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Nuove scelte, vecchie abitudini: il consumo di alcool nel mondo aumenta


Il consumo totale di alcool nel mondo è leggermente aumentato nel 2017, aggiungendo 3.5 milioni di casse da nove litri rispetto al 2016: la fonte è la ISWR, l’autorità leader mondiale per quel che riguarda dati e analisi nel panorama del beverage. Sebbene l’incremento del 2017 sia modestissimo (appena lo 0.01%), è una risposta al calo dell’-1.25% che si era avuto nel 2016, per segnare almeno un inizio di inversione di rotta, nonostante il cambio generazionale comporti nuove scelte di consumo.

Il maggior miglioramento si è avuto con il vino, con il sidro a seguire. Gli spirits sono invece regrediti leggermente, a causa delle perdite nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Birre e bevande miscelate hanno invece proseguito la discesa iniziata in passato. Dopo un anno di stasi nel 2016, il vino ha iniziato il recupero con un +0.5% di casse consumate nel 2017 (12 milioni di casse). Italia, Russia e USA i mercati in maggiore crescita, mentre Francia e Gran Bretagna hanno fatto registrare i peggioramenti più importanti. E la causa più influente sembra essere il cambio generazionale, che nei più giovani porta scelte e abitudini di consumo diverse: il maggior consumo di sidro e bollicine nel Regno Unito si è opposto alla diminuzione nel vino fermo, e in Francia c’è stata un’impennata nel consumo di birra.

Le regioni che crescono più rapidamente sono le Americhe e l’Asia sul versante del Pacifico: quest’ultima è influenzata dalla continua crescita dei consumi di baijiu, l’acquavite cinese, seguito a ruota dal whiskey, che ha fatto registrare un +1.2% tra 2016 e 2017 (207 milioni di casse). Whiskey e vodka hanno ben figurato nelle Americhe, dove i prodotti con la crescita più ampia sono stati gli spirits a base agave (+5.3%). L’ex Unione Sovietica è stata l’unica regione a far registrare un calo nel consumo degli spirits, addirittura del -7.6%, a causa di un brusco crollo del consumo di vodka in Russia e Ucraina, al quale hanno contribuito le pressioni governative e in cambio generazionale.



In termini percentuali, la categoria con il tasso di aumento più rapido è stata quella degli spirits a base agave (+5.2%), seguita dal gin (+4.5%) e dal whiskey (+2%). Il mercato in maggiore espansione per gli agave è stato quello statunitense, per il gin invece quello britannico. Nelle Americhe la birra è tornata a migliorare, con Messico e Argentina in testa, nonostante un calo negli USA: a questi risultati positivi si aggiungono le crescite in Africa, Medio Oriente e Europa, che aiutano a rallentare il declino globale del consumo di birra. Sebbene la crescita del sidro in Europa abbia rallentato, su scala globale i consumi sono aumentati del 2.5%, sostenuti dal ritmo di Africa e Medio Oriente. Il mercato dei delle bevande miscelate è peggiorato del 1%, trainato verso il basso dall’Asia e dal trend negativo dell’ex Unione Sovietica.

Fonte: IWSR

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