SCA Italy ha presentato ufficialmente alla propria community il suo “Vademecum Barista”. frutto dell’esperienza di trainer e professionisti del settore, dedicato a tutti i baristi e agli esercizi commerciali alle prese con la riapertura dopo il lungo lockdown.
Si tratta di un caso unico di collaborazione e partecipazione spontanea tra trainer all’interno di SCA, concretizzatosi a tempo di record, dopo la riunione degli AST del 27 aprile. Durante questo incontro, è emersa la volontà di fare qualcosa di concreto per supportare i pubblici esercenti che si sarebbero trovati ad affrontare il difficile ritorno all’attività senza particolari punti di riferimento. L’entusiasmo dei trainer e un intenso lavoro di gruppo hanno dato vita, in pochi giorni, al Vademecum Barista: utili e pratiche linee guida per i baristi di tutta Italia, in vista delle riaperture dei locali per i servizi d’asporto.
Sono diverse le cose da tenere a mente a seguito di un periodo di chiusura così lungo. Dopo quasi due mesi, ci sono procedure indispensabili da adottare per tornare ad operare in sicurezza, offrendo ai propri clienti la migliore tazza possibile per qualità e salubrità.
Pertanto, si è scelto di concentrarsi e sviluppare gli argomenti reputati di cruciale importanza in questa fase, ovvero l’acqua, il barista, le attrezzature e l’igiene.
L’acqua, spesso trascurata, è il primo elemento da considerare per la realizzazione di un caffè estratto nella maniera più corretta. È qui che navigano i rischi più nascosti, dal momento che è qui che, a seguito di un fermo prolungato, possono svilupparsi cariche batteriche pericolose e dannose non solo per le apparecchiature ma anche per la salute.
Il tema dell’igiene, oggi più che mai, è fondamentale per garantire un servizio sicuro e privo di rischi. D’ora in avanti, saranno gli stessi consumatori ad avere un’attenzione in più, non solo al prodotto servito, ma anche alla cura dedicata alla pulizia da parte dell’operatore, con riguardo al servizio, alle attrezzature e alle superfici di lavoro. È qui che si giocherà una delle partite più importanti nella fidelizzazione del cliente finale, e risulterà fondamentale assicurare procedure rigorose ed efficaci all’interno della propria routine di lavoro.
Le attrezzature, ovvero gli strumenti di lavoro del barista, sono un elemento cruciale dell’attività e farle ripartire potrebbe essere complesso da gestire se non si sono attuate le corrette procedure al momento della chiusura. La manutenzione di tutte le apparecchiature utilizzate necessiterà di un’attenzione particolare, perché rappresentano il biglietto da visita del modo in cui si lavora e sono indispensabili per offrire un prodotto preparato ed estratto in maniera corretta.
Infine, il barista, l’anello di congiunzione tra il prodotto e l’utente finale: è lui il vero “brand ambassador” del movimento “Specialty”, della sua filosofia di qualità, professionalità e attenzione nei dettagli. Colui che sarà in grado di comunicare, attraverso pochi gesti, l’attitudine e la passione per questo mestiere e per il prodotto finale.
I contenuti del Vademecum sono già disponibili online sul sito web dell’associazione. Alla pagina scaitaly.coffee/vademecum-barista è possibile accedere alle schede dettagliate dedicate ai vari argomenti Pochi e semplici passi ma che risulteranno fondamentali per affrontare questo momento così complesso con qualche strumento in più, sentendo la vicinanza dell’associazione e dei professionisti che la animano. La Specialty Coffee Association, attraverso la propria community, è e sarà sempre al fianco di tutti coloro che vogliono valorizzare il prodotto caffè, consapevole che in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo è nascosto il germe del rinascimento.
+Info: www.scaitaly.coffee –