L’oroscopo tradizionale di solito esce a inizio anno. L’Oroscopo della Mixology invece può permettersi di prendere i suoi tempi, di bere un drink e rifletterci su. E tu di che segno sei? Quante volte ci siamo sentiti fare questa domanda, magari al primo incontro, quando si conosce una persona nuova, per capire meglio la sua personalità e i suoi gusti. In parte, anche l’Oroscopo della Mixology nasce con questo obiettivo: cercare di prevedere le nuove aspirazioni della miscelazione e degli spirits.
Per cercare di raccontare al meglio dodici protagonisti e i loro segni zodiacali, ci siamo divertiti. Due semplici domande. “Quale sarà il trend della mixology nel 2019?” “Quale cocktail rappresenta al meglio il tuo segno?” È partito come un gioco, ma alla fine le risposte sono tutte serie, tutte da leggere. Uno spaccato del panorama della mixology nostrana con il coinvolgimento di bartender, opinion leader, organizzatori di eventi, produttori, distributori e giornalisti. Una bella fotografia variegata, amalgamata in un collage, come se fosse un buon drink. Buona lettura.
ARIETE: PAOLA MENCARELLI – Florence Cocktail Week
“I trend 2019: ecosostenibilità, low Alcohol e healthy cocktail, amari e autoproduzione degli ingredienti attraverso redistillazioni, infusioni, fortificazioni, fermentazioni e macerazioni. Segno: ariete. Abbinamento: Negroni, un cocktail strong come il carattere di questo segno, secco e amaro. Il suo colore Red Orange evoca il fuoco che arde dentro ogni ariete. Peraltro, nel 2019 ricorre il centenario del Negroni che celebreremo a Firenze durante la Florence Cocktail Week…”
TORO: DAVIDE MITACCHIONE – Luau Tiki Bar Bari
“Per il 2019 prevedo un incremento nel consumo di whisky/whiskey specie americani e di distillati di agave. Un altro trend internazionale in ascesa – anche se un po’ più di nicchia per ora – è il cocktail con il caffè. Sdoganato oramai dal vecchio concetto degli after dinner, questo drink inizia ad essere consumato a latitudini differenti, in diverse ore della giornata. Il mio segno è il toro e – secondo me – il Daiquirí lo rappresenta al meglio: essenziale, diretto e fresco”.
GEMELLI: IVANO TROMBINO – Vecchio Magazzino Doganale
“Più che una nuova moda, credo che nel 2019 ci sarà una conferma della miscelazione classica, sempre più ricercata e indirizzata alla riscoperta dei grandi liquori italiani. La nostra vera emozione sarà quella di assaporare, in ogni drink, il carattere che contraddistingue i vari territori della Penisola. Cocktail: Negroni del Dottore.
Ricetta:
1,5 cl Roger Tenere Sotto Banco
1,5 cl Jefferson Amaro Importante
3 cl Frack Amaro Serale no alla Moda
2 cl Gil The Authentic Rural Gin
1 cl Gil Rural Gin Torbato Italiano
BICCHIERE:
Tumbler basso
DECORAZIONE:
Fettina d’arancia.
Costruire direttamente nel bicchiere
ben freddo e servire con cubetti di ghiaccio”.
CANCRO: ERICA ROSSI – Trani Osteria Burgheria Cocktail di Rovigo
“I trend per il 2019 – credo – potranno essere i sapori naturali, un utilizzo sempre più attento ai prodotti del territorio, alla stagionalità. Un ruolo da protagonista lo avranno amari e liquori caratteristici delle più svariate zone d’Italia. Un cocktail che potrebbe rappresentare bene il segno del cancro è il New York Sour, un cocktail che sa fondere con armonia i sapori forti con un pizzico di dolcezza e una buona acidità”.
LEONE: SHANE EATON – Professore di fisica e cocktail blogger
“Bere più responsabilmente, cocktail low ABV e l’abbinamento cibo-cocktail: sono questi i trend del nuovo anno. Come drink da associare al leone sceglierei un Tommy’s Margarita. Vado spesso in Liguria in agosto e faccio sempre un salto da Paolino e Tiziana al The Balance di Savona, li ho conosciuti a San Francisco da Tommy’s mexican restaurant, il posto dove Julio Bermejo ha inventato il Tommy’s”.
VERGINE: MATTIA PASTORI – #Nonsolococktail
“Nel 2019 crescerà la domanda di aperitivi, si vedranno sempre di più nuovi prodotti con basso tenore alcolico (low ABV) e anche i nuovi cocktail risentiranno da vicino questo trend. Contemporaneamente, ci sarà anche un ritorno ai grandi classici della miscelazione, come Martini cocktail e Manhattan, andando sempre più verso gli anni ‘60/80. Lo Champagne tornerà a fare da protagonista sui banchi dei bar. L’ospitalità sarà però l’arma segreta con cui conquistare i propri clienti, perché permetterà il salto di qualità del servizio: ormai i prodotti di alto livello si trovano ovunque, i cocktail fatti con il misurino creano standard di consumo generalizzato; la vera differenza la può fare l’approccio del barman per far vivere esperienze ai propri consumatori. Quale cocktail rappresenta al meglio il tuo segno? La vergine è un segno di terra, il cocktail non so, quest’anno gradirei bere delle grandi bollicine – Champagne…”
BILANCIA: MAURIZIO MAESTRELLI – Giornalista e scrittore
“Penso possa essere l’anno dei cocktail a bassa gradazione alcolica, più facili e meno impegnativi, anche per chi si sta avvicinando per la prima volta a questo mondo. E poi, ma è un mio augurio, il rafforzamento della semplicità, del togliere invece dell’aggiungere, meno “effetti speciali” insomma, soprattutto se vanno a scapito della sostanza e della drinkability. Essendo una Bilancia, che mi dicono sia un segno zodiacale di equilibrio, eleganza e armonia, il cocktail che meglio la costellazione potrebbe essere il Negroni, perfettamente “bilanciato” – guarda caso – nelle sue tre componenti classiche: gin, bitter e vermouth. Tuttavia, negli ultimi mesi, la mia preferenza va verso un suo “parente stretto”, il Boulevardier che sostituisce il gin con il bourbon“.
SCORPIONE: PATRICK PISTOLESI – Drink Kong Roma
“Il trend di quest’anno sarà sicuramente mindful. Noi di Drink Kong crediamo fortemente in questo concetto, al punto che abbiamo aperto un bar sostenibile, dove non utilizziamo plastica, differenziamo e prestiamo attenzione agli sprechi. Abbiamo una formula di riutilizzo dei nostri scarti alimentari, con i quali creiamo sciroppi, cordiali e fermentati. Sicuramente, i low alcoholic drinks andranno la maggiore, pertanto noi ci concentreremo sul gusto e sul sapore. Personalmente amo molto la tequila e credo che un Hemingway Daiquiri con questo distillato – piuttosto che con il rum – possa rappresentare al meglio il mio segno, lo scorpione. Perché? Perché è pungente, imprevedibile e non sai mai quando dire “basta”, e quando decidi è troppo tardi, sei già fregato. E per finire è sexy!”
SAGITTARIO: LUCA PIROLA – Bartender.it
“Il trend per me è sempre lo stesso: fare stare bene i clienti nei nostri locali. Deve continuare ad aumentare la consapevolezza del concetto di accoglienza e questo lo si può fare solo con una vera e continua professionalità. Il movimento sta crescendo, tanti eventi e tanti stimoli ma non dobbiamo mai dimenticare la centralità del nostro cliente. Come cocktail dato le temperature di questi giorni un grande classico delle piste da sci, un bel bombardino con il Vov, poi sbizzarritevi voi con i twist del caso…”.
CAPRICORNO: Giovanni Liuzzi – Otivm Milano
“Credo che il trend del 2019 sarà focalizzato su prodotti come Pisco, Cachaca, Tequila e Mezcal che stiamo continuando a utilizzare sempre maggiormente, ma con la particolarità dell’artigianalità. Proposte che ormai stanno scoprendo i bartender e stanno diventando parte integrante dei drink classici ma anche di molte rivisitazioni. Cockatil: un bel twist su un classico Milano-Torino che diventa un Milano-Bari-Tokyo, con la possibilità di mettere insieme la mia città che è Milano, insieme a Bari dove sono le mie origini, arrivando sino a Tokyo.
Ricetta: 30 ml Campari
15 ml cinzano 1757 rosso
15 ml vincotto pugliese
1 barspoon honeymix
Peel mano di Buddha
ACQUARIO: MIRKO TURCONI – Piano 35 Torino
“Nel 2019 saranno di tendenza i drink non troppo alcolici, come il trend dell’anno passato con sempre più attenzione all’ecosostenibilità. Il mio drink è un Dirty Daiquiri, un twist estroso come il mio segno zodiacale. Un mix tra due grandi classici: il Dirty Martini (gin, Vermouth dry, salamoia d’oliva) e il Daiquiri (rum, zucchero, lime). Il Rhum Agricole è il distillato principale che si unisce a Vermouth dry, sciroppo di zucchero, acqua salata e una punta di acido citrico. Per finire, una rigorosa shakerata e voilà: un drink che unisce la forza del Martini, con le sue note sapide, alla dolcezza e all’acidità del Daiquiri“.
PESCI: ENRICO MAGNANI – Ghilardi Selezioni
“Gli operatori del settore sono sempre più interessanti ai prodotti Made in Italy, in particolare quelli che riescono al meglio a rappresentare le identità e i valori di un territorio. Come cocktail – essendo un segno sognatore – sceglierei una deliziosa Canchánchara: già il nome deriva dal rumore delle onde che s’infrangono sulla spiaggia, per di più, come tutti i cocktail dal sapore caraibico, spinge a vagheggiare una spiaggia tropicale!”