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PER LA PRIMA VOLTA IL CONSUMO VINICOLO ITALIANO SCENDE, MA SALE L’EXPORT


In Italia si beve sempre meno vino: per la prima volta nel 2010 i consumi sono sotto la soglia dei 40 litri procapite. Usa, Cina e Russia, invece, registrano un boom di crescita. Cresce l’export italiano nei primi sei mesi del 2010 (+7,6%), soprattutto quello del vino delle regioni del sud: boom della Campania (+25,1%), Basilicata (+24,4%) e Puglia (+22,1%).


Se nel Bel Paese si beve sempre meno vino, la Russia, la Cina e gli USA hanno visto aumentare sensibilmente negli ultimi anni i loro consumi di vino. Mentre in Italia, infatti, il consumo di vino è sceso sotto la soglia dei 20 milioni di ettolitri (dati Ismea 2010) con un consumo pro-capite che si attesta per la prima volta sotto la soglia dei 40 litri (il calo dalla fine degli anni ’80 ad oggi supera complessivamente il 30%), in altre aree si registrano crescite a due cifre: Regno Unito (+94% rispetto a vent’anni fa), Stati Uniti (+47%), Russia (+63%), Cina (+160%).

“Esportare fuori dai confini nazionali il vino made in Italy sembrerebbe quindi più che un’opportunità, un obbligo”, ha commentato oggi nel corso dell’Assemblea delle cooperative vitivinicole Adriano Orsi, Presidente del settore vitivinicolo di Fedagri, 425 aziende cooperative aderenti, 20 milioni di ettolitri di vino prodotto per un valore complessivo di 2,4 miliardi di euro (la metà proveniente dalla commercializzazione dei vini oltre confine). E in effetti i numeri vanno proprio in questa direzione: dal 1999 al 2008 il valore dell’export di vino italiano è passato da 2,4 a 3,6 miliardi di euro, con un incremento record del 50% (Fonte: OIV). “La crisi economica – spiega Orsi – ha ridimensionato questo trend impetuoso, riportando nel 2009 il valore dell’export sotto i 3,5 miliardi (con un calo del -2,2% rispetto al 2008), ma i dati sulle esportazioni nei primi sette mesi del 2010 mostrano una ripresa delle vendite oltre frontiera, con una crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Nomisma)”.

A sorpresa, sono le regioni del Sud Italia ad aver fatto registrare il maggiore incremento della quota export (+9,8% contro una media nazionale pari all’8,1%). Le variazioni più significative sono state quella della Puglia (+22,1%), Campania (+25,1) e Basilicata (+24,4%). La crescita a due cifre di tali regioni è strettamente correlata agli investimenti in promozione: lo dimostra il caso della Puglia, che ha investito un milione di euro in promozione, registrando un notevole incremento delle esportazioni verso i paesi extra-Ue (+ 44%).

+ info: UFFICIO STAMPA FEDAGRI – CONFCOOPERATIVE – Alina Fiordellisi Via Torino 146 00184 – Roma Tel. 06 46978202

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