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In un mercato difficile, segnato dal calo dei consumi, la birra “Made in Italy” registra una nuova crescita dell’export (oltre 2 milioni di ettolitri, +11,6% sul 2010) che traina la produzione fino a raggiungere, nel 2011, i 13 milioni e 410mila ettolitri (+4,7% rispetto al 2010). Grazie anche a questi risultati positivi, il settore della birra il Italia è riuscito a garantire, negli oltre 400 impianti italiani (di cui 14 stabilimenti industriali di birra e 2 di malto), un importante livello occupazionale: oltre 144.000 addetti, fra produzione e commercializzazione. Un settore, insomma, che fa bene all’economia italiana, contribuendo con oltre 4 miliardi di euro di entrate allo Stato e assorbendo dall’agricoltura nazionale tutta la materia prima disponibile per la produzione, confermandosi così un solido punto di riferimento per l’indotto del Paese.


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Sul fronte dei consumi interni di birra si registra una leggera crescita (+1,4%), per un procapite che si stabilizza sui 29 litri, lontano dal picco dei 31,1 litri del 2007. Un dato, quest’ultimo, che relega ancora l’Italia all’ultimo posto per i consumi in Europa. Sono questi i numeri salienti dell’Annual Report 2011 di AssoBirra – l’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto che con i suoi 44 associati tra grandi e medie aziende, microbirrifici e malterie rappresenta il 98%delmercato della produzione nazionale – che confermano l’importanza del settore birrario nel panorama dell’industria agroalimentare italiana. “La birra rappresenta ormai un patrimonio economico, sociale e culturale del nostro Paese che piace sempre di più agli italiani: sono 36 milioni i connazionali che la bevono e, secondo Ispo, è la bevanda alcolica preferita dagli under 54” – spiega Alberto Frausin, Presidente di AssoBirra- “La birra, coi suoi oltre 144.000 occupati, è un patrimonio che va tutelato, per il crescente contributo economico che apporta al Paese, per la forte presenza sul territorio, per la capacità di esportare “italianità” e per l’impegno costante nella sostenibilità ambientale. In venti anni – conclude Frausin– abbiamo abbattuto di due terzi la quantità di acqua utilizzata, di un quarto il consumo di energia e del 40% le emissioni di Co2. Pochi in Europa hanno fatto quanto noi e questo ci spinge a continuare, con determinazione, su questa strada”. “Per i primi 6 mesi del 2012 – dichiara Filippo Terzaghi, Direttore di Assobirra- stimiamo una sostanziale tenuta del mercato con circa 6 milioni di ettolitri venduti (+1% rispetto allo stesso periodo del 2011), grazie a un avvio di primavera molto mite e ad un mese di giugno caratterizzato da basse precipitazioni e temperature elevate, specialmente nel meridione del Paese”.

per una più ampia analisi del mercato della birra in Italia nel 2011 si rimanda a:
MERCATO ITALIA BIRRA 2011: MODERATA CRESCITA DEI CONSUMI, AUMENTO DELLA PRODUZIONE, BOOM DELL’EXPORT

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