Era segreto, fino al 30 agosto scorso, e ora, il giardino più bello della città protetta dal suo forte, Gavi – nota per il suo bianco e carismatico cortese – si è presentato al pubblico. E con un grande successo. Oltre mille le persone partecipanti alla sua inaugurazione che hanno animato questo luogo incantato, sempre illuminato dal Sole e dalla Luna. Narrante dei segreti svelati, per le serate di mezza estate, appunto, accessibili a chiunque vorrà trascorrerci, da oggi, momenti gourmet preparati dalle sapienti mani del Ristorante Cantine del Gavi che con grande approccio e visione turistica ha dato vita a questo luogo. Un parco nascosto concepito per diventare un’icona per Gavi, voluto per serate conviviali, che insieme alla famiglia Rocchi sono assicurate.
Nel dehors allestito nell’antico palazzo settecentesco, un tempo dimora di un mercante ligure, parte del ristorante, il grande pubblico ha potuto apprezzare gli show cooking di Alberto Rocchi, padre del celebre “Risotto al Gavi” da qualche anno affiancato alle figlie Roberta e Elisa che portano avanti il ristornate con lo stesso carattere e filosofia.
E proprio Roberta conferma come “il Giardino sia stata una scommessa”, un luogo voluto per “creare un luogo che rappresentasse e che offrisse la possibilità di ricevere gli ospiti in un clima informale e di festa”. Della stessa idea la sorella Elisa, felice di affermare che il “ristorante sia l’eredità del padre” e tale deve rimanere. “Il giardino è dove ci si può esprimere, trovare se stessi e sentirsi liberi di poter raccontare qualcosa di più di noi”.
Un’atmosfera onirica, dove il menu proposto dalla famiglia Rocchi ha trovato forza nella scenografia di mille luci calde, nell’eleganza degli ospiti, nei dettagli di gusto retrò come il van Wolkswagen del ’69 “parcheggiato” sull’erba o nella musica graffiata dei vinili di Luca Bernascone. Divani, tessuti dal sapore antico, un grande tappeto persiano sotto il vecchio prugno e un’altalena luminosa, hanno fatto la magia.
Il ristorante, da 40 anni un punto di riferimento in questa porzione di Piemonte, si arricchisce con questa offerta libera e green. Che vuole richiamare un pubblico più giovane e attento al benessere, e certamente amante di grandi vini. Da scegliere dalla collezione privata di Alberto Rocchi in cui si possono trovare, ad esempio, verticali di “Monfortino” dal 1941 a oggi e circa 200 esemplari di “Barbaresco Gaja”. Proposte tutte con grande professionalità dal sommelier storico de Le Cantine del Gavi, Luca Ivaldi.
Il progetto dell’evento è stato curato da Laura Gobbi.
+info: www.ristorantecantinedelgavi.it