizio” (2013) e infine a Bolgheri con “Tenuta Le Colonne” e “Tenuta Meraviglia” (2015), ha posto difatti le basi per un progetto che rispetta l’ambiente e le tradizioni, con produzioni vitivinicole di prima fascia e grande attenzione anche all’area hospitality. Location amene e georgiche, che richiamano i valori del passato: la famiglia, il benessere, la natura e, soprattutto, la genuinità. Esattamente quegli stessi valori che si respirano e si assaporano tanto nell’olio quanto nei vini: quelli con marchio “Dievole”, a proposito, sono il “Chianti Classico DOCG”, il “Novecento Chianti Classico Riserva DOCG”, il “Campinovi Bianco Toscana IGT”, il “Tocca Stelle Chianti Classico DOCG”, il “Vigna di Sessina Chianti Classico Gran Selezione DOCG” e il “Vin Santo”, insieme alla “Grappa” .
Per non dimenticare gli eleganti piatti della chef Monika Filipinska, giovane cuoca pressoché autodidatta di origini polacche, abilissima nell’esaltare – presso il ristorante “Novecento” di Dievole – le materie prime che l’azienda e l’unicità della Toscana le mettono quotidianamente a disposizione. A partire proprio dall’olio nuovo, molto più che un semplice condimento nella sua speciale e colorata cucina…
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