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Nonostante il basso consumo pro-capite (rispetto agli altri paesi europei), oggi in Italia bevono birra circa 30milioni di consumatori (50% della popolazione). La birra è ormai la bevanda preferita al ristorante (piu’ del vino).. L’indagine Makno/AssoBirra “Gli italiani e la birra 2010” rivela che la birra è ormai un must per gli italiani, che hanno sempre più familiarità con questa bevanda. La tendenza spopola soprattutto tra i 6 milioni di “foodies”… L‘indagine, commissionata alla società di ricerche Makno da AssoBirra, l’associazione dei produttori italiani di birra e malto, è stata realizzata su un campione di 1500 persone maggiorenni rappresentativo della popolazione.


Scarica Ora!!! Guida beverfood Birre Primo, incoraggiante dato dell’indagine Makno/AssoBirra: aumenta il numero degli italiani che apprezzano la birra, merito soprattutto della crescita di quanti affermano di bere birra “tutti i giorni”, il cui numero è in pratica raddoppiato negli ultimi 12 mesi. Rimane sostanzialmente invariato rispetto al 2009 il trend dei consumatori “abituali” e “sporadici”. In pratica, oggi bevono birra circa 30 milioni di italiani, la metà dei quali (oltre 16 milioni di persone) una o più volte a settimana. Andando a esaminare le varie occasioni di consumo, aumentano in maniera rilevante i consumatori di birra nei pasti fuori casa, che in un anno segnano un eloquente +148%. Un risultato che vale alla birra la palma di regina dei pasti fuori casa: se appena 7 anni fa il vino dominava con il 38,4% dei consensi (la birra era al 22,7%) oggi la situazione si è capovolta con la birra al 20,6% e il vino – comunque in ripresa rispetto allo scorso anno – al 18%. Prima assoluta resta però l’acqua minerale naturale (56,7%). Continua, invece, una situazione di testa a testa tra birra e vino se prendiamo in considerazione solo i pasti fuori casa del finesettimana e dei festivi.

La tendenza a portare la birra in tavola, comincia a conquistare anche le tavole “domestiche”, le più ostiche ad aprirsi a questa bevanda. Tra le spiegazioni, c’è il fatto che la birra inizia ad essere ingrediente rilevante delle cene “speciali” con amici e parenti. In queste occasioni, 1 volta su 3 in tavola arriva una buona birra che insidia il vino bianco, verso il quale si pone come alternativa decisamente meno alcolica e più leggera. Resta invece irraggiungibile il vino rosso, vero must delle serate speciali. Resta moderata la crescita del consumo di birra fuori pasto, strettamente correlata alle occasioni “sociali”, allo stare con gli amici. In questo segmento la birra si conferma bevanda di tendenza: a casa per 7 italiani su 10 stappare una birra è d’obbligo “quanto vengono a trovarmi gli amici”; fuori casa, i luoghi preferiti dove condividere una birra in compagnia sono “pub, wine bar e birrerie”, il “bar” e le “feste in casa di amici”. E, a sottolineare un atteggiamento sempre più maturo e consapevole nell’accostarsi a questa bevanda, aumenta la percentuale di quanti la bevono a ridosso del pasto, durante l’aperitivo “rinforzato”, quello all’italiana.

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Altro segnale di una crescente cultura di prodotto: nel 2010 saper qualcosa di birra è ormai d’obbligo per gli italiani, che hanno sempre più familiarità con questa bevanda. La maggioranza ha i suoi stili preferiti, sceglie un bicchiere specifico, sa versarla correttamente. Partiamo dalla “beer etiquette”: 1 italiano su 2 la sa spillare correttamente. E ormai solo 1 su 4 si ostina a berla senza le proverbiali “due dita” di schiuma, vero segreto per esaltare il gusto e preservare le caratteristiche organolettiche della bevanda. Sono meno della metà rispetto all’anno scorso i consumatori che la bevono da un bicchiere qualsiasi, mentre triplicano quanti cercano quello “giusto” a seconda dello stile birrario. Si registra però anche la nuova tendenza (tipicamente giovanile) di bere la birra direttamente dalla bottiglia da 0,33 cl, che accomuna 2 italiani su 10i. A proposito di stili birrari, la birra più apprezzata dagli italiani resta la classica e versatile chiara: lager e pils, seguite dalle specialità di frumento. A seguire, le ale, le birre d’abbazia e le analcoliche. Mentre sono la bottiglia da 33 cl e la spina a dividersi (quasi alla pari) i favori dei nostri connazionali come formati che assicurano maggiore qualità alla bevanda.

Perché piace la birra? È il gusto la prima motivazione al consumo – o di rifiuto, per chi non la beve. I consumatori apprezzano il suo sapore inconfondibile ed in misura minore il suo essere “dissetante”. Si segnala un incremento importante di quanti dichiarano di berla perché “si adatta a tutti i piatti” e “per abitudine”. Crolla il freno a non bere birra legato al concetto di essere una bevanda “alcolica”. Per tutti, l’immagine della birra rimanda a una bevanda “naturale, prodotta con ingredienti naturali”, “adatta anche ad un pubblico femminile” e “simpatica e allegra”. Permane, però, l’idea che la birra “gonfi o faccia ingrassare”, pregiudizio che ancora oggi costituisce una delle più importanti barriere al suo consumo. Va rilevato che il gradimento verso la birra sale in proporzione alla conoscenza del prodotto. Lo conferma la dichiarazione d’amore ricevuta dai cosiddetti “foodies”, ovvero gli italiani che condividono una particolare passione per il gusto di mangiare e bere bene, vanno più spesso al ristorante nei fine settimana e organizzano con una frequenza superiore rispetto allo standard nazionale cene e pranzi “speciali”.

+info: Uff. stampa AssoBirra INC 06.4416081 – www.assobirra.it

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