La crisi manda ancora più a fondo i consumi alimentari. Nei primi nove mesi del 2013 – si evince dall’ultima rilevazione Ismea Gfk-Eurisko – la spesa per alimenti e bevande ha subito una riduzione di quasi il 4% su base annua, la peggiore dall’inizio della seconda ondata recessiva ancora in atto. Meno marcata la flessione degli acquisti in volume, scesi nello stesso periodo dell’1,7%. Un risultato che incrociato con quello della spesa conferma il crescente ricorso a strategie di risparmio adottate in chiave anti crisi dalle famiglie italiane. Fenomeni quali la ricerca dell’offerta speciale, il nomadismo tra insegne o gli acquisti di cibi low-cost sono ormai divenuti una sorta di paradigma per ampie fasce di consumatori alle prese con una progressiva riduzione del potere d’acquisto.
BEVANDE
La flessione registrata nel segmento della frutta e agrumi trasformati, più grave per la spesa, che per i volumi, rispettivamente -6,5% e -2,9%, è essenzialmente determinata dalla grave flessione dei consumi di succhi di frutta (-10,5% in valore, -6,3% in valore). Ancora una volta, si registra il calo dei volumi consumati di vini (-6,7%) cui corrisponde un aumento della spesa (+3,6%) motivata dal rincaro dei prezzi dell’annata di produzione del 2012. Si conferma anche per questa rilevazione il calo maggiore dei volumi acquistati di vini comuni e IGP (rispettivamente -8,6% e -9,8%) rispetto ai DOP (-1,2%). In lieve aumento i volumi delle acque minerali (+0,7%), a fronte di una notevole riduzione della spesa (-5,4%). Infine, i dati riguardanti lealtre bevande rivelano un calo generalizzato dei consumi, così le bevande gassate segnano un calo del 5,1% nelle quantità ed uno del 9,7% nella spesa,quelle non gassate, il -4,8% in volume e il-9,9% in valore e la birra il -2,8% in volume e il -8,6% in valore.
L’indagine completa è disponibile su Ismea: www.ismeaservizi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3309