Nel mercato del beverage l’orzo è più noto come il cereale da cui si ricava il malto per la produzione delle birre. ma è anche diffuso nella versione di orzo tostato per la preparazione della omonima bevanda calda.
Nella versione tostata il prodotto si è particolarmente diffuso nel periodo autarchico precedente la seconda guerra mondiale come surrogato del caffè. Più in generale l’orzo tostato, in quanto non contiene caffeina, è un prodotto adatto ad essere consumato da chi desidera evitare l’effetto eccitante del caffè. Nel dopoguerra l’orzo si è affermato come modificatore del latte destinato alla colazione dei bambini ma nel proseguo si è avuta una estensione del target di consumo coinvolgendo anche un pubblico più adulto ed anziano, consolidando una posizione di rilievo all’interno del mercato dei preparati per bevande calde.
I NUMERI DEL MERCATO DELL’ORZO TOSTATO IN ITALIA
Secondo i dati IRI, le vendite di orzo e tostati naturali nei punti della distribuzione moderna (iper + super + superettes + discount) nell’anno terminante a dicembre 2021 sono stati pari a 5,78 Mn/kg (in leggero calo nella GDO, ma in forte crescita nei discount) per un valore corrispondente di 50,5 M.n/€ (in crescita sia nella GDO e in modo più marcato nei discount). È prevalente la versione solubile (63% del totale valore), mentre il macinato vale il 17% e, infine, comincia ad affermarsi anche l’orzo tostato in capsule, che ora ha già raggiunto il 20% a valore. Tenuto conto anche delle vendite nel retail tradizionale e delle vendite nell’Horeca (dove è diffusa anche la versione orzo & ginseng), il mercato totale può essere stimato sommariamente intorno a 8-9 Mn/kg per un valore intorno ai 70 Mn/€. Il prodotto è diffuso anche in versione “Orzo & Cacao” e “Orzo % Caffè” oltre che nella versione funzionale “Orzo & Ginseng”.
Leader di mercato è il brand Orzoro del gruppo Nestlé. Il lancio di Orzoro sul mercato risale al 1940 a cura della ditta “Ursina Franck”, industria di succedanei del caffè, che poi nel 1971 si fuse con il gruppo Nestlé; successivamente il marchio è stato ribattezzato come Nestlé Orzoro. Ma il gruppo produttivo più importante in Italia è Crastan, con ben due stabilimenti in Toscana, che produce sia a proprio marchio (Crastan, Orzo Pupo, …) sia a marchio di terzi (gruppi GDO e altre aziende). Crastan fa ora parte del gruppo bresciano Prontofoods.
Il gruppo Prontofoods acquisisce Crastan, leader nella produzione di orzo tostato
Il terzo marchio più importante del mercato è Orzobimbo, a suo tempo lanciato dalla Star, e ora in mano al gruppo Nutrition & Santé.
Fonte: annuario settoriale Coffitalia 2022 su www.beverfood.com