Sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e la Reggia di Caserta: un progetto pilota a livello nazionale per spingere sulla sinergia delle diverse eccellenze del territorio, partendo da beni culturali e patrimonio agroalimentare.
Il progetto prevede la nascita della nuova sede del consorzio nell’area delle cavallerizze di Palazzo reale, a cui verrà corrisposto un fitto annuo di 80 mila euro. Partendo da una situazione di base di 500 milioni di fatturato annuo ed un export pari al 28 per cento, il Consorzio ha previsto di fare attività di formazione sia con i giovani che con i dipendenti dei caseifici e informazione rivolta ai consumatori, giornalisti, operatori del settore. Nella programmazione sono stati preventivati inoltre investimenti in ricerca e sviluppo legati al prodotto in stretto legame con il mondo accademico, in particolare con l’Università Federico II il cui rettore è membro del Comitato Scientifico del Consorzio. In più l’organismo di Tutela finanzierà anche la riapertura del Teatro di Corte della Reggia di Caserta.
“Questo accordo è un vero e proprio evento che va nella direzione della rinascita della Reggia – ha detto il direttore, Mauro Felicori – La scelta di fondo è chiara: tale rinascita coinvolge il territorio di cui la mozzarella è un simbolo. È un accordo semplice, ma forte da cui traggono vantaggio agricoltura e Beni Culturali”. “Questo progetto sarà il nuovo biglietto da visita del Consorzio – dice il presidente dell’organismo di Tutela, Domenico Raimondo – ed è la testimonianza che ormai si è voltato pagina rispetto all’immagine che di questo territorio e di questo prodotto si è fatto ingiustamente nel passato”. Di “percorso ancorato con il territorio” ha parlato anche il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani: “Il consorzio investe in un’ottica moderna di sviluppo e in un bene unico al mondo, facendo emergere al massimo il collegamento immediato che esiste tra la mozzarella e la sua area di origine e rafforzando il legame con il territorio e l’identità del più importante prodotto a marchio dop del Mezzogiorno”. Mentre di una “sfida che ha una portata Nazionale e non solo Campana” ha parlato l’europarlamentare, Paolo De Castro, membro del comitato scientifico del Consorzio.
I lavori sono stati conclusi dal sottosegretario Cesaro. “Questa intesa offre l’occasione per dare una nuova narrazione del nostro territorio – ha detto -. Da Caserta arriva un esempio per il resto del Paese che si fonda sulla sinergia tra pubblico e privato, rapporto che fino a poco fa sembrava impossibile e sulla piena collaborazione tra i ministeri, nell’ottica di una reale ricaduta economica, culturale ed occupazionale per i territori interessati”. Alla giornata hanno preso parte anche Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio vino Chianti Classico e Antonio Limone, Commissario Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno. Presenti anche il deputato Paolo Russo membro della Commissione Anticontraffazione, il maestro pizzaiolo Franco Pepe e il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone.
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