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Sempre più in questo periodo i distributori di vini qualità organizzano degustazioni e tasting guidati per fare assaggiare le proprie referenze a ristoratori, operatori horeca e stampa di settore. La differenza tra gli eventi, per quanto ovvio, la fanno i vini in mescita e la location. Per il Sarzi Amadè Day andato in scena lunedì 25 febbraio, gli obiettivi della vigilia sono stati centrati entrambi. L’Hotel Principe di Savoia di Milano è stato il teatro perfetto di una degustazione di classe, incentrata sulla parte italiana del catalogo di Sarzi Amadè, che ci teneva in maniera particolare a questo focus sul vino italiano, per una realtà distributiva che opera con quasi quattrocento case vinicole selezionate tra le più prestigiose al mondo.

 

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“Noi siamo riconosciuti per essere un importatore di vini esteri nel mercato italiano, siamo ancora sbilanciati nelle nostre referenze in particolari sui vini di qualità francesi, anche se sempre di più stiamo puntando sull’Italiaspiega Alessandro Sarzi Amadè– i motivi sono dettati dal fatto che ce lo chiedono i nostri clienti e perché abbiamo la possibilità di lavorare con dei produttori italiani che hanno una filosofia come la nostra, rispetto della tradizione, espressioni delle zone di riferimento senza snaturare il vino e il territorio ma esaltandone le caratteristiche”.

Una linea classica, elegante, entrare nel portafoglio di Sarzi Amadè è indubbiamente una garanzia di qualità oltre che di professionalità. A dircelo sono stati gli stessi produttori che abbiamo incontrato al banco di assaggio, alcuni insieme al distributore milanese sin dagli albori dell’attività nel 1966, altri invece con delle collaborazioni più recenti soddisfazione reciproca da ambo le parti. Per quanto riguarda le novità in casa Sarzi Amadè, ci hanno confermato un nuovo arrivo a breve dalla Toscana direttamente da Montalcino, oltre a contatti avanzati di qualità in Alto Adige, una zona interessante che stavano studiando da tempo. Il focus resta forte sull’estero ma come anticipato ci sia sta concentrando anche sull’Italia con ingressi di livello in zone selezionate. Da segnalare in sala volti noti di alcuni tra sommelier e ristoratori delle migliori insegne della ristorazione di Milano. Ecco la nostra lista degli assaggi effettuati.

 

LE CASTELLE GATTINARA 2012- ANTONIOLO

Ideato in barrique Rosanna Antoniolo, la madre degli attuali conduttori dell’azienda Alberto e Lorella, il Castelle è il vino che prende il nome da cru più piccolo nel cuore di Gattinara. 1,3 ettari vitati a Nebbiolo con piante di circa 40 anni. il suo suolo è più profondo e ricco e più sabbioso, ed il Gattinara che scaturisce è più vibrante degli altri due cru più famosi della cantina. Tremila bottiglie prodotte all’anno, basse rese intorno ai 60 quintali per ettaro, la 2012 è stata annata con buon carico e diradamento normale annata, potenziale di invecchiamento di una quindici di anni per questo Nebbiolo.

 

SORI’ PAITIN VECCHIE VIGNE BARBARESCO RISERVA 2011- PAITIN

Rimaniamo in Piemonte e con il Nebbiolo, declinato nel verbo Barbaresco e con vigne vecchie. Una storia importante pluri-centenaria quella della cantina Paitin. Ci troviamo a Neive, fin dal 1893 l’azienda imbottiglia il Barbaresco mettendo in etichetta anche la dicitura “dal Bricco di Neive”, in una sorta di cru ante litteram. Il 2011 annata interessante, calda, rappresenta lo stile dell’azienda. Dopo aver fatto delle variazioni a un’interpretazione classica quando imperversava la botte piccola, da Paitin sono ritornati a uno stile classico con botti grandi dando vini fini ed eleganti.

 

 

LUPICAIA 2012- CASTELLO DEL TERRICCIO

Castello del Terriccio si trova a Castellina Marittima in provincia di Pisa, una zona che sente forte l’influsso del bolgherese sia come climat che come caratteristiche di uvaggio e vinificazione, ma anche della Maremma. L’attività in ambito vino ha avuto un’accelerazione dagli anni ‘80, passando dai 25 ettari iniziali ai 60 ettari, su terreni di medio impasto con un’equilibrata interazione di sabbie e limo. L’etichetta più celebre della casa è il “Lupicaia”, uvaggio 90% Cabernet Sauvignon per il 90% e 10% Petit-Verdot per il restante 10%, affinamento di circa 20 mesi in tonneaux d’Allier e a seguire in bottiglia prima di essere messo in commercio. Abbiamo assaggiato il millesimo 2007 in grande spolvero, già pronto con note di frutti rossi al naso con qualche leggera speziatura, in bocca profondità e intensità.

 

ETNA ROSATO 2018- BENANTI

Giuseppe Benanti può essere considerato a pieno titolo un pioniere del territorio etneo, rinato con la partenza dell’attività vinicola dell’azienda di famiglia nel 1988. Oggi tutto quello che arriva dall’Etna è sinonimo di qualità, un percorso di valorizzazione che per Benanti ha visto una crescita graduale dalla prima etichetta degli inizi anni ‘90 arrivando sino alla produzione attuale con 160.000 bottiglie esportate in 48 mercati, una vera e propria nicchia globale. Abbiamo assaggiato in anteprima l’Etna Rosato 2018, Nerello Mascalese 100% in purezza, macerazione a freddo per estrarre questo colore rosa tenue, prodotto come tutti i vini di Benanti a un’altimetria sopra i 900 metri. Si sente l’influsso del vulcano, sentori di piccoli frutti rossi come fragola e lampone e poi tanta fragranza e mineralità. 6.000 bottiglie prodotte, una tipologia di vino in crescita.

 

CLOS DE LA ROCHE CUVEE’ VIEILLES VIGNES 2016- DOMAINE PONSOT

Ultima chicca, un nuovo ingresso nel catalogo di Sarzi Amadè proveniente direttamente dalla Borgogna. Domaine Ponsot è una realtà che produce vini di Bourgogne dal187, una cultura della coltivazione simbiotica per 40.000 prodotte. Il Domaine Ponsot detiene un piccolo grande primato, con 3,4 ettari è il più importante proprietario in Clos de La Roche, vigneti classificati Grand Cru da cui nasce il celebre “Cuvèe Vieilles Vignes”. Vinificazione con raccolta manuale in cassette, la diraspatura e la pigiatura, quindi il mosto fermenta e riposa in tini troncoconici di legno e affina per due anni in tonneaux di rovere usati. 2016 ultima annata in commercio, ancora molto giovane ma come tutti i grandissimi vini si fa già apprezzare in questa fase embrionale con un tannino perfettamente levigato in bocca per un grande Pinot Noir de Bourgogne.

 

 

SARZI AMADÈ

Sarzi Amadè nasce 1966 mossa dalla passione per i grandi vini e distillati di Nicola Sarzi Amadè, coadiuvato sin dai primi anni dalla moglie Gabriella. Nel corso degli anni l’attività ha avuto una lenta ma continua evoluzione, operando inizialmente su scala regionale e con prodotti vinicoli nazionali. L’attività è ora gestita dall’intera famiglia poiché i figli, Claudia e Alessandro, contagiati dalla passione familiare, sono entrati a farne parte, assicurando continuità all’azienda. La Sarzi Amadè è divenuta in breve l’interlocutore privilegiato delle più importanti Case vinicole francesi e italiane e per conseguenza di una clientela selezionata e prestigiosa.

 

+info: www.sarziamade.it

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