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Parigi val bene un vino: novità, numeri e assaggi a Wine Paris e Vinexpo Paris


“Paris vaut bien un vin”. Si potrebbe declinare al mondo del vino e ai giorni nostri la famosa frase di Enrico IV pronunciata nel XVI secolo, per capire cosa è avvenuto in Francia. Wine Paris e Vinexpo Paris mantengono le promesse, successo di pubblico per questa joint venture francese che messi da parte divisionismi e guerre di religione enoiche, è destinata a diventare uno degli eventi clou della stagione delle fiere nel settore wine & spirits.

 

Erano molte le aspettative, si respirava come un mood di incertezza per il cambio di location soprattutto per Vinexpo al debutto nella capitale francese. Un cambio di rotta decisamente forte ripagato dai numeri: 2.800 gli espositori e 29.280 gli operatori del settore intervenuti provenienti da 26 paesi, la maggior parte da Regno Unito, Belgio e Stati Uniti. Una prima edizione che diventa il salone annuale, su vino e spirits, più importante per i cugini d’oltralpe che aprono le porte anche agli altri stati tra cui ovviamente anche la nostra bella Italia.

Nel padiglione dedicato ai laboratori il Gambero Rosso ha fatto il boom di presenze sia alla masterclass guidata da Gianni Fabrizio sui vini di Toscana dell’azienda “Frescobaldi-  cantina dell’anno”, ma anche con un pomeriggio interamente dedicato alla presentazione dei 3 bicchieri 2020, le eccellenze italiane per la Guida. Qui ci hanno convinto i vini delle aziende Rosset, Borgo Maragliano, Garesio, Guado al Melo, Dei e Petrucci.

Sullo sfondo anche tavole rotonde per accendere i riflettori sulle criticità esistenti nel settore come “Tendenze e principali sfide nel mercato globale degli alcolici”, le “Aspettative dei consumatori per i vini biologici”, il “Commercio elettronico: vendita diretta del vino al consumatore”, il mercato americano, le ripercussioni per i produttori del possibile “Winexit” inglese e molto altro. Novità anche nel percorso di visita con l’area Be Spirits con oltre 100 marchi provenienti da 14 paesi e il suo “Infinite Bar” (il cocktail bar più lungo del mondo, 50 metri). E sul lato vino, luci puntate anche sull’ambiente e le selezioni BIO, HVE e biodinamiche, in un’area WOW – Selezioni eco-friendly.

Gli organizzatori si dicono entusiasti per il successo e stanno già lavorando all’edizione del 2021 dove si cercherà di diversificare ancora di più l’offerta per i visitatori coinvolgendo altri stati produttori oltre Italia, Spagna, la Francia tutta, Austria, Portogallo, Armenia Svizzera, Grecia, Germania, Marocco, Gerogia, Algeria, Inghilterra, Turchia, Sud Africa, Slovenia, Ungheria.

In questo scenario i produttori italiani si sono presentati con stand comuni, sotto il cappello di una stessa associazione o consorzio ma anche singolarmente, partecipando ad iniziative anche fuori dal salone. Come la degustazione organizzata dal Magazine internazionale Vert de Vin che ha raccolto oltre 240 professionisti e una 30 di produttori (anche piemontesi) tra cui Villa Guelpa, Ettore Germano e Pelassa. In degustazione svettano il Sizzano Doc, esaltatore della finezza e profondità del nebbiolo del Nord Piemonte, il Barolo Riserva Lazzarito 2013, l’ideale rappresentante della potente ma meticolosa struttura tannica dei vini di Serralunga e il Roero Antaniolo Riserva 2016, un fascinoso e coinvolgente nebbiolo, per una realizzazione tannica delle sabbie di origine.

In fiera, invece, commovente l’assaggio del Barolo Pianpolvere Soprano Bussia 2009 in magnum dell’azienda di Rodolfo Migliorini. Di freschezza ed eleganza a conferma del talento di questa magica vigna e della sua capacità innata di sfidare il tempo svelata con la scelta di proporla al mercato come Riserva e dopo almeno 7 anni di affinamento. Il legno non solo è integralmente inserito ma è l’abbraccio inebriante di tannini finissimi, morbidissimi e solleticanti del sorso.

Ma a Vinexpo e Wine Paris è impossibile resistere all’assaggio di qualche Domaine o Château. Elettrizzanti le stimolazioni arrivate dagli assaggi dei vini di Delas (Côte Rôtie La Landonne 2017 e Cornas 2017), E. Guigal (Côte Rôtie La Landonne 2016), Château Croix de Labrie (Camille de Labrie e Croix de Labrie), Domaine Trouillet (Cœur de Pouilly 2017), Garner et Fils (Bourgogne Epineuil), David Renaud (I Rancy), Domaine Virely – Rougeot (Mersault 1er Cru Les Charmes 2018), Domaine des Monts Luisants (Morey Saint-Denis 1er Cru Les Monts Luisants 2018), Louis Jadot (Clos Vougeot Grand Cru 2015), Champagne Bruno Michel (Cuvée Brut Assemblée), Domaine La Marche (Mercurey Clos La Marche).

Au revoir Wine Paris e Vinexpo Paris, appuntamento nel 2021, dal 15 al 17 febbraio.

 

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