Il bilancio alquanto incerto nell’export del vino italiano nel primo trimestre 2017 Se gli spumanti mantengono numeri in crescita, anche se inferiori rispetto al 2016, – continua Rallo – il vino in bottiglia registra segno meno.
VINI IN BOTTIGLIA
Sul fronte dei vini in bottiglia, il totale aggregato segna un aumento del 2% rispetto al corrispondente periodo del 2016, pari a 7,6 milioni di ettolitri. Sui valori (3,7 miliardi di dollari), il saldo rispetto allo scorso esercizio è zero (era pari rispettivamente a -4% e -1% nei due quarti di chiusura 2016). È da evidenziare che il confronto tra i dati in valore e in volume viene fatto rispetto ad un primo trimestre 2016 tra i migliori degli ultimi quattro anni, con performance di incremento vicine al 6%: questo per contestualizzare una ripresa che, pur a piccoli passi, sembra comunque proseguire. In Germania marzo chiude in negativo del 7% in volume rispetto allo stesso mese del 2016, segnando una delle peggiori performance dal 2014. Il blocco asiatico inizia l’anno con una magra progressione a volume (+4%, a 1,7 milioni di ettolitri) e i valori registrano invece un dato pari a -6% (1,1 miliardi di dollari). La Cina, maggior azionista continentale, registra solo un +6% in volume (1,1 milioni di ettolitri) e un -4% in valore, poco meno di 540 milioni di dollari. Se il dato dei volumi è tra i migliori dal 2012 a oggi, quello dei valori ha chiuso a -4%. Da sottolineare, inoltre, che l’ultimo anno ha visto la spesa media ‘a quarto’ arrestarsi sotto la soglia del 550 milioni di dollari.
SPUMANTI
Per quanto riguarda gli spumanti, il totale dell’aggregato monitorato chiude i conti a poco meno di 900.000 ettolitri di prodotto importato (+7%), per un giro d’affari pari a circa 661 milioni di dollari, equivalenti a un aumento annuo del 5%. Tra i grandi Paesi importatori, il dato di maggior crescita in volume è relativo alla Germania, che per la prima volta supera la soglia dei 130.000 ettolitri di prodotto nel primo trimestre, equivalenti a un importante incremento del 16%. Il mercato britannico, a volume, fa segnare al 31 marzo un dato vicino allo zero. Se Spagna e Francia, con -15% e -9%, contribuiscono alla fiacchezza del mercato, l’Italia, azionista di maggioranza con il 70% del totale, spegne le crescite degli anni passati fermandosi a un +5%. Negli USA la crescita in volume rallenta sia rispetto al 31 marzo 2016 (+9% contro +13%), sia rispetto al 31 dicembre 2016, quando era stata oltre il 25%. In Russia la dinamica prosegue nel riallineamento dei volumi verso la stabilizzazione: a marzo (+22%) si conferma e si amplia la crescita segnata a fine 2016 (+15%), mentre sui valori si va oltre il 40% di aumento, miglior performance trimestrale assoluta da fine 2013. A determinare queste performance sono tutti i principali supplier europei, con l’Italia confermata ai vertici della classifica
IL COMMENTO DI ANTONIO RALLO, PRESIDENTE DI UNIONE ITALIANA VINI
“Questi dati – sottolinea il Presidente – confermano l’urgenza di rimettere in moto gli investimenti promozionali delle imprese attivati dalla misura OCM vino e quelli già posti in essere da ICE, per sviluppare attività mirate in quei Paesi chiave per le nostre imprese, quali oggi gli Usa e nel prossimo futuro la Cina”. “Tra le note positive dell’export di questo primo trimestre – conclude il Presidente di Unione Italiana Vini – va segnalata finalmente la performance della Russia che, sui vini in bottiglia, supera la soglia del 50% di aumento in valore e in volume, confermando la tendenza alla ripresa cominciata a fine 2016. Buona la dinamica statunitense, che mantiene il +4% in valore di fine 2016 e amplia di un punto (da +2% a +3%) la crescita in volume, di fatto consegnando questo primo trimestre come il migliore in assoluto da cinque anni a questa parte. Anche il Canada apre il 2017 con il miglior primo trimestre dal 2012, con valori record di 450 milioni di dollari canadesi”.
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