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Sta letteralmente impazzando su Netflix “La regina degli scacchi”, con il ritorno in auge di uno dei giochi che stimolano la fantasia e la mente, con la mini serie tratta dall’omonimo romanzo di Walter Tevis. Si beve anche parecchio in “The Queen’s Gambit”, con la protagonista Beth Harmon, giovane prodigio degli scacchi, interpretata da una strepitosa Anya Taylor-Joy. Incipit doveroso per raccontare la scacchiera dei vini bianchi italiani. Talvolta relegati a un ruolo da sparring partner, i bianchi in Italia stanno aumentando il loro posizionamento. Prodotti dalla fresca beva, vini in grado di reggere il passare degli anni ed acquisire un patrimonio organolettico e gustativo fatto di complessità e persistenza, con la mossa dell’acidità che non manca mai.

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Una partita a scacchi dei bianchi italiani che non li vede affatto abdicare contro i neri, o in questo caso rossi. Le denominazioni di vitigni a bacca bianca sono un grande volano anche per conquistare i mercati globali, una tradizione che viene dal passato che ha saputo aprire i vari disciplinari a innovazioni in vigna e in cantina per migliorare la qualità media dei prodotti. C’è chi predilige l’uso esclusivo dell’acciaio per le fasi produttive, chi invece utilizza in maniera sapiente il legno per dare un tocco in più. Vini che come un pezzo della scacchiera rappresentano personalità, storia e carattere di un territorio. Nella nostra carrellata abbiamo fatto un viaggio della scacchiera dei vini italiani, con dieci etichette regine da provare da nord a sud, partendo dal Soave e dal Lugana, passando dal Friuli all’Alto Adige, spostandoci in Piemonte e in Liguria attraversando il Lazio, sino ad arrivare in Campania e infine sulle isole in Sardegna e Sicilia.

 

Nibai Soave Classico Cesari

Il Soave è un vino conosciuto fin dal 1272, nel 1483 viene ricordato come il vino che dette il nome alla splendida cittadina di Soave. Il Nibai della cantina Gerardo Cesari viene prodotto da uve di Garganega 80% e Trebbiano di Soave 20%, il diradamento dei grappoli, favorisce un’ottima maturazione del frutto. Vinificazione con parziale criomacerazione delle bucce seguita dalla fermentazione a temperatura controllata. Un vino dal colore giallo paglierino carico, bouquet intenso di fiori di biancospino e frutta, gusto pieno, armonico, con una gradevole percezione di mineralità, cremoso e persistente, dove il lieve sapore di vaniglia e spezie ne aumenta l’importanza, lasciandone intatta l’eleganza. Ottimo con antipasti, crostacei, fritture di pesce.

 

Lugana Riserva Sergio Zenato

La storia del Lugana si intreccia con quella della famiglia Zenato, con Sergio Zenato che è stato un pioniere della denominazione del vino bianco a cavallo tra Veneto e Lombardia a cui viene dedicata questa riserva che porta il suo nome. L’uva proviene dalle viti più vecchie del “Podere Massoni” con una raccolta leggermente tardiva, verso la metà di ottobre. La fermentazione avviene per circa il 70% in botti di rovere e per il 30% in acciaio. Il colore è oro chiaro con riflessi brillanti; il profumo è intenso e sfaccettato, con note floreali e agrumate, spezie, susina bianca e vaniglia. Sapore pieno, di grande spessore ed equilibrio. Non teme il passare del tempo, ideale anche per essere degustato dopo anni.

 

Praepositus Riesling Abbazia Novacella

L’Alto Adige è un eldorado dei vini bianchi italiani, che trova nella cantina dell’Abbazia di Novacella uno degli interpreti più storici, con la pratica della viticoltura dal 1142. Altitudine dei vigneti: 260–900 m slm, viene prodotto il 70% vino bianco nella conca valliva di Bressanone. Il Riesling della linea Praepositurs ha una tonalità giallo oro brillante. Sentori olfattivi potenti e dagli aromi intensi di arancia, pesca, albicocca secca, ananas candito e miele. Fruttato, consistente, smagliante e delicatamente dolce. Proposta di abbinamento: gnocchi di castagne con ragù di coniglio.

 

Braide Alte Livon

Ci spostiamo in Friuli, un’altra delle zone di elezione dei vini bianchi con alcuni cru che si identificano con le aziende e i prodotti iconici a cui danno vita. Come nel caso del vigneto Braide Alte, situato in localita Ruttars nel Comune di Dolegna del Collio, il campione di casa Livon. Tipo di terreno marne e argilla. Vitigno Chardonnay, Sauvignon, Picolit, Moscato Giallo. Ceppi per ettaro 8000, forma di allevamento Guyot, cordone speronato. Colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Al naso si presenta intenso, ampio, con note speziate. In bocca è caldo, avvolgente, di grande struttura, eleganza e complessità.

 

Tèmi Hic et Nunc

Un vitigno che hanno fatto la storia enologica del Piemonte, uno dei cavalli di battaglia della cantina Hic et Nunc nel cuore del Monferrato. 100% cortese che sorge nel vigneto di Bussone, esposizione sud, 240m slm, suoli marnosi. La vinificazione avviene con pressatura soffice ad acino intero, fermentazione a temperatura controllata in acciaio inox. Affinamento 6 mesi in acciaio, gradazione 12,5%. Colore giallo paglierino. Profumo di fiori, frutta e polpa bianca. In bocca si presenta sapido e fresco. Ottimo come aperitivo. Primi piatti di pesce, zuppe, creme di verdure. Secondi a base di carni bianche.

 

Etichetta Nera Lunae

Siamo in Liguria nella Doc Colli di Luni, con vigneti nei comuni di Castelnuovo Magra e Ortonovo in provincia di La Spezia.  Vermentino 100%, produzione per ettaro 70 q. Età media delle viti in produzione 35 anni. Vendemmia a metà settembre, raccolta manuale in casse, fermentazione che avviene in vasche di acciaio inox. Macerazione sulle bucce per 48 ore, dopo svinatura, fermentazione e vinificazione in vasche di acciaio. Un bianco di grande stoffa e fascino l’Etichetta Nera della cantina Lunae, dal colore giallo paglierino intenso con leggeri riflessi dorati. Profumo elegante con evidenti sentori di fiori di campo, erbe aromatiche, spezie, frutta matura, miele. In bocca è sapido, armonico, persistente. La struttura del vino lo rende particolarmente adatto ai piatti più impegnativi della cucina ligure come stoccafisso e trippa in umido.

 

Ferentano Tenuta Montiano

Il nome Ferentano deriva dal sito archeologico di Ferento, l’antica città etrusca, situata nei pressi dei vigneti in cui si coltivano le uve Roscetto, impiegate per la produzione di questo vino. Siamo nel territorio di Montefiascone, nella aree collinari adiacenti al Lago di Bolsena. Il Ferentano della Tenuta Montiano della famiglia Cotarella è un Roscetto in purezza. Al naso presenta una ricca gamma di sensazioni olfattive che vanno dalla banana all’ananas, dalle sensazioni vegetali a quelle vanigliate. Al gusto è prepotente, ricco, morbido e pieno, con un’ottima e lunga persistenza gusto-olfattiva. Abbinamenti a tutto pasto, ideale con un risotto ai funghi porcini.

 

Serrocielo Falanghina Feudi San Gregorio

Il vitigno Falanghina ha trovato il suo habitat ideale in Campania, specificatamente nella zona del Sannio. Tra gli interpreti più accreditati Feudi San Gregorio, poche altre cantine in Italia possono identificarsi con un territorio, con la sua storia e con i suoi valori, un connubio felice con l’Irpinia in provincia di Avellino. Con il suo Serrocielo una selezione del vitigno campano. Circa 5-6 mesi in acciaio con permanenza sui propri lieviti e ripetuti batonnage per rimettere in sospensione le fecce fini. Giallo paglierino con leggere sfumature verdognole, naso intenso ed elegante, con note di piccoli fiori bianchi, di frutta ed agrumi. All’assaggio in bocca freschezza e morbidezza, equilibrato, elegante ed appagante, un inno alla bevibilità.

 

Maia Siddura

 

È il primo vino nato nella cantina Siddura da un’accurata cernita dei migliori grappoli. Siamo in Sardegna, dove il bianco è sinonimo di Vermentino di Gallura DOCG Superiore. Il particolare tipo di terreno derivante da disfacimento granitico, unitamente ad un microclima ottimale, hanno contribuito a realizzare Maìa, un Vermentino 100% che come evoca il nome, “sa di Gallura”. Altimetria 300 metri slm, resa per ettaro 65 quintali. Le uve dopo la diraspatura, vengono raffreddate e lasciate in macerazione in un serbatoio di acciaio inox per 2-3 giorni alla temperatura di 2°C prima di essere pressate. Giallo paglierino carico, naso che sa di frutta a polpa gialla e fiori bianchi. In bocca fresco e sapido, con un buon equilibrio gustativo e un finale di mandorla amara tipico del vitigno.

 

Murriali Baglio di Pianetto

Un bianco dotato di grande freschezza che esalta la linearità aromatica distintiva della selezione varietale di uve autoctone da cui è composto. Baglio di Pianetto abbraccia la DOC di Monreale, con un vino dall’identità decisa e riconoscibile. Nel nome e nell’etichetta vengono richiamati l’omonima cittadina normanna a pochi km da Palermo, il Duomo e il suo magnifico chiostro. Le uve raccolte manualmente in casse vengono trasportate in cantina e dopo un’ulteriore cernita si procede alla diraspatura e alla pigiatura a freddo, per consentire la macerazione in pressa. Fermentazioni per circa 20 giorni in serbatoi di acciaio inox, dove si prolunga la maturazione sur- lie. Affinamento 6 mesi sui lieviti in vasca inox cui segue almeno un mese in bottiglia. Profumi suadenti, con note agrumate e di zagara bianca, al gusto risulta corposo e vibrante, con una vivace nota minerale. Pairing territoriale con una pasta alla norma.

 

 

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