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Siamo sul binario giusto in Oltrepò Pavese, che ha chiuso questo fine anno un tris di degustazioni alla scoperta di una terra fatta di tradizioni, saperi, artigianato ma anche di contrasti.  Tre degustazioni a tema “Oltrepo’ Food & Wine” con altrettanti appuntamenti inediti per gustare e scoprire il territorio dell’Oltrepò, in un percorso che ha svelato eccellenze agroalimentari della provincia di Pavia, dal Pinot Nero al Metodo Classico, dal Salame di Varzi al miele di tiglio.

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Se il buon giorno si vede dal fine anno, gli oltre 300 partecipanti tra giornalisti, influencer, appassionati e professionisti del settore sono un buon viatico per il 2021, per raggiungere l’obiettivo principale del Progetto di Valorizzazione del Distretto EnoAgroalimentare Pavese, con partner istituzionali importanti come Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e la Camera di Commercio di Pavia. Parola d’ordine valorizzazione, nell’ambito dell’Accordo Competitività̀ per sviluppare azioni legate alle eccellenze enoagroalimentari del territorio pavese, in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, il Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese e il Consorzio Club Buttafuoco Storico.

Il focus di Oltrepò Food & Wine era quello di sopperire all’impossibilità di organizzare grandi eventi in presenza, con un programma online condotto da una delle coppie più affiatate nel panorama enogastronomico italiano formata da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Ciceroni d’eccezione, esperti del territorio pavese che hanno narrato la storia vitivinicolta dell’Oltrepò e hanno condotto per mano gli ospiti ad apprezzare abbinamenti territoriali riuscitissimi in un crescendo di emozioni e di sapori.  Un territorio ricco di tipicità, tecniche e tradizioni enogastronomiche con una selezione di prodotti di nicchia dal grande fascino evocativo, per la loro bontà e la loro genuinità, ambassador perfetti che hanno fatto il giro d’Italia. La chiusura del 30 Dicembre è stata briosa, in cattedra i grandi vini frizzanti dell’Oltrepò Pavese come Bonarda e Sangue di Guida. Due icone enoiche dell’Oltrepò Pavese, due Doc rosse frizzanti prodotti apprezzati in Italia e all’estero, vini su cui puntare per la promozione vitivinicola del territorio.

In degustazione la Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC, un classico vino da tavola dai riflessi di color rubino, lievemente tannico che al gusto ricorda marasca e piccoli frutti rossi. Una produzione importante in zona con 20 milioni di bottiglie prodotte da circa 300 cantine, un prodotto simbolo che sta cercando di essere portato al posizionamento che merita nei diversi canali tra Gdo, vendita diretta e anche ho.re.ca soprattutto nello scenario locale. Il Sangue di Giuda DOC invece è stata una riscoperta del vino dolce, quello della festa che veniva servito quando passava un ospite importante da casa, perfetto in abbinamento a piatti anche salati nella tradizione bevuto nel quotidiano, con una produzione che ne 2020 ha toccato circa 2,5 milioni di bottiglie che in molti casi hanno fatto da apripista nei mercati internazionali.

“C’è aria nuova tra le colline oltrepadane – afferma Marco Gatti – e la selezione di vini realizzata, aveva uno scopo. Chiusura gloriosa con La Bonarda Frizzante e il Sangue di Giuda, in interpretazioni magistrali, per accendere i riflettori sulla ricchezza di tipologie che è capace di esprimere oggi l’Oltrepò Pavese, facendo scoprire attraverso un viaggio nel territorio virtuale, ma reale grazie alla degustazione, non solo la molteplicità di tipologie, ma il livello qualitativo raggiunto. Un’offerta che fa di questa zona, un vero orgoglio lombardo, grazie allo spirito nuovo, che vede soprattutto le nuove generazioni, far squadra nel segno della qualità, per affermare una via di distinzione che passa dal credere nell’immenso potenziale di questa terra vocata all’eccellenza come poche altre.”

Sulla parte food invece nell’ultima puntata protagonista il Salame stagionato 60 giorni dell’Oltrepò Pavese Orientale, un salume della tradizione in competizione con il famoso Varzi DOP, perfettamente spellabile sinonimo di invecchiamento al tempo giusto. Spazio poi al formaggio preferito dei nutrizionisti, quel Quartirolo Lombardo DOP, un formaggio fresco dal sapore deciso con caratteristiche di magrezza, equilibrio e qualità organolettiche. Abbinamenti con il vino, ma anche con una marmellata introvabile come la Marmellata di Petali di rosa, da urlo il parining con il Quartirolo risulta perfetto sorseggiando il Sangue di Giuda. E pooi Miele di Tiglio, una varietà che anche se diffusa in Oltrepò Pavese raggiunge sentori differenti rispetto alle altre zone di produzione, grazie alla grande biodiversità del territorio. Il dolce per definizione con il Sangue di Giuda è l’Offella, un prodotto da forno di lunga tradizione che viene prodotto in Lomellina con le Offelle di Parona. Protagonista in tavola anche il riso, una piccola ma emergente produzione Oltrepadana con il Riso Carnaroli da Carnaroli Pavese con fragole disidratate.

I prodotti artigianali che abbiamo scelto – chiosa Paolo Massobrio – non riguardavano solo lo sfizio di un abbinamento coi vini, quanto voler dimostrare che accanto a vini di grande interesse e lignaggio c’è anche una produzione agricola e artigianale unica e, senza mezzi termini, di alto livello. Tutti abbiamo sentito il valore del Carnaroli da Carnaroli Pavese, ma anche di quei salumi superbi che raccontano un’antica tradizione. E poi dei formaggi, in una terra che difficilmente si pensa vocata anche alla caseificazione, eppure fa parte della storia dell’autarchia agricola che ha messo i suoi semi per sempre. E poi le confetture come quelle di cipolle da abbinare a carni e formaggi, i mieli, fino ai dolci identitari: offelle, torta Paradiso, ciambelle di farina riso. Insomma sapori netti che raccontano in profondità l’attrattiva di un territorio.”

Un territorio da cartolina, prodotti super e belle persone, davvero non manca nulla all’Oltrepò Pavese per diventare una destinazione top del panorama agroalimentare nostrano, forse il 2021 sarà l’anno buono e all’orizzonte non mancano i progetti. A metà del prossimo mese di gennaio ci saranno le ultime tappe del progetto, i percorsi enoturistici e l’operazione di marketing territoriale, per un grande Welcome in Oltrepò.

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