Il tribunale fallimentare di Terni ha ammesso la richiesta di concordato preventivo presentata nei giorni scorsi dalla Sangemini. Per la società delle acque minerali si è dunque di fronte a una svolta dopo mesi di attese e rinvii. L’istanza di concordato era accompagnata da una offerta vincolante di affitto di un ramo d’azienda presentata dal gruppo Norda.
Sono cinque i commissari giudiziari ai quali il tribunale di Terni ha affidato il compito di istruire il concordato preventivo richiesto dalla Sangemini. I commissari, ora, avranno il compito di compiere un’accurata ricognizione sulle situazioni economico-finanziarie dell’azienda nel suo complesso, di valutare debiti e crediti, di esaminare il contenuto della proposta presentata da Sangemini,quella di Norda che si propone come affittuario del ramo d’azienda, ma anche le eventuali altre proposte giacenti o che dovessero arrivare. I commissari giudiziari dovranno predisporre anche gli atti per la convocazione dell’adunanza dei creditori, ai quali spetterà l’ultima parola sul futuro di Sangemini: se la maggioranza di loro accetterà le condizioni che in questi casi vengono proposte (un drastico taglio dei crediti vantati e la rateizzazione in più anni degli incassi), il concordato potrà prendere il via.