Che ci siano birre che si prestano particolarmente bene all’invecchiamento, proprio come alcuni vini, è ormai un dato di fatto. Ma chi avrebbe mai detto che anche una Weizen potesse migliorare con il tempo? La conferma arriva dalla “nuova” Schneider Weisse Aventinus Vintage a tiratura limitata. I più curiosi tra gli appassionati di birra speciale avranno certamente avuto il piacere di sperimentare qualche birra “da invecchiamento”.
È ormai assodato infatti che alcune birre siano in grado di sviluppare aromi e sapori nuovi nel corso del tempo, grazie a lenti affinamenti in cantina. Pensiamo ai Barley Wine britannici, alle Imperial Stout ma anche ad alcune specialità trappiste belghe, ad esempio. Al contrario, si ritiene che le birre di frumento come le Weizen bavaresi diano il meglio giovani e fresche.
O forse no? La domanda se l’è posta qualche anno fa il titolare di Schneider Weisse, Georg VI, passando davanti ad un’antica ghiacciaia naturale scavata nella montagna, situata nei pressi del birrificio. “Come potrebbe evolvere una Unser Aventinus, la più antica Doppelbock Weizen del mondo, dopo un invecchiamento di 3 anni in questa splendida location?”. La risposta ce l’abbiamo a portata di mano oggi, grazie alla nuova e limitatissima Schneider Weisse Aventinus Vintage.
Le note fruttate e speziate presenti nella versione “giovane” (brassata nel 2012) vengono raffinate ed esaltate dalla lenta maturazione, con sentori di ciliegia, mirtilli e cioccolato. Il tutto molto ben sostenuto da un corpo rotondo, quasi cremoso, che lascia una piacevole sensazione calda sul palato.
Non resta che cercare di accaparrarsi una delle pochissime bottiglie disponibili nel 2015 in Italia e godersela in abbinamento ad un dessert cremoso, oppure come piacevole dopocena da meditazione. O ancora, perché no, concederle qualche altro anno di riposo in cantina…
+INFO: www.interbrau.it – www.schneider-weisse.de