Caffè d’orzo, in tazza grande. Se ne sente ordinare al bar di caffè come questo, e non certamente per risparmiare, ma fino a qualche decina di anni fa i surrogati del caffè come orzo, malto, segale o cicoria erano una realtà obbligata – e l’unico modo di sostituire i preziosi chicchi di arabica o robusta (surrogato significa non a caso proprio questo). Oggi ritornano, per questioni di gusto e sull’onda della tendenza vintage.
Dall’orzo essiccato e tostato si ottiene è una bevanda analcolica scura (impropriamente chiamata caffè d’orzo) che viene consumata come sostituto del caffè. Il caffè d’orzo, poiché non contiene caffeina, nè alcuna sostanza stimolante è indicato per il consumo dei bambini (specialmente a prima colazione mescolato con il latte) e per tutti coloro che non possono assumere caffeina. Il prodotto si è diffuso anche nel canale bar, scegliendo se lo si preferisce in tazza grande o in tazza piccola, e viene estratto o con la stessa macchina del caffè usando dei filtri, oppure con delle speciali macchine da orzo, nate recentemente, che lo rendono più dolce e cremoso. Si può anche preparare in casa con una peculiare moka da orzo, più grande della moka da caffè, adatta alla perfetta estrazione dei principi attivi dell’orzo.Per un uso casalingo più rapido si trova in commercio l’orzo solubile (liolifilizzato), disponibile in qualsiasi supermercato, da sciogliere in una tazza d’acqua calda o nel latte. Da sottolineare che l’orzo ha anche proprietà digestive ed antinfiammatorie ed è indicato come dopopasto, soprattutto alla sera quando non si vuole assumere caffeina prima di andare a dormire.
ALTRI SURROGATI DEL CAFFÈ
Oltre all’orzo, altri tipi di cereali (come avena e segale), venivano tostato e poi macinato, come i chicchi di caffè, e poi fatti bollire con acqua e filtrato. L’orzo e l’avena, anche se la tostatura ne intensifica il sapore, hanno un gusto più dolce mentre la segale ha un sapore amaro, per molti sgradevole. Il caffè di malto ha un gusto più dolce e viene prodotto normalmente a partire dall’orzo. I chicchi di cereale vengono maltati, ossia lasciati in ammollo in acqua fino a che germogliando trasformano il cereale in zucchero. Vengono quindi essiccati e tostati, in modo da caramellare gli zuccheri e conferire colore e aroma. Va popi ricordato il caffè di cicoria prodotto con un’erba simile a quella selvatica che si trova anche nelle nostre campagne ed era molto diffuso nei paesi come Germania, Austria ed est Europa ed ha avuto una larga diffusione anche in Italia come surrogato del caffè durante l’ultima guerra. Anche i fichi sono stati utilizzati in passato per produrre surrogati di caffè, così come ghiande e lupini. Non c’è da storcere il naso a sentir parlare di orzo tostato, cicoria, malto e fichi, perché il ritorno dei surrogati è la risposta salutistica e senza caffeina a chi vuole bere una tazza fumante, senza per questo ricorrere a tè e tisane.
Fonti: www.coffeeandnews.espresso1882.com/blog_new/tendenze/caffe-orzo-cicoria-surrogati/ – www.cibo360.it/alimentazione/cibi/bevande_analcoliche/caffe_orzo.htm