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Una zona vinicola storica e in crescita che trova spazio nel catalogo di una delle società di distribuzione di vini di pregio a livello nazionale. Potrebbe essere sintetizzato così l’accordo tra Mamete Prevostini e Sagna, ma dietro questa intesa c’è molto di più. La passione, la storia e l’eleganza del Nebbiolo delle Alpi, per impreziosire un catalogo stellare di un importatore di vini di qualità, che sta guardando sempre più con interesse al mercato domestico. Dopo un lungo corteggiamento, prende il via una collaborazione commerciale che si apre sotto i migliori auspici.

Mamete Prevostini

Sono molto soddisfatto e onorato dell’avvio di questa collaborazione con Sagna- il commento di Mamete Prevostini- oltre ad essere dei grandissimi professionisti della distribuzione che consentiranno ai nostri vini un posizionamento importante nella ristorazione in tutta Italia, mi è piaciuto molto l’approccio famigliare, contraddistinto da una grandissima signorilità e valori aziendali fatti di serietà, qualità e continuità nel tempo”. La presentazione ufficiale alla rete di vendita di Sagna è avvenuta pochi giorni fa, una potenza di fuoco che da qualche mese può contare anche sulla freschezza e l’entusiasmo del giovane Carlo Alberto, rientrato alla base dopo un’esperienza importante con un player globale nel settore birra, andando ad affiancare papà Massimo e il fratello maggiore Leonardo nell’attività della famiglia Sagna che lo scorso anno ha tagliato il traguardo dei novant’anni, essendo nata nel 1928, guarda caso lo stesso anno di fondazione dell’azienda Prevostini.

Cru Sommarovina

VIGNERON DELLE ALPI Mamete Prevostini può essere definito il prototipo del vigneron moderno valtellinese. Un personaggio che in pochi anni si è fatto conoscere e apprezzare per i suoi vini, ricercando bevibilità e finezza, unita potenza e struttura. Una storia famigliare, con la cantina storica situata all’interno del crotto del ristorante di famiglia, il Crotasc a Mese in Valchiavenna. Una grotta naturale dove vengono custodite le vecchie annate e le origini della cantina, uno dei pochi casi in cui da un ristorante nasce un’azienda vinicola e non viceversa. Dopo gli studi di enologia a Conegliano, è riuscito a trasformare la sua passione per il vino intraprendendo la propria carriera nell’azienda di famiglia. Il nonno e il padre producevano vino solo per il consumo del ristorante, all’inizio degli anni ’90 Mamete ha iniziato ad imbottigliare e vendere il suo vino, sbaragliando lo scenario valtellinese composto allora solo da grandi cantine storiche. Un pioniere del successo e del fermento in atto oggi tra le vigne della provincia di Sondrio, sono stati in tanti i giovani ad intraprendere la strada del vino spesso in salita ma ricca di soddisfazioni. Un esempio anche come Presidente del Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, carica istituzionale portata avanti per una decina d’anni con grande impegno e con la capacità di fare squadra, invertendo la rotta dell’abbandono del vigneto in Valtellina prima di passare il testimone.

Clos San Lorenzo

SOSTENIBILITA’ E AMBIENTE Una Valtellina del vino sempre più in voga e sempre più sostenibile. Con una scelta coraggiosa Mamete Prevostini ha creduto sin da subito in una viticoltura sostenibile, una convinzione che lo ha portato a costruire la sua nuova cantina a Postalesio, secondo la certificazione energetica Casa Clima, un protocollo rispettoso della materia prima, dell’uomo che ci lavora e dell’ambiente. Nel vigneto l’attenzione e la cura sono maniacali, 26 ettari terrazzati, prevalentemente nelle tre aree della denominazione del Sassella, Grumello e Inferno, nelle sotto-zone della Docg Valtellina Superiore dove si trovano i tre cru di proprietà: Sommarovina, San Lorenzo e La Cruus, con l’arte dei muretti a secco iscritta nel novembre del 2018 come Patrimonio Immateriale Unesco. La maggior parte delle vigne sono state reimpiantate secondo una tecnica innovativa che consiste nel- l’orientare i filari da Est a Ovest a girapoggio, in linea con i terrazzamenti di Valtellina, risperro alle vigne tradizionali da Nord a Sud a ritocchino. I lavori nel vigneto vengono effettuati con piccoli attrezzi meccanizzati, come il taglio dell’erba, ottimizzando così il lavoro in vigna per una grande resa qualitativa del prodotto finale, sempre a scapito della quantit, regalando vini con caratteristiche di eleganza, finezza e potenza, tutte le sfumature del territorio della Valtellina per una grande interpretazione del Nebbiolo delle Alpi.

La cantina storica al Crotasc

CATALOGO VINI Un catalogo tra i più interessanti della zona, con macerazioni lunghe e fermentazioni che variano a seconda della tipologia del vigneto da cui provengono le uve, rigorosamente Nebbiolo al 100%, con uso sapiente dei legni e dell’acciaio, per prodotti sempre puliti e riconoscibili. Una gamma che parte con il Rosso di Valtellina Santa Rita, la Doc bandiera della Valtellina. Garof e Marena sono i nomi del Valtellina Superiore Docg Grumello e Sassella. La linea dei cru si apre con il Sommarovina, la prima vigna di Mamete acquistata nel 1996 che si trova su un dosso, nell’area del Valtellina Superiore Sassella a 400 s.l.m. Terreni sabbiosi e limosi, con la roccia granitica sfaldata con rarità di argilla. Il San Lorenzo si tratta dell’unico esempio di Clos in Valtellina, con il vigneto circondato dalle mura del convento di San Lorenzo, nel comune di Sondrio, nella zona di produzione del Valtellina Superiore Docg Sassella, vigneto reimpiantato nel 2005 con dei nuovi cloni di Nebbiolo. La Cruus è l’unico vigneto nell’area del Valtellina Superiore Inferno, un progetto iniziato nel 2010 con lavori di accorpamento e reimpianto di nuove viti di Nebbiolo a giropoggio. Per la Riserva invece vengono selezionati dei grappoli lasciati per la vendemmia tardiva nelle migliori vigne della Valtellina Superiore Docg nei comuni di Sondrio, Montagna e Teglio. Nelle due interpretazioni di Sforzato di Valtellina Docg Corte di Cama e Albareda le uve selezionate vengono fatte appassire fino ai primi giorni di dicembre nei fruittai, fermentano in acciaio inox per 18 e 21 giorni. La fermentazione malolattica avviene in fusti di rovere in cui l’affinamento prosegue rispettivamente per 18 e 20 mesi.

INFO www.sagna.it

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Sagna SpA

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