La pubblicità, soprattutto quella televisiva, è in crisi profonda. A sancire il momento difficile del mercato dell’advertising sono i dati Nielsen sugli investimenti nell’ultimo trimestre 2012. Da ottobre a dicembre 2012 il calo degli investimenti in pubblicità televisiva certificato dalla società di ricerca americana è stato del 15,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un calo pesante, registrato soprattutto nel mese di novembre, se si considera che il dato relativo ai dieci mesi era negativo del 12,8%. Ma anche gli altri settori non vanno meglio. Ad eccezione di Internet (605 milioni, +7,1%), tutti i media tradizionali presentano segni negativi: oltre alla tv perdono investimenti i quotidiani (-16,9%), i periodici (-17,8%), la radio (-10,2%) e il cinema (-24,9%).
Tornando alla tv, l’emittente più colpita dalla flessione della pubblicità è la Rai che perde la “bellezza” del 22,2% degli investimenti con solo 778 milioni di euro di pubblicità. Anche Mediaset non se la passa meglio visto che, secondo i calcoli elaborati da milanofinanza.it, ha perso più dell’intero comparto (-16,6%) con 2.233 miliardi di euro investiti. Chi va decisamente in controtendenza sono La7 e soprattutto Sky Italia. L’emittente del gruppo Telecom Italia Media nel mirino di Urbano Cairo (con la Cairo Communication ne raccoglie la pubblicità), ha incassato spot per 165 milioni (+1,6%). Meglio ancora in termini percentuali ha fatto la pay tv satellitare di Rupert Murdoch: Sky, infatti, ha chiuso il trimestre con una raccolta di 340 milioni (+2,4%). Questi diversi andamenti dei gruppi tv modificano anche, seppure di poco, le quote di mercato: l’azienda di Cologno Monzese perde un punto scendendo al 61,97% di quota del comparto tv. La Rai fa ancora peggio scendendo dal 23,5% al 21,58%. In crescita, invece, Sky (dal 7,8% al 9,42%) e La7 (dal 3,82% al 4,6%).
Fonte: www.adginforma.it/