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C’è grande fermento a Roma. Via Veneto, la strada della Dolce Vita, resa indimenticabile dal capolavoro di Federico Fellini, meta preferita dei grandi attori americani del periodo d’oro di Hollywood, da Liz Taylor a Burt Lancaster, Ava Gardner, sta ritornando in auge. Protagonisti di questa seconda giovinezza le nuove aperture di ristoranti, terrazze panoramiche, club che si stanno susseguendo in questi mesi e che vedranno anche nella stagione estiva molte interessanti sorprese.
A partire dal 1 giugno, l’indirizzo da non perdere è il Flora Roof Restaurant & Cocktail Bar, la splendida terrazza del Rome Marriott Grand Hotel Flora, un tempo casina di caccia della famiglia Ludovisi, dove attorniati da un panorama mozzafiato, godere di un sontuoso aperitivo attingendo da una raffinata carta di cocktail e vini o concedersi una romantica cena lasciando lo sguardo vagare senza meta all’orizzonte. A rendere esclusiva l’accoglienza in un hotel come il Marriott, dalla dimensione internazionale, una drink list attentamente studiata sui gusti della clientela, che sappia dunque cogliere i trend del momento non uscendo dal comfort della tradizione. I dettagli sono svelati da Alessio Mercuri, bartender che vanta un ricco curriculum di esperienze nel mondo dell’hotellerie tra Europa e Australia: “La nostra carta comprende tutti i classici IBA (International Bartenders Association), gli intramontabili e quelli storici che ne rappresentano lo zoccolo duro. Mentre per quanto riguarda la signature mi sono ispirato alla mia esperienza internazionale. Tra queste, le novità da non perdere sono lo “SkyScraper”, un drink a base gin, con Chartreuse, Maraschino, succo di limone e un drop di Chambord che va a stratificare, grazie al peso specifico, una cromaticità seducente che va dal viola al giallo, ottenuto con una bella scorza di limone intagliata. poi abbiamo il “Drink Me”, sorta di vodka sour rivisitato con Grand Marnier, Lime, Albumina e Bitter truth orange bitter e chiodi di garofano che vanno ad addolcire l’acidità classica del sour. Puntiamo molto sulla performance del Bitter Summer, drink estremamente estivo a base di una varietà di bitter tra cui Aperol e Campari smorzati leggermente dal Galliano, per la precisione dalla dolcezza della vaniglia di questo liquore classico italiano dove inoltre, invece dello zucchero liquido, abbiamo preferito optare per l’oleo saccharum. Se dovessi stilare le classifiche dei nostri cocktail ne uscirebbe vincitore a mani basse l’Old fashioned. D’altronde la nostra è una clientela internazionale e su questo bancone si versano fiumi di bourbon, per dare un tocco di classe le ciliegie al maraschino sono homemade. Certo anche il Manhattan riscuote un discreto successo ma l’Old Fashioned e il più amato dal nostro pubblico che è prevalentemente statunitense. A proposito di mercato oltreoceano, negli Usa si sta sdoganando la Tequila, spirit che vive un momento d’oro grazie a importanti azioni di marketing e mosse commerciali. Per un’ottica a 360°, difficile leggere le evoluzioni del gusto, ci sono tante tendenze in atto. Io ho un debole per il Rum, secondo me è versatile ha mille sfaccettature che rispecchiano le varie nazionalità dove è prodotto. Cubano, venezuelano, agricolo, per me incarna l’idea di molteplici possibilità. Ma se dovessi dare una previsione, sono convinto che il gin la farà da padrone ancora a lungo”.
Sulla moda dei drink a bassa gradazione alcolica, Mercuri è certo che: “rappresenti una idea vincente. Personalmente ricordo il boom di quando è uscito il Seedlip Spice o il Garden che sono gin a tuti gli effetti e hanno una versatilità sorprendente. Permettono nella mixology di divertirsi e giocare. Abbiamo in carta diversi mocktail, cocktail alla frutta fresca. Proponiamo un Rosemary sidrup mist, un drink a base di spremuta d’arancia, zucchero, succo di lime, rosmarino fresco, twist di cetriolo attorno a un balloon glass da cognac. Contrasto tra questo bicchiere e uno sviluppo di un cocktail ipercromatico. Essenzialmente dobbiamo essere sempre attenti e non sottovalutare mai il cliente che, rispetto al passato è decisamente più informato. Ormai ci sono così tante notizie alla portata di tutti, e di facile accesso che siamo diventati tutti mixologist. Ma questo è un bene, e spinge a noi professionisti a migliorarci, a dover dimostrare qualcosa in più. Spesso e volentieri trovo dall’altra parte del balcone chi ne sa quanto o addirittura più di me. E questo è molto bello”.
Per chi invece ama gustarsi un buon calice di vino le opportunità non mancano: “Qui da noi vanno molto le cantine e le bottiglie celebri e che godono di gran notorietà. – continua Mercuri – Quindi la fanno da padrone i super tuscans, ovvero Bolgheri superiore e Sangiovese. La nostra carta è parecchio versatile, prettamente italiana con qualcosina di francese però ovviamente a livello di quantità dominano vini toscani e piemontesi, seguiti da friulani e trentini. Il fenomeno sparkling è in calo. Le bollicine non hanno più l’appeal di una volta. Il boom della Franciacorta va attenuandosi mentre c’è una grande riscoperta degli champagne. Da noi non mancano ovviamente Dom Perignone e Cristal ma anche scelte più abbordabili, sempre di livello, quali Moet Chandon, Tattinger, Pol Roger. Ma se dovessi suggerire una cantina su cui scommettere, non ho esitazioni, Paolo Scavino, un Nebbiolo dall’ottimo rapporto qualità prezzo”.
Passando al food, le proposte dello chef Massimo Piccolo per il roof restaurant puntano a materie prime di grande eccellenza su cui sviluppare i grandi classici della cucina capitolina, affiancati da piatti con una impronta più internazionale. “La mia cucina si caratterizza per la semplicità, – spiega Piccolo – I prodotti, a patto che siano eccellenti, condizione su cui non transigo assolutamente, devono essere poco manipolati, altrimenti si rischia di rovinarli. Nello specifico, avendo a che fare con un pubblico dove la componente statunitense è importante, mi prodigo a puntare sull’essenzialità perché altrimenti piatti troppo elaborati corrono il rischio di non essere compresi a fondo. Il nostro menu sarà alla carta ma naturalmente siamo molto ricettivi e disposti ad accogliere le richieste. Tra i primi uno spazio d’eccezione verrà riservato al nostro must, lo spaghettone Felicetti ai tre pomodori, che ha riscosso molto successo alla manifestazione Identità golose. Protagonisti il Pomodorino del Piennolo, il Pachino e quello beneventano dalla Valle Telesina. Ma la grande novità sarà la tagliatella con la rana pescatrice. Questo pesce del Mediterraneo ingiustamente sottovalutato verrà accompagnato da un datterino giallo beneventano, la cui buccia è coriacea ma che regala al palato una ineguagliabile dolcezza”.
Nel menu si segnalano tra gli antipasti il Carpaccio di gamberi rossi di Porto Santo Spirito con salsa agli agrumi e la Parmigiana di melanzane alla partenopea, mentre tra i primi i Pici alla carbonara con guanciale e uovo biologico e i Ravioli ripieni di patate ed erbe, alla cacio e pepe. Per quanto ri guarda i secondi si spazia dal Filetto di Manzo danese grigliato e patate fritte alla Tagliata di Frisona con rucola, Parmigiano Reggiano e pomodorino beneventano, passando per il Filetto di ombrina con bietolina all’agro.
I fasti della seconda metà del novecento sembrano dunque tornare con quella leggendaria aria di vacanze romane, come raccontato dalle parole del General Manager dell’hotel Achille Di Carlo: “Siamo entusiasti di contribuire con questa novità alla rinascita in corso di una strada celebre in tutto il mondo, via Veneto. Un vero e proprio brand internazionale che sta vivendo una felice stagione legata all’offerta dell’hospitality e alla ristorazione di eccellenza, grazie all’interesse di prestigiosi gruppi internazionali e noi siamo qui a fare la nostra parte. Roma, con le sue bellezze del passato e le locations uniche legate al settore del turismo, merita di essere una destinazione capofila per chi viaggia all’insegna della qualità”.
+info: www.marriott.com/it/hotels/romdt-rome-marriott-grand-hotel-flora/overview/
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