Vino rosso e bollicine per la festa del papà. Oggi come noto nella giornata di San Giuseppe si celebra la festa del papà, una ricorrenza per festeggiare dove tra i regali più apprezzati ci sono sicuramente anche delle bottiglie di vino da mettere a tavola e stare insieme in famiglia. Bottiglie non necessariamente celebrative, ma etichette che raccontano i territori. Quante volte abbiamo sentito dire il padre fondatore di una denominazione, oppure il padre putativo di una determinata zona?
Nell’Italia del vino ci sono dei personaggi che hanno dato un impulso talmente forte e significativo a determinati territori da essere considerati proprio dei veri e propri padri che danno l’esempio, lasciando in eredità un patrimonio identitario da tramandare di generazione in generazione. Per i lettori di Beverfood.com vi vogliamo segnalare sei etichette in qualche modo legate a una storia del mondo del vino fatta di padri e figli, dalla Franciacorta alla Puglia, passando dalla Valtellina all’Alta Langa, spostandoci in Sardegna e in Toscana.
Bellavista Vittorio Moretti
L’importanza di Vittorio Moretti e della sua Bellavista per lo sviluppo della Franciacorta è tale da essere riconosciuto in Italia e all’estero come uno dei grandi nomi che hanno fatto la storia della denominazione. Una delle etichette di bollicine più importanti della cantina franciacortina porta il suo nome, come una vera e propria piccola opera d’arte che impone all’uomo di porsi umile di fronte alla conoscenza, anche la creazione di una cuvée esige di ascoltare la complessità della natura per poi comporla in un’opera unica. Così nasce Bellavista Vittorio Moretti, realizzato solo nelle vendemmie che hanno carattere e stile per una grande riserva come il suo patron, uvaggio 60% chardonnay e 40% pinot nero, 7 anni sui lieviti senza perdere leggiadria e bevibilità. Al naso complessità con note di frutta matura, nocciole e agrumi. In bocca grande persistenza ma anche eleganza e bevibilità.
Inferno Carlo Negri
In Valtellina Nino Negri porta il nome del fondatore della cantina, ma non tutti sanno che il vero impulso allo sviluppo dell’azienda venne dato dal figlio Carlo Negri, ribattezzato il “Sciur Carluccio”. L’erede di una famiglia di commercianti di vini che con le sue intuizioni gettò le basi per un’azienda traino di una delle zone più vocate d’Italia ai grandi rossi con il Nebbiolo. L’Inferno Carlo Negri è dedicato a lui, con uno dei cru di Valtellina Superiore Docg che di estende lungo le pendici delle Alpi Retiche sulla sponda destra dell’Adda in provincia di Sondrio, nei comuni di Poggiridenti e Tresivio. Il nome deriva dalla ripida pendenza e dall’alta temperatura estiva causata dal riverbero del sole sulle rocce, tanto che sembra appunto di stare all’Inferno. Un vino corposo, intenso e armonico.
Cocchi Totocorde Alta Langa
L’espressione della centenaria tradizione piemontese del metodo classico con la struttura e la potenza delle uve coltivate in Alta Langa, TOTOCORDE è l’etichetta bandiera della denominazione delle bollicine piemontese di Cocchi, uno dei brand di riferimento della zona. Una classica cuvée di uve 80% Pinot Nero 20% Chardonnay raccolta a mano in cassette. Un savoir faire nella produzione di vini spumanti e una lunga fermentazione per almeno 48 mesi nelle storiche cantine. Colore giallo paglierino con un profilo aromatico molto ampio che spinge verso note di agrume candito. In bocca sapidità tipica dell’Alta Langa, un sorso ricco materia con note agrumate che riportano al naso.
Turriga Argiolas
Il Turriga di Argiolas è un rosso leggendario, simbolo della Sardegna, capace di sintetizzare la bellezza e la ricchezza della terra del cagliaritano all’interno della bottiglia. Un pezzo di storia del mondo del vino sardo, con eleganza e classe è diventato uno tra i più rappresentativi rossi italiani. Una combinazione tra forza, equilibrio e finezza ci sono la grande tradizione della cantina Argiolas e il talento di Giacomo Tachis, uvaggio Cannonau 85%, Carignano 5%, Bovale 5%, Malvasia Nera 5% per un vino che fa un invecchiamento di 18-24 mesi in barriques nuove di rovere francese e un affinamento per 12-14 mesi in bottiglia, distribuito in Italia dal Gruppo Meregalli.
Gran Cuvé XXI Secolo D’Araprì
Tre amici e tre padri di famiglia che nel lontano ’79 uniti dalla musica hanno la vision di intuire le potenzialità della spumantistica in Puglia nella zona della Capitanata. Oggi nella cantina d’Araprì che porte le iniziali dei loro cognomi sono entrati i figli, ma la filosofia è sempre spumeggiante, capaci di giocarsela alla cieca anche con tanti spumanti e champagne blasonati. Lo spumante più particolare e di maggiore impatto organolettico che D’Araprì propone è la Gran Cuvée, prodotta solo in annate di qualità superiore, è uno spumante che con orgoglio la casa spumantistica pugliese riserva agli appassionati. Invecchiato lungamente racchiude aromi complessi, vitigni: Bombino Bianco, Pinot nero, Montepulciano. Ogni bottiglia riposa minimo 60 mesi al riparo della luce e delle correnti d’aria e degli urti, a temperatura costante di 13° C, nei sotterranei dell’antica a San Severo.
Grumarello Tenuta di Artimino
Per tutti i papà amanti del buon vino, Tenuta di Artimino, luxury resort alle porte del Chianti, propone il nuovo Grumarello 2016 Carmignano Riserva DOCG. Un vino di prestigio che ha ricevuto anche premi importanti dalla critica enologica, un’etichetta che fa parte della pregiata linea Artimino 1956, anno in cui iniziò la costruzione della Villa Medicea La Ferdinanda. Un rosso dai profumi intensi e dalle spiccate caratteristiche territoriali, rappresenta un tassello della storia della Tenuta di Artimino, dagli anni ’80 di proprietà della famiglia Olmo. La terza generazione alla guida dell’azienda ha scelto di puntare su un’agricoltura pulita e responsabile, che incontra una storia antica e tradizioni centenarie.