Il progetto di rilancio della storica acqua umbra e il riavvio dello stabilimento di Massa Martana è stato presentato da Benedetto Mancini l’imprenditore che ha rilevato l’azienda e che ha disegnato il futuro di questo stabilimento. Rilancio che significa acquisizione, piano industriale e anche innovazione nel settore del benessere, per quel che riguarda le acque termali. Il messaggio «L’annuncio della ripresa dell’attività produttiva dello stabilimento di acque minerali Sanfaustino va salutato con soddisfazione, soprattutto perché avviene in una fase negativa della congiuntura economica, in un territorio – quello di Massa Martana – che ha sofferto in modo particolare per le ripercussioni della crisi sul suo settore economico ed imprenditoriale» ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a margine dell’ illustrazione del progetto industriale di rilancio
«La Regione Umbria – ha aggiunto Marini – seguirà con molta attenzione il progetto di rilancio di questa azienda e le iniziative imprenditoriali che la nuova società intende realizzare, innanzitutto perché mettono al centro la valorizzazione della risorsa ‘acqua’ in relazione alla vocazione di questo territorio e di tutta l’Umbria, e cioè la filiera che noi abbiamo voluto chiamare turismo-ambiente-cultura. In quanto poi alla specifica competenza che la Regione ha per ciò che riguarda le concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali, siamo ancor più fiduciosi e attenti a quelle imprese che operano in questo settore, che è per la nostra economia di grande rilevanza».Sul progetto Marini ha detto «che vuole svilupparsi nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale». Anche l’assessore Rometti ha definito «di grande interesse» il progetto di rilancio della società Sanfaustino, ed ha sottolineato come sia coerente con le strategie di valorizzazione delle acque minerali portate avanti dalla Regione Umbria che ha recentemente lanciato uno specifico strumento di promozione con l’inserimento sulle etichette delle bottiglie della dicitura «acque dell’Umbria».