A colpire subito dello chef Antonio D’Angelo è il suo sorriso ammaliante, che ti fa capire perché nel suo curriculum stellare che oggi lo vede lo vede Executive Corporate Chef di tutto il mondo food&beverage di Giorgio Armani, è stato anche il cuoco personale di “Re Giorgio”. Reduce da una settimana intensa come quella della fashion week milanese, lo chef di origini napoletane ormai lombardo d’adozione, ha voluto presentare da Armani Silos in anteprima a un numero ristretto di giornalisti L’Orto di Mimì e la linea By Koji di prodotti di agricoltura sostenibile. Si tratta di un’azienda agricola vera e propria, un progetto fortemente voluto, nato con la mission di coltivare le verdure e le radici più particolari da utilizzare inizialmente nelle cucine di Nobu Milano.
Impegnato in prima linea lo chef Antonio D’Angelo, che ha sempre coltivato una grande passione per il suo orto, portato avanti insieme all’amico Andrea Tessadrelli, tecnologo alimentare. Un progetto quello dell’Orto di Mimì, che ora si sta allargando e si vuole far conoscere anche oltre i confini del mondo di Armani. Grande attenzione all’agricoltura sostenibile, l’Orto di Mimì oltre a non prevedere l’utilizzo di prodotti chimici, si pone l’obiettivo a medio termine di non sfruttare fonti di energia fossili. A Castel Mella in provincia di Brescia, c’è una vera e propria oasi dove la cultura giapponese incontra la biodiversità italiana. Si coltiva wasabi a impatto zero, grazie all’utilizzo dell’acqua riciclata dalla serra idroponica, mentre nei campi vengono coltivati anche negi e mizuma insieme a pomodori, zucchine, finocchi, melanzane, insalate e tutti gli ortaggi stagionali, rispettando il loro ciclo vitale e l’ecosistema locale.
La produzione agricola dell’Orto di Mimì viene lavorata nel laboratorio alimentare “KOJI”. Tra i prodotti e le conserve stagionali realizzate troviamo delle vere chicche. Dal succo di mela realizzato con quattro varietà di mela, al pomodoro sott’olio prodotto con una varietà antica chiamata Roma, particolarmente dolce e saporita. Il Pepe di Sichuan, una rarità in Italia, dal gusto fresco ed agrumato, la Giardiniera stagionale, prodotta con quello che offre l’Orto al momento della lavorazione. Melanzane sott’olio, preparate seguendo scrupolosamente la ricetta ricordo d’infanzia dello chef, la salsa di pomodoro, blend esclusivo di cinque varietà diverse, la crema di cavolfiore, il chutney con le erbette rainbow, la ricotta infornata, prodotta con puro siero di latte di pecore allevate all’aperto e il pane di campagna con farina di grano tenero tipo 1 macinato a pietra e lievitazione lenta di 48 ore.
Il nome di Mimì è un omaggio a Domenico, il padre di Antonio, da cui ha ereditato l’amore per la terra e per la stagionalità dei prodotti e la ricerca di ingredienti buoni e genuini, oltre ai valori fondamentali come passione, rispetto e memoria. Da parte di madre invece, ha preso l’amore per la cucina e per il cibo, che gli ha permesso di intraprendere un viaggio che dall’Italia e dalla cucina tradizionale, lo ha portato lontano. Un percorso che oggi lo vede Executive Corporate Chef di tutto il mondo food&beverage di Giorgio Armani, 16 locali attivi in tutto il mondo tra gestione diretta e franchising, altre 4 aperture previste nel breve. Dagli inizi alla fine degli anni ‘80, dapprima come Chef de Partie in diversi hotel e ristoranti del Nord Italia e poi come Sous Chef in due rinomati ristoranti del Bresciano, tra cui lo stellato Leon D’oro. Nel 2005 dopo un anno nelle veci di Sous Chef di Nobu Milano, viene scelto da Giorgio Armani come suo Personal Chef per quasi cinque anni. Dal 2009 è alla guida della brigata di Nobu Milano, il ristorante giapponese fusion di riferimento mondiale. Lo chef Antonio D’Angelo ha inoltre un suo ristorante a Formentera, Molo 47 Restaurant, una cucina ispirata al mare, un viaggio attraverso profumi e sapori tra Spagna, Italia e Giappone inaugurato a maggio 2017.
L’Orto di Mimì
Castel Mella, Via Macina 70 BS
www.instagram.com/lorto_di_mimi/
Ufficio stampa Les Enderlin Bureau per L’Orto di Mimì