Con un click è possibile scoprire storia, caratteristiche e persino dove trovare l’affascinante Blonde. Sul sito www.st-stefanus.com/it puoi trovare, i video per imparare a versare una perfetta St.Stefanus, esaltando o trattenendo i lieviti, le tecniche di degustazione, il forum, la newsletter, l’area dei social media e molto altro. St Stefanus è una birra d’abbazia molto antica, e dal 2012 è distribuita da Birra Peroni. E’ una birra naturale al 100%, non pastorizzata, non filtrata e ad alta fermentazione. Questa birra belga è prodotta con tre lieviti diversi, uno dei quali è il ceppo di originale dal Jerumanus dell’Abbazia Sint Stefanus. Ogni bottiglia è lasciata maturare in cantina per un minimo di tre mesi, poi la fermentazione continua fino alla sua apertura. Questa e molte altre informazioni sono presenti sul nuovo sito: www.st-stefanus.com/it, la cui veste grafica è perfettamente in linea con il brand.
Subito spiccano le ultime news del blog e un video che racconta storia e caratteristiche di St Stefanus. Poco più a destra, inconfondibili le tre icone di Twitter, Facebook e Google +: per stare al passo con i tempi è basilare rendere attiva un’area dedicata ai social network, per essere sempre on line con i target di riferimento. Scendendo, nella colonna di destra, è possibile iscriversi alla newsletter, attraverso cui sono spedite le notizie direttamente dal mastro birraio, Jef Versele. Non meno importante la curata ed esaustiva sezione dedicata alla ”Galleria Immagini”, le cui foto rivelano sia il presente che il passato. St. Stefanus dal 2012 è importata e distribuita in Italia dalla Birra Peroni S.r.l.. Birra Peroni è un’azienda italiana che fa parte del Gruppo multinazionale SABMiller plc, secondo produttore di birra al mondo, presente in più di 75 Paesi sui sei continenti, con una produzione di 218 milioni di ettolitri, oltre 200 marchi in portafoglio e un organico di più di 70.000 dipendenti. In Italia la produzione annua di Birra Peroni ammonta a circa 4,8 milioni di ettolitri, dei quali oltre un milione vengono esportati. I marchi prodotti e commercializzati da Birra Peroni sono: PERONI, la birra più conosciuta in Italia, NASTRO AZZURRO, la birra italiana più venduta all’estero, PILSNER URQUELL, considerata una delle migliori birre al mondo e altri prestigiosi marchi nazionali e internazionali come MILLER, TOURTEL, PERONI GRAN RISERVA, PERONI GRAN RISERVA ROSSA, PERONCINO, RAFFO e WUHRER. Birra Peroni nata a Vigevano nel 1846 è diventata, grazie al successo dei propri marchi, una delle maggiori realtà imprenditoriali Italiane e oggi uno dei simboli del Made in Italy, grazie alla conquista, con Nastro Azzurro, di mercati importanti in 55 Paesi.
LE ORIGINI E LA STORIA
Questa birra artigianale ha origine a Gand, in Belgio e risale alla fine del 1200. Il nome deriva dal monastero di St Stefanus, culla dell’ordine Agostiniano del paese, fondato nel 1295 e produttore in proprio di birra fino al 1978, anno in cui l’Abate cedette la ricetta e il diritto di produzione alla Famiglia Van Steenberge. Questa famiglia promise ai monaci del Monastero, iniziatori di un’importante antica tradizione birraria, che avrebbero protetto la ricetta per far assaggiare questa speciale birra belga alle generazioni future. Il monastero esiste ancora oggi, è situato in un tranquillo quartiere di Gand e si distingue per il suo stile barocco in ricordo di un’epoca di grande ricchezza culturale, scientifica e religiosa. All’interno del monastero, le porte in rovere mantengono l’impronta di St Stefanus, oltre ad altri simboli e iconografie che sono scolpiti su pareti, soffitti e pavimenti. Le prime notizie ufficiali dell’esistenza della fabbrica di birra della famiglia risale al 1784, quando Giovanni Battista De Bruin ha iniziato a vendere la sua birra in un bar del villaggio con il nome “De Peer” (anche se è quasi certo che la famiglia producesse la birra prima di tale data). Uno dei successori fu Jozef Schelfaut, che venne istruito come mastro birraio fin da giovane; fu lui a portare avanti la fabbrica di birra. Nel tempo, vennero piantati due ettari di campi di luppolo e fu costruito un edificio apposito per la lavorazione del luppolo e del malto, con lo scopo di rendere l’azienda autosufficiente. Sotto la sua leadership la fabbrica di birra ha cominciato la distribuzione ben oltre la città di Gand. La figlia di Jozef, Margriet, sposò Paul Van Steenberge, un ingegnere chimico professore di microbiologia presso la Scuola brassicola Sint Lievens Gand e la Facoltà di Agraria dell’Università di Gand. Paul sviluppò una vasta conoscenza nella produzione della birra e, dopo diverse vicissitudini, inclusa la guerra, che lo tennero lontano da Gand, al suo rientro in città nel 1922 divenne capo della fabbrica di birra, alla morte di Jozef Schelfaut.
Gli ingredienti utilizzati per la produzione della birra St Stefanus sono: acqua, malto d’orzo, riso, lieviti e luppolo. In particolare, l’acqua utilizzata proviene da tre fonti della zona e viene purificata con sali così da rimuovere le tracce di ferro. Poi vengono aggiunti i tre diversi malti in cui si è sciolto dello zucchero liquido, come vuole la tradizione dei monaci trappisti. Durante il ciclo iniziale di fermentazione, per far si che questa resti attiva, il lievito viene aggiunto lentamente e in modo regolare. Alla fine di questo primo ciclo la birra non viene pastorizzata e parte del lievito viene rimosso prima che la birra inizi la maturazione, durante la quale riposa per quattro settimane alla temperatura di 2° C . Dal momento in cui la birra si è stabilizzata, il lievito si deposita progressivamente. Anche se questa è una fase cruciale nella produzione di birra, questo metodo di maturazione è raro tra le birre ad alta fermentazione. Successivamente si aumenta la temperatura, così da creare l’ambiente favorevole per l’aggiunta dei due lieviti successivi. A questo punto è il momento dell’imbottigliamento e i lieviti vengono aggiunti con una goccia d’acqua e un po’ di zucchero. L’acqua fa schiumare la birra, permettendo così di eliminare l’ossigeno dalla bottiglia prima che venga posto il tappo. Le bottiglie sono conservate a 24° C per due settimane, consentendo la fermentazione secondaria. Una volta che le bottiglie vengono rimosse dalla zona di fermentazione sono conservate a temperatura di cantina per un minimo di tre mesi, con l’obiettivo di sviluppare il sapore caratteristico. St. Stefanus poi continua la sua maturazione fino a quando si decide di aprire la bottiglia; a 3 mesi di maturazione si gode di un gusto giovane fresco e fruttato mentre i sapori che si sviluppano durante i mesi di conservazione diventano più complessi e aromatici. Tutti questi passaggi sono oggi controllati dal mastro birraio Jef Versele.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Il carattere della birra si sviluppa nel tempo, perciò è importante sottolineare che l’esperienza di degustazione sarà diversa a seconda di quando si sceglie di gustare la St Stefanus.
3 mesi: la birra è fresca e fruttata
Inizialmente la St. Stefanus è bionda, con un colore ambrato chiaro. La schiuma risulta cremosa e persistente. Al naso si presenta con note dolci di caramello, sentori di pompelmo, mela verde, chiodi di garofano, cannella, banana e un tocco di pesca. In bocca il sapore è equilibrato dall’inizio con il caramello, e il finale con un pizzico di acidità e luppolo secco.
18 mesi: la birra è complessa e aromatica
Col tempo il colore ambrato diventa più forte, si riscalda intensificando il tono, mentre la schiuma risulta più delicata. Al naso gli agrumi si sono evoluti in note di scorza candita, con sentori di albicocca e mango. Al palato la dolcezza è maturata, rivela intense note di marmellata di arance con tocchi di vaniglia, caramello e mandorla. A questo punto la birra risulta più rotonda e complessa.
Il grado alcolico della birra St Stefanus è di 7°.
+Info:, – www.sfpr.it