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Ci sono due macrotrend che accomunano moltissime nuove aperture nel mondo dei bar e della ristorazione degli ultimi anni: la multifunzionalità (ovvero la capacità di offrire un’offerta gastronomica diversa a seconda dell’ora del giorno, partendo dalle colazioni e concludendo con l’aperitivo) e la ricerca spasmodica di un’identità ( dai locali specializzati in un singolo prodotto fino a quelli a tema). Ora, prendete queste due regole, accartocciatele, mettetele da parte, e avrete il Pint Of View.

Il locale fiorentino sorto nel 2017 in Borgo Tegolaio infatti ha trovato la propria formula per il successo proprio nel collocarsi fuori da ogni casella, scegliendo di avere più identità e più occasioni di consumo, ma di averli tutti insieme, nello stesso momento e nello stesso posto. Per descrivere in una parola l’offerta del locale infatti, ce ne vogliono almeno tre: stiamo parlando dell’unico ristorante di cucina coreana a Firenze, di una delle migliori selezioni di birre artigianali in città, e di un cocktail bar di livello, il tutto nello stesso momento e nello stesso posto. Ed il magnifico paradosso, è che la formula funziona molto bene, con accostamenti insoliti e fuori dalle rotte conosciute, come quelli che vedono i noodles in pairing con la birra artigianale oppure i ravioli al vapore ripieni di peposo e lampredotto.

Questo progetto di fusione di mondi è tutto tranne che frutto del caso. Si tratta del punto d’incontro tra grandi professionisti nei vari settori di competenza, come dimostra la partecipazione di Archea Brewery (da anni uno dei pub di riferimento per la birra artigianale in città) per quanto riguarda la scelta dei fusti, e l’apporto del Rasputin per quanto riguarda la parte cocktail bar, diretto da Lorenzo Pizzorno.

Il tocco in più è senza dubbio il talento della giovane chef Sud Coreana Yejin Ha, ed al suo team di cucina, capaci di creare un menù di ispirazione coreana ma dal respiro internazionale, variegato e stagionale. Ma guai a volerlo vedere come un semplice ristorante con bar annesso: Pint of View è un’esperienza, un viaggio tra mondi gustativi dove nessuno prevarica l’altro, e proprio per questo merita di essere provato più volte: per lasciarsi trascinare dalla curiosità e scoprire che, in barba ai macrotrend ed alle regole della matematica, cambiando l’ordine degli addendi il risultato (almeno quello gustativo) cambia eccome, ed è un piacere scoprire nuovi punti (e pinte) di vista sulla cucina fiorentina.

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