Il consumo domestico del caffè tostato è veicolato in gran parte attraverso le catene della moderna distribuzione (iper + Super + LSP + discount). A questi si aggiungono il dettaglio tradizionale, il dettaglio specializzato (negozi caffè e articoli per caffè) e l’e-commerce, per un totale volumi 2023 pari a 162 milioni di kili di caffè tostato. Il consumo domestico rappresenta il 71% del totale vendite di caffè tostato destinato alla preparazione del caffè bevanda.
Il caffè macinato in sacchetti, nelle varie tipologie (macinato normale e macinato espresso), resta ancora la tipologia prevalente nel mercato con il 68% del totale delle vendite a quantità, ma solo il 45% del totale valore (prezzo medio = 9,35 €/kg). Prosegue lo spostamento di volumi e valori dal macinato in sacchetti al macinato porzionato in cialde e capsule. Il caffè porzionato assorbe ora il 20,3% dei volumi totali del caffè macinato nel retail, ma ha già raggiunto il 44,2% del totale valore (prezzo medio = oltre 30 €/kg).
Il boom del caffè porzionato è immediatamente visibile nei punti di vendita, dove la superficie espositiva di questi formati è ormai sovrabbondante rispetto alle altre confezioni di caffè. Lo spazio espositivo è costantemente aumentato, anche in relazione all’impetuoso sviluppo delle capsule compatibili. All’interno del segmento del macinato porzionato, il segmento delle capsule prevale nettamente, valendo oltre 639 milioni di €, ma il caffè in cialde sta performando meglio, raggiungendo ora i 126 milioni di € di vendite nei canali del dettaglio non specializzato.
Nei canali della distribuzione moderna è in vendita anche il caffè in grani, ma con un ruolo più marginale; oggi rappresenta il 7,3% delle vendite a quantità e il 4,9% a valore. Infine, va segnalato il caffè solubile, che in Italia è sempre rimasto un segmento residuale, contrariamente a quanto accade in molti altri Paesi; in Italia oggi conta solo per il 4% a quantità e per il 6% a valore.
Il consumo domestico di caffè è alimentato dalle vendite dei canali del dettaglio moderno e tradizionale, anche dalle vendite del dettaglio specializzato (negozi di caffè) e dalle vendite online. Il dettaglio specializzato può contare su migliaia di negozi ormai diffusi su tutto il territorio italiano. Secondo i dati di una recente ricerca di YouGov, il 22% dei consumatori italiani acquista caffè nei negozi specializzati e un 9% acquista il caffè direttamente nelle torrefazioni. Le vendite del dettaglio specializzato e dell’e-commerce possono essere stimate complessivamente intorno ai 41 milioni di kg, rappresentando il 18% del totale mercato italiano. Le vendite di caffè online mostrano un trend positivo. Oltre alle piattaforme specializzate, ormai la gran parte dei produttori ha attivato dei coffee shop online.
Consumi e Consumatori
L’ultima ricerca Astra commissionata dal Consorzio Promozione Caffè ci consente di tracciare un profilo completo dei consumatori di caffè in Italia. Sono poche le cose che mettono d’accordo gli italiani, e una di queste è senza dubbio il caffè, considerato da sempre un simbolo del Made in Italy nel mondo. Non è solo un semplice stereotipo, ma una convinzione radicata nella quasi totalità degli abitanti del Belpaese, a conferma del legame indissolubile che hanno con questa bevanda. Gli italiani amano il caffè: il 97% lo beve, l’89,3% lo consuma almeno una volta alla settimana e il 73,9% ogni giorno. Gli italiani non possono fare a meno dell’energia positiva della tazzina: il 42,2% lo considera un modo per ritrovare la carica, mentre il 33,7% lo vede come un momento di condivisione speciale. Il caffè è la bevanda cui viene riconosciuto il maggior valore relazionale.
Uno degli aspetti che gli italiani ritrovano maggiormente nel caffè è la ritualità: per il 92% è un’abitudine che scandisce non solo i diversi momenti della giornata, ma anche le varie occasioni di convivialità. Questo aspetto è particolarmente importante per il 95% degli italiani tra i 25 e i 34 anni. Oltre a essere considerato una “sveglia” per il Paese, il caffè è anche un momento d’incontro e un gesto d’amore verso le persone a cui lo offriamo.
Non meno importante è il concetto di tradizione, che anche in questo caso mette praticamente tutti d’accordo: è un rito che ci unisce da Nord a Sud (92%) e che richiede una precisa gestualità sia nel prepararlo (91%) sia nel berlo (90%). Molto apprezzata dai più giovani è anche la varietà che il panorama italiano offre in termini di miscele e tipologie (91% dei 25-34enni rispetto all’89% della media degli intervistati). La versatilità del caffè si conferma anche attraverso i nuovi trend di preparazione: dal modaiolo “cold brew” alle nuove tecniche gourmet di fermentazione in barrique, fino ai mix con frutta fresca per sottolineare i profili aromatici originali del chicco di caffè.
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Gli usi e i costumi legati a questa bevanda sono vari: su 100 caffè, circa 40 vengono consumati a casa, seguiti dal bar (circa 14 su 100). La macchina a cialde, la moka e la macchina da espresso automatica restano le modalità preferite con cui gli italiani preparano il caffè (rispettivamente il 42,7%, il 28,8% e il 17,1%). Interessante è anche ciò che è emerso sul rapporto personale che abbiamo con questa bevanda, specialmente quando la consumiamo al bar.
Dalla ricerca Astra emerge infine la crescente consapevolezza ambientale dei consumatori italiani. Qual è il principale impegno richiesto alla filiera? Il 50,3% richiede un miglioramento della sostenibilità ambientale, il 33% un miglioramento della sostenibilità economica e il 16,7% un miglioramento della sostenibilità sociale.
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Report Beverfood.com sul mercato del caffè in Italia 2023: import, export e consumi
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