Per far sì che possiamo sorseggiare un ottimo espresso italiano il caffè attraversa mari, oceani e continenti. La scelta del partner e la qualità del viaggio permettono di assicurare che la qualità della materia prima sia mantenuta sino alla torrefazione o al consumatore. Alla convention dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano Luca Spallarossa, consulente di APRILE SPA ed esperto nel settore dei trasporti, ha spiegato come tutto questo sia possibile.
Trasportare un bene come il caffè non è esente da rischi correlati alla natura del bene stesso e all’esigenza di proporre sul mercato un prodotto che sia il più fresco possibile, anche se esso deve attraversare interi continenti per giungere a destinazione. Trovare il giusto partner che possa con affidabilità e competenza portare a termine questo compito diventa pertanto di estrema importanza per quelle aziende che fanno della qualità del prodotto il loro cavallo di battaglia. I rischi maggiori nella spedizione di prodotti deperibili. I lunghi tempi di transito rischiano di danneggiare la merce, oltre la possibilità che l’equipment, ovvero i container frigoriferi, possano malfunzionare. Anche la nave può avere dei problemi (diversione, avarie ecc). Il tutto comporta un accorciamento della vita del prodotto e conseguentemente della sua shelf-life.
Le vie del caffè. Per quanto riguarda la logistica, pensiamo a nuove tecnologie legate all’equipment, con container isotermici o coibentati, o all’utilizzo di termo coperte all’interno dei container stessi, il tutto allo scopo di evitare le escursioni termiche. Inoltre puntiamo all’individuazione di nuove modalità di trasporto. Nel caso del Far East è in via di sperimentazione la New China Silk Road ferroviaria che in futuro potrà garantire delle spedizioni competitive addirittura con quelle via aereo in termini di velocità. Agevolare le pratiche doganali, importanti per i prodotti che devono essere consumati freschi come il caffè. La struttura efficace ed efficiente dell’operatore logistico velocizza e agevola le pratiche doganali in partenza e in arrivo, ovviamente in funzione dei termini di vendita della merce. Lo scopo è quello di minimizzare le potenziali problematiche che queste “infrastrutture immateriali” che portano ad allungare i tempi di transito delle merci e riportare a problematiche di deperimento del bene.
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