Per le feste di fine anno in Italia si prevede una crescita delle vendite a valore degli spumanti, anche se non si arriva ancora ai volumi del 2019. E per il brindisi delle festività di fine anno vengono privilegiate le bolle tricolori.
“C’è voglia di uscire, ma anche di ritornare in casa. Le prenotazioni fuoricasa sono state in forte rilancio fino a fine novembre, ma tra superpass e regioni di nuovo in giallo, tra gli operatori cresce la tensione per disdette dietro l’angolo. Le conferme arrivano solo all’ultimo momento. Insomma, c’è voglia di spendere per Natale e Capodanno ma permangono incertezze sul breve e medio termine“, sottolinea Giampietro Comolli, presidente Ovse. “In questo contesto,” osserva l’analista economico, “certi consumi (soprattutto in horeca, e luoghi di vacanza), non indispensabili ma funzionali alle feste di fine anno, dipendono dall’ultima sicurezza e informazione.”
Secondo Comolli, per vini e spumanti, gli italiani, a fine 2021, avranno speso tra il 14% ed il 17% in più sul 2020, per consumi domestici e regali, mentre il fuori casa crescerà più o meno del 10%. Valori in crescita, dunque, anche se non si arriverà ancora ai livelli del 2019, ultimo anno pre-covid. Per il brindisi delle festività di fine anno, ancora una volta, verranno privilegiate le produzioni italiane (da mondo del Prosecco – con Conegliano e Valdobbiadene, Asolo, e Prosecco doc – al Trentodoc, dal Franciacorta all’Asti, dall’Alta Langa all’Oltrepò).
Anche in tutti i paesi europei si respira la stessa aria. “È un periodo – evidenzia Comolli – di consumi e acquisti concentrati: circa il 37-40 per cento del totale annuo va in regali, feste, brindisi. Il confronto con le feste 2020 è estremamente positivo. Mancheranno all’appello ancora 6 milioni di bottiglie di bollicine rispetto al 2019“. Per la sola notte dal 2021 al 2022, Ovse stima che salteranno 39-42 milioni di bottiglie di bollicine. Solo 2 milioni i tappi di Champagne, in calo del 27% rispetto al 2019 e del 16% rispetto al 2020.
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