Il Piemonte è una regione in cui non è necessario il miracolo di trasformare l’acqua in vino. Perché se dalle Langhe e dal Monferrato arrivano alcune delle più pregiate etichette dell’enologia italiana, anche nel settore delle acque minerali la regione è tra le prime in Italia. Insieme rappresentano una parte consistente dell’export alimentare piemontese (1,3 miliardi di euro su un totale di 4,6 miliardi). Sull’estero è il vino a farla da padrone con i grandi rossi Barolo e Barbaresco e poi con l’Asti e il Moscato, di cui sono stati già venduti 60 milioni di bottiglie nei primi dieci mesi dell’anno.
Il colosso piemontese delle acque minerali è però la Sant’Anna del gruppo Bertone che raduna diversi marchi ed è leader in Italia : «Se il settore delle bibite e delle bevande in generale spiega Alberto Bertone – è in seria sofferenza, quello delle acque minerali è stabile. Certo la concorrenza è forte, giocata sulle promozioni continue, che noi però abbiamo abbandonato. I margini sono ormai ridotti e sempre di più si va verso una concentrazione perché la capacità di investimenti e innovazione chiesta per stare sul mercato sta soffocando le imprese più piccole».