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Simone Braschi non ha certo bisogno di tante presentazioni. Dopo le esperienze di Milano come Bar Manager al “Moet Chandon” di Piazza Duomo e un ritorno al “Caffè Concerto Paszkowski” di Firenze, oggi l’esperto Barman toscano lavora nella suggestiva Versilia. Spetterà proprio a lui, insieme a Federico Pempori, Giuseppe Alessandrino e Alice Simonetti, il compito di rappresentare e onorare la propria regione nel prossimo Concorso Nazionale di A.B.I. Professional. Lo abbiamo intervistato in esclusiva in vista della kermesse che avrà luogo al “Park Hotel ai Cappuccini” di Gubbio tra il 31 marzo e il 3 aprile.

Braschi, manca sempre meno al Concorso Nazionale di A.B.I. Professional. Che aspettative ha?
“Non vedo l’ora, ormai ci siamo quasi. Il momento più emozionante sarà sicuramente stringere la mano a Umberto Caselli, Presidente Onorario di A.B.I. e per 12 anni massima autorità dell’International Barman Association. Poi andrò anche in pedana a presentare un nuovo cocktail… Al di là di questo, comunque, il programma è ricchissimo di appuntamenti con master di prim’ordine organizzati in una location da favola, quindi conto di imparare molto”.

Quanto è importante per lei far parte del mondo A.B.I.?
“L’associazione è una grande famiglia composta da persone che hanno alle spalle tante esperienze diverse, ma un’unica grande passione, quella del bere miscelato. A ogni riunione è bello confrontarsi con chi ha fatto la storia dei cocktail in Italia e nel mondo, così come con le nuove leve di questo mestiere. Per anni mi sono occupato infatti di formazione e credo che partecipare anche in minima parte alla crescita di nuovi barman sia una grande responsabilità per noi veterani”.

In attesa di vederla all’opera a Gubbio, ci racconta infine il drink che ha portato all’ultimo Concorso Interregionale Centro Italia?
“Al Concorso dello scorso novembre ho presentato un cocktail dal nome ‘Kruf’, che risponde alla richiesta d’innovazione mantenendo però il rapporto coi prodotti della mia regione di provenienza e facendo attenzione ai frutti di stagione. Ho così scelto come base la vodka VKA del Mugello, correggendola con del Mandarino Varnelli e del succo di limone. Come allungante analcolico ho deciso invece di estrarre del succo di Kaki, mai sperimentato o visto prima in un drink. Il ‘Kruf’, in onore anche della Rufina (luogo di svolgimento dell’ultimo Interregionale Centro Italia, ndr) si propone come drink  autunnale mediamente alcolico, con un gusto nuovo e un piacevole aroma fresco e fruttato”.

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