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Nel mondo che vorrei… vino gratis 24 ore su 24. Sembra utopia, addirittura fantascienza, ma in Abruzzo i miracoli accadono davvero. Il 9 ottobre 2016 la Cantina Dora Sarchese ha infatti inaugurato la sua fontana magica, nella quale al posto dell’acqua sgorga il vino. Un’idea nata in principio per rifocillare i pellegrini del cammino di San Tommaso, ma che ha presto abbracciato curiosi, turisti e visitatori di ogni tipo.
La lampadina si è accesa inizialmente nella mente di Dina e Luigi Narcisi, tra i fondatori di questo itinerario culturale, naturalistico e spirituale che collega la città di Roma con la Basilica di San Pietro a Ortona, custode delle spoglie dell’Apostolo sin dal 1258. Un lungo percorso di circa 316 km che attraversa il cuore dell’Abruzzo più autentico esaltando le eccellenze paesaggistiche di cui è ricca la regione e anche, ovviamente, i luoghi della fede. Due giramondo, Dina e Luigi, che qualche anno prima erano rimasti a bocca aperta dinanzi alla prima Fontana di Vino del mondo, quella delle Bodegas Irache a Estella, Navarra. Così, riguardando un giorno le foto dei tanti viaggi fatti insieme, i due si sono detti: “Perché non costruirne una simile a Ortona?”. La proposta è subito arrivata a Nicola D’Auria, proprietario della Cantina Dora Sarchese e anch’egli tra gli animatori lungo il cammino. Che, dopo un’estate di riflessioni, ha deciso di accettare: “La fontana si farà!”.
A realizzarla ci ha pensato il famoso architetto Rocco Valentini. Il risultato? Un autentico monumento al vino abruzzese e in particolare al Montepulciano d’Abruzzo, che fluisce infinitamente all’interno di una vecchia e grossa botte di legno, fino ad allora inutilizzata dall’azienda, posta verticalmente per far “sentire vino il pellegrino/visitatore”. L’opera è stata completata con altri materiali di riuso come una grande pietra di calcarea della Majella ed elementi in ottone ricavati da attrezzature agricole. All’interno della botte, ecco la ciliegina: “Bevi vino, ché non sai donde sei venuto: sii lieto, perché non sai dove andrai”. Quale frase, se non la quartina d’amore di Omar Khayyâm, racchiude infatti l’essenza stessa di un cammino, di un pellegrinaggio e, molto probabilmente, anche della vita in generale?
Dalle parole ai fatti. Perché dalla fontana, come promesso, sgorga infatti un ottimo vino. Anche dell’acqua, che non fa mai male. L’esperienza è di quelle che ti restano dentro a lungo, facendoti esclamare: “Allora era proprio vero!”. Quasi come San Tommaso Apostolo, migliaia di visitatori – soprattutto stranieri – sono accorsi in massa negli ultimi due anni per verificare coi propri occhi la notizia che avevano letto nei rispettivi Paesi d’appartenenza. E ciò che hanno visto, ancora increduli, li ha lasciati tutti a bocca aperta. Proprio come Dina e Luigi alla Fuente del Vino durante il Cammino di Santiago.
+info: www.dorasarchese.it
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