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“Un lavoro continuo e un impegno coerente con la nostra filosofa aziendale, la convinzione nel valore della nostra terra e delle nostre scelte, la fiducia che avevamo posto nei nostri consumatori che ci hanno premiato, continuando a sceglierci”. Questa la formula, la modalità con la quale Sergio Zingarelli ha portato Rocca delle Macìe, nel primo trimestre del 2014 rispetto al 2013, ad un incremento delle vendite sia all’estero che, soprattutto, in Italia, in un periodo come questo di forte contrazione nei consumi interni.

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“Siamo particolarmente fieri dei risultati raggiunti in Italia. L’attenzione che abbiamo riposto al mercato interno è un concetto che, se per altri può aver vacillato, per Rocca delle Macìe è sempre rimasto molto chiaro e netto, e perseguito senza sosta” dice Sergio Zingarelli, patron dell’Azienda. “Per noi, soddisfare i consumatori italiani non è stato un lavoro ‘straordinario’, un’esigenza di questi ultimi anni, ma è un impegno che viene da lontano. È per realizzare questo sogno che mio padre ha creato l’azienda vitivinicola, è con questa volontà che noi siamo andati avanti in questi quaranta anni, ormai abbondanti, dalla nascita di Rocca delle Macìe a oggi”. Rocca delle Macìe, azienda di Castellina nel cuore del Chianti Classico, continua a produrre vini eccellenti puntando alla valorizzazione del Sangiovese, il suo vitigno di riferimento, e ponendo una cura particolare nel bene più prezioso, il suo territorio. E per ottenere una sostenibilità “possibile e intelligente”, quindi non ideologica ed esibita, l’azienda ha curato ogni forma di investimento utile alla crescita aziendale e ogni necessario sviluppo in termini di tecnologia con modalità che fossero sempre meno invasive. Un’azienda come Rocca delle Macìe, che si basa sui valori della famiglia e della “consegna” alle generazioni successive, è un’azienda che protegge l’ambiente, anzi, lo migliora.

Rocca, inoltre, ha sempre avuto molta cura per la sua immagine, comunicando e raccontandosi, tenendo aperta “la porta di casa” per quel profondo senso dell’ospitalità e dell’accoglienza che la contraddistingue. È per questo che anche se i consumi del vino sono stati penalizzati dall’attuale situazione sia economica che sociale, il mercato ha continuato a rivolgersi a Rocca delle Macìe, sentendola sempre un punto di riferimento, solida e presente. “Sono inoltre convinto” conclude Zingarelli, “che stare sul territorio di appartenenza ed essere riconosciuto prima di tutto nel mio Paese possa rappresentare la garanzia della qualità e dell’affidabilità che gli acquirenti esteri ricercano in un vino. È difficile che un importatore guardi di buon occhio un prodotto che non abbia riscontro nel suo mercato d’origine”. Rocca delle Macìe, con i suoi vini, è presente al Vinitaly nel Padiglione 9, Stand D8

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INFOFLASH/ROCCA DELLE MACIE

Rocca delle Macìe nasce nel 1973, quando Italo Zingarelli, il produttore cinematografico di C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill, decise di coronare il sogno della sua vita, acquistando la tenuta “Le Macìe”- 85ha di cui solo due coltivati a vigneto – per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.L’amore e la passione per la terra toscana vengono tramandate da Italo ai figli Sergio, Sandra e Fabio. Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’ azienda. Da allora, Sergio, con la collaborazione della sorella Sandra, consolida e sviluppa l’azienda paterna imponendola definitivamente all’attenzione mondiale con vini che ottengono numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Contemporaneamente il fratello maggiore Fabio, divenuto architetto, segue personalmente i lavori di ristrutturazione del borgo di Fizzano e della nuova cantina dell’azienda, e seguirà negli anni tutti i restauri delle varie tenute. Oggi l’azienda dispone di circa 600ha di cui oltre 200 coltivati a vigneto e 80 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. +info: www.roccadellemacie.com

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