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Duecento anni di storia, gli ultimi cinquanta dei quali sulla cresta dell’onda grazie all’intuito, la passione e la professionalità della famiglia Begnoni. Santa Sofia in Valpolicella festeggia il cinquantenario della gestione Begnoni, confermandosi sinonimo di qualità e territorialità. Un percorso iniziato con una visione chiara, tutt’altro che privo di difficoltà, che però sono servite a forgiare il carattere e l’attitudine di persone oggi simbolo di successo e competenza.

 

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Nel 1967 Giancarlo Begnoni rileva l’azienda, che già era nota per l’ottimo Recioto. Enologo attento e sensibile alla qualità dei vini, diplomato nel 1956 alla prestigiosa scuola enologica di Conegliano Veneto, sposerà quella che lui stesso definirà “la strategia dell’eccellenza”, per lanciare Santa Sofia verso vette inesplorate. In un momento storico in cui il prodotto italiano era spesso penalizzato da un commercio al ribasso e poco attento, Giancarlo decide di puntare sulla qualità, con importanti investimenti e innovazioni sia logistiche che strutturali.

 

Giancarlo Begnoni

 

Giancarlo rinnova le cantine con strumenti all’avanguardia per l’imbottigliamento e per tenere sotto controllo temperatura e umidità degli ambienti dedicati alla vinificazione e all’affinamento, superando le difficoltà tecniche che presentavano le cantine della storica Villa palladiana sede dell’Azienda, che rientra nella lista dei patrimoni dell’UNESCO. È del 1967 il primo Amarone della Valpolicella Santa Sofia, cui seguirà a breve la “scoperta” del Gioè, il vino proveniente dalla parcella Monte Gradella (“graticola” in dialetto, a significare le alte temperature cui vengono esposte al sole le vigne) che si rivela di eccezionale qualità: profumi eleganti e profondi, corposo e morbido nel gusto. Giancarlo Begnoni, oggi 81enne, continua nel suo ruolo di enologo con lo stesso entusiasmo del primo giorno, guidando il giovane Matteo Tommasi (26 anni), già ricercatore della Facoltà di Enologia all’Università di Verona e con esperienze in altre aziende della Valpolicella.

La svolta per Santa Sofia arriva nel 1984, quando il giovane Luciano, figlio di Giancarlo, mette piede in azienda. Astemio, decide di avvicinarsi al mondo del vino mettendo le sue conoscenze di Economia e Commercio al servizio della realtà familiare. Dieci anni di lavoro forsennato sulla panificazione aziendale e le strategie di mercato, per fronteggiare con coraggio sfide e investimenti necessari a combattere la crisi del settore enologico italiano degli anni ’80. “Mi sono trovato ad affrontare le difficoltà più dure, a perdere la lucidità perché i conti non tornavano e non si trovavano soluzioni. Soltanto quando si guarda negli occhi la fatica, si può capire cosa ottenere dalla vita e in che modo ottimizzare le proprie risorse”. 

 

Luciano e Giancarlo Begnoni in vigna

 

Luciano rivoluziona la mentalità di Santa Sofia, ponendo l’accento sul rapporto personale e diretto con fornitori, produttori, esportatori e importatori. Negli anni ’90 parte per un interminabile viaggio in auto dalla Danimarca fino a Germania e Belgio, selezionando con cura le personalità di cui circondarsi. Un’etica e una cultura del lavoro che lo portano a raggiungere uno dei primi obiettivi di rilievo assoluto: l’internazionalizzazione di Santa Sofia, che oggi esporta l’87% della sua produzione con 120 importatori: i vini sono presenti in 65 Paesi nel mondo e serviti in alcuni dei ristoranti italiani più rinomati in Italia e nel mondo come gli stellati Michelin “Casa Perbellini” dello chef omonimo a Verona, “Otto e Mezzo Bombana” dello Chef Umberto Bombana presso il Galaxy Casino di Macao e il “Bocca Italian Cousine” dell’hotel Hilton di Abu Dhabi.

Costante conversazione con tutti i partecipanti al successo di Santa Sofia, conoscenza approfondita del territorio di produzione ed estremo rigore nell’analisi del prodotto; sono le chiavi dello strepitoso lavoro di Luciano Begnoni, che ha portato Santa Sofia ha collezionare premi e riconoscimenti di prestigio mondiale. L’Amarone Santa Sofia viene prodotto solo se le condizioni climatiche e la qualità dell’uva lo permette, rinunciando negli ultimi vent’anni alle annate 1999, 2002, 2012 e 2014. Per la riserva di Amarone Gioè i criteri sono ancora più restrittivi e dal 1964 si contano solo diciassette annate storiche. Le celte coraggiose e la qualità di tutti i vini Santa Sofia è confermata dai punteggi delle guide italiane e internazionali e dai riconoscimenti ottenuti ai principali concorsi mondiali.

 

La vendemmia 2001 dell’Amarone Santa Sofia ha conquistato 12 medaglie d’oro nei più prestigiosi concorsi enologici internazionali, risultando uno dei vini più premiati di  sempre. Robert Parker sulla rivista “The Wine Advocate” premia con 92/100 l’Amarone della Valpolicella Classico 2009 e con 93/100 l’Amarone della Valpolicella Classico Gioè 2007. Il critico James Suckling e la rivista americana “Wine Enthusiast” assegnano 92/100 all’Amarone della Valpolicella Classico 2011, particolarmente apprezzato per la complessità, l’eleganza e il potenziale di invecchiamento. Daniele Cernilli segnala lo stesso vino nella sua Guida essenziale ai vini d’Italia 2017 con 91/100 e premia con 93/100 il Gioè Amarone della Valpolicella Classico 2011. Premi e punteggi ai massimi livelli vengono conquistati anche da Soave Classico Monte Foscarino e dal Lugana con punteggi superiori a 86/100.

La consacrazione arriva anche da personalità influenti nel mondo politico internazionale. La cena di beneficenza con 600 invitati che si è svolta al Ritz Carlton di Osaka alla presenza della principessa giapponese Hisako Takamado: unico vino italiano presente, una bottiglia da 12 litri di Amarone Santa Sofia 2011 che è stata battuta all’asta con le firme della principessa e di Luciano. Così come la stima confessata da Barack Obama, 44esimo Presidente degli Stati Uniti, omaggiato con una bottiglia commemorativa. Luciano però non si crogiola nel successo, e anzi ha le idee chiarissime per il futuro dell’azienda: “L’obiettivo è quello di rinforzare sempre più l’identità aziendale. Vogliamo essere sempre più riconoscibili, per continuare e anzi accentuare ulteriormente l’accostamento tra Santa Sofia e l’eccellenza”. 

 

Santa Sofia – Amarone 1964

 

 

+INFO

Via Ca’ Dede’ 61 
Fraz. Pedemonte di Valpolicella
37029 San Pietro in Cariano (Verona) – Italia
T. +39 045 7701074 
F. +39 045 7703222

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