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Record storico per il MADE IN ITALY alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo


E’ record storico per il Made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta solo per il periodo di Natale che supera i 3 miliardi di euro, in aumento dell’8% E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti “Il Natale sulle tavole degli italiani”, presentata all’Assemblea nazionale sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2015. Ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi nove mesi del 2015.

Un record ottenuto – precisa la Coldiretti – nonostante l’embargo della Russia che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto totale all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi. A guidare la classifica di questo Natale all’estero è dunque lo spumante italiano. Mai così tanti brindisi come quest’anno nel mondo saranno Made in Italy con la domanda che – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta in valore del 50 per cento in Gran Bretagna e del 32 per cento negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo e il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, le quali pero’ vanno forte anche in Germania che si posiziona al terzo posto. E le richieste – precisa la Coldiretti – sono aumentate del 19 per cento anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nella classifica delle bollicine italiane piu’ consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Quest’anno – sostiene la Coldiretti – all’estero si stapperanno piu’ bottiglie di spumante italiani che di champagne francese.

Si tratta di risultati che – precisa la Coldiretti – trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Ad essere molto richiesti – continua la Coldiretti – sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 9 per cento in valore e la pasta con un +7%. Cresce anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 4 per cento, ma addirittura del 31% per il pecorino e il fiore sardo.

“Il record fatto segnare sulle tavole del Natale straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano che traina la ripresa dell’intero Made in Italy”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All’estero – afferma Moncalvo – sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding all’estero.

A questa realtà – conclude Moncalvo – se ne aggiunge pero’ una ancora piu` insidiosa: quella dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi piu` svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta”.

IL BOOM DEL MADE IN ITALY SULLE TAVOLE DEL NATALE ALL’ESTERO

 

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore nei primi nove mesi del 2015

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