Il nuovo gruppo birraio, nato dalla recente integrazione tra Anheuser Busch ed InBev, ha comunicato i risultati relativi all’esercizio 2008. Il giro d’affari si è portato a 16,1 miliardi di euro contro 14,4 miliardi nel 2007. Il beneficio economico annuale è però diminuito del 41% a causa dell’integrazione tra i due gruppi, mentre l’indebitamento finanziario netto è letteralmente esploso: ben 40,7 miliardi di euro a fine 2008 contro 5,1 miliardi a fine 2007
(nell’immagine a fianco: Carlos Brito Ceo di ABInBev)
VENDITE
I volumi complessivi di vendita nel 2008 sono stati pari a 285 milioni di ettolitri, di cui 242 milioni di birra ed il resto di bevande analcoliche (particolarmente presenti in America Latina). L’incremento contabile è del 5% ma la crescita interna (cioè al netto delle acquisizioni) è stata pressoché nulla. A valore il fatturato si è portato a 16,1 miliardi di euro con un incremento contabile di oltre l’11%, ma solo del 5% in termini di crescita interna. Nell’ultimo trimestre i volumi di vendita totali sono calati dell’1,8%. I volumi pro-forma del gruppo (cioè riferiti ad un esercizio a integrazione completa) sono stimati in 456 milioni di ettolitri
In termini geografici la ripartizione dei volumi, evidenzia come il gruppo, pur avendo sede e quartier generale in Europa Occidentale (Belgio), in realtà esso rappresenti una compagnia che ha come riferimento fondamentale il continente americano, dove si concentra il 67% del totale volumi pro-forma del gruppo. L’Asia conta per un 16%, l’Europa Orientale per il 9% e l’Europa Occidentale solo per l’8%. Con riguardo specifico al mercato italiano, il gruppo opera attraverso Inbev Italia che nel 2008 ha espresso un volume di vendita di 1,3 milioni di hl, con una quota di mercato del 7,8%, occupando la terza posizione sul mercato, dietro Heinekene It e Peroni.
AB InBev | udm | 2006 | 2007 | 2008 |
Volumi | Mio hl | 247 | 271 | 285 |
Fatturato | Bio € | 13,3 | 14,4 | 16,1 |
Ebtida | Bio € | 4,2 | 5,4 | 4,9 |
Beneficio netto | Bio € | 1,4 | 2,2 | 1,3 |
Indeb. Finanz. Netto | Bio € | 5,6 | 5,1 | 40,7 |
Capitalizzazione | Bio € | 30,6 | 34,8 | 16,6 |
Elaborazioni Beverfood su dati www.ab-inbev.com |
RISULTATI ECONOMICI
Su questo fronte i risultati 2008 appaiono più problematici. Il beneficio netto attribuibile ai portatori d’azioni è sceso a 1,3 miliardi di euro contro 2,2 miliardi del 2007, con un calo del 41%. Questo crollo è concentrato sostanzialmente nell’ultimo trimestre del 2008 (Ebtida di solo 49 milioni di euro contro 900 milioni dello stesso trimestre dello scorso anno), in concomitanza con la formalizzazione dell’integrazione con Anheuser Busch. Ma su questo punto il management si mostra alquanto ottimista e prevede sinergie d’integrazione per un totale di 2,25 miliardi di euro, di cui 0,25 già realizzati nel corso del 2008 ed un miliardo da realizzare nell’esercizio 2009. Contestualmente il CDA proporrà all’assemblea di erogare agli azionisti un dividendo di 0,28 euro per azione (contro 2,44 dello scorso anno).
INDEBITAMENTO
Al 31.12.2008 l ’indebitamento finanziario netto del gruppo di Lovanio è balzato a 40,7 miliardi di euro, contro 5,1 di fine 2007. Questa è l’immediata conseguenza dell’operazione di acquisizione dell’Anheuser Busch costata la stratosferica cifra di 52 miliardi di dollari (ca. 41,1 miliardi di euro), pari a 12,4 volte l’Ebtida di A-B, con un premio del 45% sul valore di mercato delle azioni A-B prima dell’operazione. Da rilevare come nei mesi successivi a questo accordo la borsa di New York (dove erano quotate le azioni Bud) sia letteralmente crollata. Ma il problema ancor più grave è che l’acquisizione di Bud è stata finanziata quasi per intero con capitale a credito, fornito dal sistema bancario che, a sua volta, soffre ora di una grave crisi e che pertanto premerà per la restituzione dei finanziamenti. Nel contempo la capitalizzazione di mercato si è portata a 16,6 miliardi di euro contro 34,8 miliardi dell’anno precedente. E’ stato precisato che la direzione generale e buona parte dei membri del comitato esecutivo quest’anno non percepiranno alcun bonus. Il gruppo dovrà ora darsi da fare per ridurre rapidamente il livello dell’indebitamento finanziario. La società ha già venduto buona parte della propria partecipazione nella società cinese Tsingtao per 667 milioni di dollari ed ha ceduto la filiale Labatt negli Usa. Il management dichiara che nell’esercizio 2009 vorrà ridurre gli investimenti per un miliardo di euro e che vorrà disinvestire (cessione di attività e partecipazioni) per almeno 7 miliardi di euro. Solo che, con la situazione critica dei mercati, si rischia di “vendere male” con eventuali perdite di cessione.
+info : www.ab-inbev.com
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