Legata al culto della ninfa Egeria, L’Acqua Santa di Roma era già nota agli antichi romani per le sue proprietà curative. Nel corso del tempo ha saputo consolidare ed estendere la sua fama. Ripercorriamo insieme le tappe della sua storia.
DAL 753 a.C.: L’ANTICO CULTO
Già nota ai culti antichi come luogo sacro alla ninfa Egeria, citata nelle opere di Tito Livio e di Ovidio, la fonte è conosciuta e apprezzata già dai tempi della Roma primitiva. Considerata già da allora “santa e miracolosa”, diviene celebre per guarire le malattie dello stomaco durante il regno di Tiberio (14-37 d.C.). Sgorgando dalla fonte, l’acqua incontra il fiume Almone e si raccoglie in un vasto laghetto, il Lacus Salutaris, conosciuto per le qualità terapeutiche delle sue acque. Intorno al 100 d.C. il Ninfeo diviene parte del lussuoso Triopio di Erode Attico, la celebre villa-azienda che domina l’intera Valle della Caffarella. Caduto l’Impero Romano con il suo fasto e i suoi palazzi, le opere di irrigazione e bonifica sprofondano in rovina e la natura selvatica riprende il sopravvento.
1000-1600: L’ACQUA MIRACOLOSA
La sorgente viene riscoperta dopo un lungo periodo di oblio. L’acqua viene ufficialmente soprannominata “Santa”. L’età barbarica è probabilmente il periodo più nero per la fonte. L’intero parco, posto tra la via Appia e la via Latina, si trova infatti sul cammino degli eserciti invasori. A partire dal 1400 la sorgente vive invece una nuova fase di popolarità legata alle guarigioni, considerate per quei tempi miracolose. Sperimentandone gli effetti in prima persona, molti medici e studiosi iniziano a descriverne le qualità benefiche e le proprietà curative nei loro libri e trattati scientifici. A conferma dell’ormai consolidata fama che vede la sorgente soprannominata “Santa”, papa Alessandro VII, guarito dalla calcolosi bevendo ogni giorno dalla fonte, decide di porre una stele, oggi scomparsa, per ricordarne le qualità terapeutiche.
1700-1900: I PRIMI STABILIMENTI
Il ninfeo diventa meta di pellegrinaggio per i giovani artisti dell’aristocrazia europea. Nascono i primi stabilimenti termali e i primi carri degli “acquasantari”. Tra il 1700 e il 1800 il ninfeo di Egeria diventa meta obbligata per i giovani viaggiatori dell’aristocrazia europea: Chateaubriand, Verri, Goethe, Andersen, Piranesi ne lasciano descrizioni e disegni. Anche per i romani la fonte torna a essere un luogo da frequentare, come testimoniano alcune stampe d’epoca, grazie a una tipica osteria fuori porta. Il primo stabilimento termale viene costruito dall’Ospedale San Giovanni, proprietario del terreno dove defluisce l’acqua, con la protezione finanziaria di papa Pio VI e il contributo del Banco di Santo Spirito. Nel 1818 vengono costruite due strade carrozzabili per collegare l’impianto alla città. Nel 1895 il professor Leopoldo Taussing costituisce una società e investe somme considerevoli per risanare la canalizzazione, costruire eleganti fontanelle in cristallo, migliorare i dintorni della fonte e creare moderni reparti d’imbottigliamento. Viene istituito uno speciale omnibus da Porta S. Giovanni e iniziano a girare per la città i carri degli “acquasantari” che pubblicizzano l’acqua.
1948-1959: LA MESSA IN COMMERCIO
Viene fondata l’azienda e avviata la produzione della linea vetro. Inizia la vendita porta a porta. Nella prima metà del ‘900 inizia a diffondersi l’abitudine di recarsi alla sorgente Egeria, soprattutto di domenica, per riempire i fiaschi a 10 Lire. Nel 1948 viene fondata l’azienda “Acqua Santa di Roma srl ” e avviata la prima linea di prodotto in vetro. Le bottiglie da 92 cl e i boccioni da 190 cl, una volta sistemati sui calessi, vengono trasportati in tutte le zone di Roma. Nel 1950 i giovani fratelli Mari, figli dell’allora proprietario Domenico, hanno l’intuizione di riutilizzare le casse delle bombe della seconda guerra mondiale per trasportare le bottiglie con più facilità, servendosi di motocarri militari americani. Bussando di porta in porta, gli stessi Mari rispondono alla domanda “Chi è?” presentandosi come “L’Acqua Santa di Roma”.
1961: IL LOGO E LA PRIMA ETICHETTA
Viene depositata la prima etichetta “Egeria”, illustrata interamente a mano. Nel 1961 la famiglia Mari deposita ufficialmente la prima etichetta, disegnata a mano da un giovanissimo illustratore di 14 anni. Il ragazzo frequenta da poco il Liceo Artistico quando gli viene affidato l’incarico di realizzare l’etichetta per l’acqua minerale Egeria per un compenso di 500 Lire. L’immagine della grotta viene ripresa da una foto istantanea fatta a un bassorilievo scuro e rovinato, del quale si capisce appena qualche dettaglio. Eppure, per oltre 60 anni, quella stessa illustrazione è rimasta stampata su tutte le etichette dell’acqua minerale Egeria.
1980-1999: L’AZIENDA SI EVOLVE
Ammodernamento logistico, potenziamento produttivo e distribuzione all’estero. L’azienda entra ufficialmente tra le leader di mercato. Gli anni ‘80 segnano il “boom” del consumo di acqua minerale. Gli impianti non soddisfano più le richieste in aumento che arrivano ormai da tutta Italia e il mercato è destinato a crescere. La famiglia Mari decide quindi di potenziare e rinnovare rapidamente sia il settore produttivo che quello logistico.
Gli ormai inadeguati camioncini per la distribuzione sono sostituiti dai moderni autotreni e bilici e i vecchi automezzi OM, il “lupetto”, il “tigrotto” e il “leoncino”, vengono definitivamente parcheggiati.
Anche la produzione s’intensifica e si adegua a quello che sarà il futuro dei contenitori: il PET. Alla fine degli anni ‘80 viene realizzato il primo impiantod’imbottigliamento in PET e nel medesimo stabilimento viene avviata anche la produzione dei contenitori. Contemporaneamente, nel reparto vetro vengono installati macchinari più moderni e aumentano le referenze. Le vecchie bottiglie sono sostituite con i nuovi formati in vetro bianco, dal design più elegante, per affrontare con maggiore prestigio il mercato estero.
L’agilità aziendale con cui s’innovano, si adeguano e si migliorano tutti questi settori per seguire un mercato in veloce evoluzione, permetterà all’acqua Egeria di prendere posto tra le leader di mercato, mantenendo questo posizionamento fino ai giorni nostri.
DAL 2000 AD OGGI: VERSO NUOVI ORIZZONTI
Viene inaugurato il Parco Egeria, oltre un ettaro di verde nel cuore di Roma. L’azienda continua a crescere e si avvia verso il restyling e il riposizionamento del brand. Il nuovo millennio si apre con la volontà della famiglia Mari di continuare a crescere, potenziando ancora il settore produttivo. Vengono installate nuove linee di produzione PET e introdotti moderni macchinari per revisionare gli impianti esistenti. Particolare attenzione è dedicata al vetro a rendere/a perdere, tipologia in evoluzione sempre più richiesta all’estero.
Le novità riguardano anche la bonifica e il recupero delle aree circostanti lo stabilimento, immerso nel verde del Parco dell’Appia Antica. Nel 2004 nasce finalmente il Parco Egeria, più di un ettaro di terreno attrezzato con area giochi per bambini, area ristoro, area verde per le passeggiate e zona dedicata agli amici a 4 zampe. L’ampliamento dell’area che ospita le fontanelle aperte al pubblico, da cui è possibile prelevare l’acqua direttamente alla sorgente, rende ancora più piacevole la visita al parco.
Ma l’immediato futuro non sarà certo meno dinamico. Il restyling del marchio e dell’identità aziendale inaugurano un progetto triennale che prevede, tra le altre cose, nuove proposte e formati di packaging. Il riposizionamento del brand, oltre a confermare la leadership sul mercato di Roma, contribuirà a perfezionare il processo di internazionalizzazione dell’azienda. Il tutto con il supporto di un intenso piano di comunicazione programmato sui canali on-line e off-line.
Fonte: www.egeria.it/storia/
A cura della Redazione Beverfood.com