“Red Bull gives you wings” (Red Bull ti mette le ali). Slogan azzeccato, ma che negli Usa ora costerà molto caro al produttore di bevande austriaco. Per evitare una class action, secondo la quale la società di Didi Mateschitz ha pubblicizzato in maniera ingannevole le sue bevande energetiche, Red Bull ha accettato di pagare 13 milioni di dollari (circa 10 milioni di euro). Chi ha comprato una lattina di Red Bull negli Usa dal 2002 – e forse si è meravigliato che non gli sono spuntate le ali – potrà richiedere un risarcimento.
Secondo quanto riferito dal portale americano Consumerist, e da quello specializzato BevNet, sono diverse le persone che hanno fatto causa a Red Bull perché «induce in errore i consumatori con lo slogan che implicitamente promette un aumento delle prestazioni». In realtà, questa l’argomentazione di chi ha presentato la querela nel 2013, una Red Bull ha circa lo stesso effetto di una dose media di caffeina. Una lattina della bevanda energetica (0,25 l) contiene infatti 80 milligrammi di caffeina, molto meno di una tazza di caffè da 0,2 litri (tra 115 e 175 milligrammi). In una mail a BevNet, il colosso austriaco nega le accusa. Sottolinea di aver deciso di risolvere la controversia, ma di essere sempre stata corretta e precisa nelle iniziative pubblicitarie e nell’etichettatura dei prodotti. Stando a quanto riferito dal blog Law360, Red Bull avrebbe nel frattempo rinunciato all’opinabile slogan sul mercato americano, non così in Europa. Inoltre, l’azienda ha accettato di sostenere anche i costi del processo, circa 4,75 milioni di dollari.
www.bevnet.com/news/2014/red-bull-to-pay-13-million-for-false-advertising-settlement