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Le vendite della celebre acquavite francese sono in ebollizione, con una crescita del 27% in volume e del 60% in valore rispetto al 2009 : questo è quanto emerge da uno studio pubblicato dalla società di revisione e consulenza PWC, in occasione della “Giornata del cognac” (Charente). Con più di 500.000 ettolitri venduti nel 2012 e un fatturato di circa 2,4 miliardi di euro, questa eau-de-vie Charentais rappresenta il 25% della produzione francese di spiriti. Nel 2011 sono state vendute in tutto il mondo 410 milioni casse di alcolici, tra cui 11 milioni di casse dicognac, ancora molto indietro rispetto agli 80 milioni di casse di vodka e ai 43 milioni di casse rum. La Cina è stata, negli ultimi anni, il motore principale della notevole crescita di Cognac.

Databank Database Tabella csv excel xls Case Vinicole Cantine

Annuari Distribuzione Alimentare Catering Ingrosso Alimentare Italia Europa Agra Editrice Da due anni la Cina è diventata il più grande mercato a valore del cognac con una quota del48%, contro il 27% di dieci anni fa. Tra il 2011 e il 2012 le spedizioni di cognac in Cina sono aumentate di quasi il 9%. Il secondo mercato del cognac è il Nord America (26% in valore). Tuttavia, in termini di volume, gli Stati Uniti restano il principale importatore nel 2012 con 139.000 ettolitri importati, davanti a Singapore (82.000 hl) e Cina (69.000 hl). “Una gran parte del cognac consumata in Cina passa attraverso Singapore, e quindi il volume, il mercato cinese non è lontano da quello degli Stati Uniti”, spiega Jean-Marc Morel, presidente della SBIC.

Il consumo di cognac in Cina è il “segno del successo della classe media ….”, spiega Jean-Marc Olivier, autore dello studio PWC. “C’è una rapida crescita della domanda di questo prodotto e con lo sviluppo economico della Cina e l’aumento del tenore di vita, i consumatori saranno sempre di più”, ha assicurato l’ambasciatore cinese in Francia Kong Quan. Le importazioni cinesi di acquaviti (principalmente cognac e whiskey single malt) rappresentano al momento solo una piccola parte del totale consumi di acquaviti in Cina, dove il prodotto più consumato in assoluto è un’acquavite locale denominata “bàijiù”, ottenuta dalla distillazione di sorgo e cereali con una gradazione tra i 40 e i 60 gradi alcoolici

Fonte: www.lesechos.fr/ del 25.01.13

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