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Lorenzo Dabove (in arte Kuaska), il più grande esperto di birre artigianali in Italia, ha condotto per conto di Beverfood.com un’ampia panoramica sui microbirrifici emergenti in Italia dal 2008 al 2018, intervistando i titolari/fondatori di ciascun Birrificio. Questo articolo è dedicato a Birra Ofelia di Sovizzo (VI) con una intervista al fondatore Andrea Signorini ( www.birraofelia.it )

 

Annuario Birre Italia Birritalia 2023-24 Beverfood.com
Annuario Birra Italia Birritalia 2023-24 beverfood.com

 

Per fare birre con ingredienti fuori dall’editto della purezza bavarese con altri cerea- li, spezie e frutta in terra veneta ci voleva coraggio e una dose di incoscienza. Doti che non sono mancate ad Andrea Signorini che, col prezioso ausilio della moglie Lisa, ha inaugurato nel 2012 il suo birrificio Ofelia a Sovizzo, nel vicentino. Equilibrio, costanza e spirito innovativo sono tra le caratteristiche più peculiari delle sue birre, trasmesse direttamente dalla personalità del birraio. Ascoltiamo cosa ci ha raccontato Andrea.

Come e perché avete iniziato la vostra avventura

La nostra avventura è iniziata nel 2012 con un piccolissimo impianto da 120 litri in un altrettanto piccolo laboratorio in seguito a 3 anni di sperimentazioni in casa. Il nostro primo cliente è stato il ristorante di Lisa. Al tempo il birrificio era per entrambi un secondo lavoro. In seguito, abbiamo cercato di  sfruttare al meglio le nostre conoscenze in ambito enogastronomico andando a proporre i nostri prodotti a quei ristoratori di cui eravamo affezionati clienti. La nostra passione riguarda tutto il mondo gastronomico ma in particolare l’embolo per la birra è partito con un viaggio in Belgio nel 2009 per il compleanno di Lisa.

Quali birre/birrai/birrifici, sia italiani che stranieri, sono stati la vostra fonte d’ispirazione?

Il primo amore è stato De Ranke e in particolare la XX Bitter è stata la birra che ci ha fatto scoccare la scintilla mentre tra gli italiani all’epoca bevevamo spesso 32 Via dei Birrai. Una vera e propria fonte d’ispirazione però non l’abbiamo mai avuta perché ciò che ci fa scegliere le caratteristiche che le nostre birre devono avere sono principalmente l’equilibrio, la pulizia del prodotto e il nostro gusto personale, motivo per cui spesso si ispirano solamente a uno stile senza vestirne in pieno le linee guida.

Differenze, nel bene e nel male, tra l’epoca della vostra partenza e quella attuale con particolare riferimento all’aria che tirava e che tira oggi.

Nel 2012, quando siamo partiti eravamo forse meno della metà rispetto ad oggi, il mercato ti permetteva molte cose che oggi non perdona e c’era più spazio per tutti. Rispetto ad oggi anche i consumatori erano meno preparati e più spensierati. Ora credo che la qualità media delle birre e la professionalità si siano alzate rispetto a 7 anni fa. Penso inoltre che oggi sarebbe quasi impossibile partire e fare impresa come abbiamo fatto noi, autofinanziandosi, con un impianto così piccolo, ed avere un prodotto qualitativo e competitivo. Aumentando la concorrenza sicuramente è diventato un pò più impegnativo vendere i propri prodotti ma nonostante ciò quello che rispetto al 2012 non è cambiato è la volontà di collaborare che c’è nel settore.

Avete qualche sassolino nelle scarpe?

Più che un sassolino direi il macigno della difficoltà di lavorare data dalla burocrazia italiana.

Cosa vi fa andare avanti e quali sono le prospettive future?

Che ci muove c’è sempre l’enorme passione nei confronti di questo lavoro e le soddisfazioni che ci sta dando, le prospettive future sono quelle di crescere ancora un po’, di affacciarci al mercato estero e di riuscire a sviluppare alcuni prodotti nuovi che abbiamo nella testa e che vogliamo far diventare realtà. Un altro enorme stimolo è la velocità con cui si sta evolvendo questo mondo obbligando chi non vuole perdere il passo ad essere sempre aggiornato sotto tutti i punti di vista, dall’aspetto tecnico al commerciale, al marketing.

Una battuta per concludere: “Quale birra avreste voluto creare voi e che invidiate ai vostri colleghi, sia italiani che stranieri?”.

La Pliny the Elder di Russian River Brewing Company e la Hot Night at the Village – Breakfast Edition di Foglie d’Erba

+Info: www.birraofelia.it

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Rubrica Birrifici Emergenti 2008-2018 by Kuaska

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