Il fatturato netto nei primi nove mesi del 2014 è pari a 3.969,8 milioni di euro, in aumento di 97,3 milioni (+2,5%) rispetto ai 3.872,5 milioni dei primi nove mesi del 2013. La variazione a tassi di cambio costanti e a perimetro omogeneo – ottenuto escludendo il contributo della società Balkis acquisita a luglio 2013 e di Harvey Food and Beverage Ltd (Harvey Fresh) acquisita nel secondo trimestre 2014 – ed escludendo gli effetti dell’iperinflazione in Venezuela, risulta in aumento di 368,4 milioni (+9,6%), con un contributo particolarmente significativo delle aree America Latina, Africa e Nord America. Tale incremento è principalmente dovuto all’aumento dei listini prezzo e alle maggiori vendite dei prodotti a più alta redditività.
Il margine operativo lordo si attesta a 299,1 milioni di euro, in crescita di 7,1 milioni (+2,4%) rispetto ai 292 milioni dei primi nove mesi del 2013. A cambi e perimetro costanti ed escludendo gli effetti dell’iperinflazione in Venezuela, la variazione risulta in aumento di 39,4 milioni (+13%) grazie al buon andamento ottenuto nelle aree America Latina, Africa ed Europa e nonostante la contrazione registrata in Australia e, in misura minore, in Nord America, principalmente a seguito dell’incremento del costo della materia prima latte.L’utile del Gruppo è pari a 143,1 milioni di euro, in diminuzione di 16,5 milioni rispetto ai 159,6 milioni dei primi nove mesi del 2013. A cambi e perimetro costanti, l’utile del Gruppo risulta in diminuzione di 4,5 milioni. Tale riduzione è principalmente riconducibile a maggiori imposte di periodo e a minori proventi finanziari netti. Tale decremento è stato in parte compensato dal miglioramento dell’utile operativo netto. Le disponibilità finanziarie nette sono pari a 956,1 milioni di euro, in diminuzione di 109,5 milioni, rispetto ai 1.065,6 milioni del 31 dicembre 2013. Le cause principali di tale variazione sono: l’assorbimento di cassa da attività straordinarie per 88,7 milioni, principalmente a seguito dell’acquisizione di Harvey Food and Beverage Ltd, il pagamento di dividendi di 53,5 milioni e l’effetto cambio negativo di 14,1 milioni.
In Italia – il cui peso sull’area Europa è pari a circa l’85% del fatturato netto – i mercati in cui Parmalat opera sono stati caratterizzati da una generalizzata contrazione dei consumi. La consociata si conferma leader nel latte UHT, nel latte pastorizzato e nella panna UHT e mantiene le proprie posizioni competitive nelle bevande a base frutta e nello yogurt. In tale contesto, l’azienda ha incrementato gli investimenti pubblicitari a sostegno dei principali brand.
EVOLUZIONE DELLA GESTIONE
Il terzo trimestre 2014 è stato caratterizzato dall’aumento dei ricavi e del margine operativo lordo, beneficiando delle azioni strategiche intraprese, quali aumenti mirati di prezzo, azioni di marketing e rafforzamento nelle aree geografiche chiave, che si accompagnano ad iniziative volte ad un continuo miglioramento dell’efficienza operativa. Il trend delle materie prime, in calo a partire dal terzo trimestre dell’anno e le dinamiche commerciali influenzate dai principali concorrenti e dalle politiche di prezzo e di prodotto perseguite dalle catene distributive, introducono elevati livelli di variabilità nei risultati delle diverse aree. Complessivamente, si conferma il trend positivo di crescita di fatturato e margine operativo lordo, nonostante il contesto economico globale ancora incerto. In tale contesto, per il 2014, a tassi di cambio e perimetro costanti ed escluso l’effetto dell’iperinflazione, Parmalat stima un fatturato netto e un EBITDA in crescita in misura superiore al 5%, rispetto alla precedente stima di crescita del 3%.
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