Vola il prezzo del succo di arancia per effetto della straordinaria gelata di inizio anno in Florida che ha costretto il Governatore del “Sunshine State” a chiedere lo stato di emergenza per i danni alle coltivazioni di agrumi che stanno seriamente compromettendo i raccolti. Le quotazioni hanno raggiunto sul mercato future di New York il massimo dagli ultimi due anni. La crisi del succo d’arancia americano si aggiunge alla crisi agrumicola italiana per la quale la Coldiretti si è mossa a livello regionale per chiedere iniziative di sostegno ai produttori
Il clima freddo pungente che ha colpito la Florida agli inizi del 2010 ha fatto impennare i prezzi del succo d’arancia sui mercati finanziari. Il “Sunshine State”, noto per la sua produzione di arance, pompelmo e altri agrumi, ha sofferto temperature sotto lo zero, abbastanza insolite per uno stato come la Florida, ubicato nella punta sud est degli USA. Le previsioni meteorologiche indicano una nuova ondata di freddo anche nei prossimi giorni di gennaio. Per limitare i danni alle colture, le autorità locali hanno revocato le restrizioni del trasporto su strada per consentire ai produttori di accelerare la raccolta in corso. Si tenga conto che i produttori di agrumi hanno già avuto un anno difficile.
Nel mese di dicembre, prima ancora delle gelate di inizio anno, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti prevedeva che la Florida avrebbe prodotto circa 5,5 milioni di tonnellate di arance nella stagione 2009/2010, con un calo del 17 per cento rispetto alla passata stagione. Lo Stato produce tre quarti delle arance degli Stati Uniti. L’impatto è stato immediato sul mercato finanziario di New York, dove il succo d’arancia concentrato congelato è quotato come il petrolio e altre materie prime: il prezzo di riferimento nei contratto futures, per la consegna a marzo, è salito sopra 1,50 dollari la libbra, il livello più alto dal gennaio 2008. Questo significa un salto del 50% rispetto all’ottobre scorso.
Considerato che il succo d’arancia è un prodotto largamente importato anche in Europa, le vicende USA – sostiene la Coldiretti – dovrebbero presto riflettersi anche sul mercato nazionale italiano, dove peraltro le produzioni agrumicole sono in profonda crisi per effetto dei compensi agli agricoltori ben al di sotto dei costi di produzione. Una situazione molto grave che ha portato Il presidente della Coldiretti Calabria a scrivere una lettera all’assessore regionale agricoltura della Calabria per presentare un pacchetto di proposte per superare la crisi che sta colpendo pesantemente i produttori agrumicoli della piana di Gioia Tauro. Nella missiva, la Coldiretti “ritiene indispensabile avviare con urgenza l’attivazione di una serie di misure in grado di sostenere la ripresa e il rilancio di questo importante comparto economico della regione”.
+info: www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5gZASAT9a5WWioRp3VaN-iwi29ccQ
www.coldiretti.it/docindex/cncd/informazioni/013_10.htm
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