© Riproduzione riservata
Leggermente defilata dalle grandi rotte del vino, in Umbria sorge un’azienda che sta attuando una piccola rivoluzione. Si tratta di un progetto basato sull’accoglienza, sulla sostenibilità e sulla riscoperta della tradizione, partendo dai vitigni autoctoni della regione. Alla guida di Roccafiore, una famiglia la cui storia si lega alla propria terra. Ne abbiamo parlato con Luca Baccarelli, titolare e responsabile del ramo vitivinicolo
Buongiorno Luca, partiamo dal principio: Dove e quando nasce Roccafiore?
Roccafiore nasce in Umbria, l’unico posto dove avremmo voluto porci visto che la nostra famiglia proviene da Todi. La nostra storia comincia negli anni 90, come volontà di diversificazione del bussines della nostra famiglia, storicamente protagonista nel mondo energetico (sia combustibile che rinnovabile). Mio padre è da sempre stato un appassionato della campagna, e così dalla sua iniziativa siamo partiti con questo progetto, inizialmente con 30 ettari che poi si sono estesi fino ai 90 attuali. Il nostro è un progetto agricolo a tutto tondo, che vede oltre a 17 ettari di vigneti anche larghi appezzamenti dedicati a noccioli, ulivi, melograni, orzo, grano, arrivando fino ad un mezzo ettaro dedicato a bosco dove vivono allo stato brado di maiali di cinta senese.
Un progetto incentrato sulla biodiversità insomma
E non solo, anche sulla sostenibilità! L’azienda è oggi certificata ad impatto zero, alimentata da pannelli solari, con utilizzo delle acque piovane. Siamo molto orgogliosi di essere certificati Green Helth Quality, un titolo riconosciuto a livello internazionale che riconosce la sostenibilità a tutto tondo.
Oggi uno dei fiori all’occhiello dell’azienda è senza dubbio la produzione vinicola. Quali sono i tratti distintivi della vostra produzione?
La nostra direzione è chiara: utilizzo solo vitigni autoctoni, per valorizzare il territorio e l’evoluzione delle viti che qui risiedono. Dal 2005 ad oggi, anche grazie alla competenza degli enologi che ci hanno affiancato negli anni ( in primo luogo Artman, dal 2005 al 2013, e ora io con l’assistenza di Alessandro Biancolin) siamo riusciti a raccontare la nostra terra grazie ad uve classiche come il Sangiovese ed il Grechetto, ottenendo grandi vini. Oggi proponiamo 7 etichette etichette tra cui un rosato di sangiovese, tre rossi, di cui due sono sangiovese in purezza mentre il terzo è un blend di Sangiovese Sagnantinto e Montepulciano con 2 anni di invecchiamento in barique, e poi ci sono i bianchi…
Forse ad oggi il vosto grechetto è la vera firma della cantina, non solo per il vino in se, ma anche per la piccola rivoluzione che si porta dietro
Abbiamo puntato tutto sul Grechetto, mirando a portare il percepito di quest’uva dalla storia antica a diventare un grande bianco italiano. Oggi produciamo due bianchi 100% Grechetto, uno che fa solo acciaio e il Fiorfiore, affinato in botte grande per un’anno. Quest’ultimo sopratutto è il vino che ha rivoluzionato il percepito del vitigno in Umbria, grazie anche ai numerosi premi e riconoscimenti ricevuti in Italia (tra cui i tre bicchieri Gambero Rosso) e all’estero.
Un altro vostro fiore all’occhiello è la struttura recettiva. Anche qui una piccola rivoluzione, creando una nuova meta per gli amanti dell’Enoturismo
Stiamo lavorando molto per sviluppare l’enoturismo, non solo per la nostra cantina ma anche a livello locale. La struttura recettiva fa da traino per sviluppare l’interesse per la cantina. Più complesso per il turista straniero, che di solito segue le rotte più conosciute per le visite in vigna. Proprio per questo abbiamo deciso di incuriosirlo, creando dei pacchetti esperienziali come il giro in Jeep ed il pic nic tra i filari: il nostro turista non è qui di passaggio, questo per lui è un punto di arrivo. L’esperienza deve dunque essere a tutto tondo. Per aumentare ancora di più l’offerta in linea con i nostri valori di sostenibilità, stiamo lavorando ad un progetto nuovo, ovvero gli Wine Chalet: l’obbiettivo è di creare un’ospitalita diffusa in edilizia sostenibile, per far soggiornare i nostri ospiti in mezzo alla natura, senza ovviamente rinunciare al confort.
Per saperne di più: www.roccafiore.it/
© Riproduzione riservata