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Il progetto “Birra della legalità”, promosso da Libera e dal Comitato Don Diana, prevede la costruzione di un birrificio nel carcere di alta sicurezza di Carinola (Caserta). La Coop sociale “Carla Laudante” curerà l’attuazione pratica del piano coordinando il lavoro dei detenuti, che saranno formati con appositi corsi. Il progetto prevede di realizzare all’interno del carcere l’intero ciclo produttivo della bevanda, dalla coltivazione biologica sui circa 35mila metri quadrati di terreni adiacenti delle materie prime occorrenti come orzo e malto, alla realizzazione, in locali annessi, dello stabilimento per la fase produttiva.


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Scarica Ora!!! Guida Beverfood Birre“Lo scopo è non solo ridurre le distanze tra la popolazione carceraria e la società civile favorendo il recupero sociale dei detenuti – afferma Alessandra Tommasino, presidente della Coop Carla Laudante – ma soprattutto creare un’impresa che sia eco-sostenibile e costituisca per questo un antidoto all’impresa criminale. Un progetto che punta ad ampliare le già consolidate esperienze di recupero e assistenza dei soggetti svantaggiati condotte sui beni confiscati, coinvolgendo i detenuti e offrendo loro reali opportunità di riscatto sociale volti alla costruzione di percorsi di recupero non solo materiali, ma anche e soprattutto delle coscienze di quei tanti protagonisti di una criminalità organizzata che nel passato hanno devastato questo territorio». «Un recupero – così Nicola Salvi, project manager di Invitalia – che non può prescindere dall’esigenza di superare la troppa sufficienza che spesso si adopera nel giudicare in maniera negativa queste terre. Un percorso di crescita che si potrebbe paragonare al fiore di loto, un fiore celebre per la sua bellezza, per il candore dei propri petali, ma che affonda le radici nel fango. Un fiore che in questa circostanza rappresenta la possibilità per i 118 ergastolani presenti a Carinola di trasformare i loro errori e le loro condanne in un punto di partenza per la rinascita sociale e umana di questo territorio».

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Rinascita testimoniata dall’esperienza di Andrea Bertola, mastro birraio della cooperativa torinese PausaCafè, che ha condiviso con la platea il racconto di come il lavoro coi detenuti ha portato alla realizzazione di un micro birrificio del carcere di Saluzzo e di un’ampia area di produzione di caffè e cacao nel carcere delle Vallette di Torino, e di come gli stessi detenuti hanno saputo cogliere in questo lavoro una vera e propria lezione di vita imparando ad anteporre alla logica della competizione, tipica della criminalità, quella della cooperazione, necessaria al benessere della comunità.

+info: www.campanianotizie.com/attualita/caserta/43502-birra-della-legalita-prodotta-dai-detenuti-di-carinola.html

News di collegamento:
ED ORA LA BIRRA ARTIGIANALE LA FANNO ANCHE IN CARCERE: ALLA CASA RODOLFO MORANDI DI SALUZZO

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