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Lorenzo Dabove (in arte Kuaska), il più grande esperto di birre artigianali in Italia, ha condotto per conto di Beverfood.com un’ampia panoramica sui microbirrifici emergenti in Italia dal 2008 al 2018, intervistando i titolari/fondatori di ciascun Birrificio. Questo articolo è dedicato al birrificio Ritual Lab con una intervista a Giovanni Faenza ( www.ritual-lab.it )

 

Annuario Birre Italia Birritalia 2023-24 Beverfood.com
Annuario Birra Italia Birritalia 2023-24 beverfood.com

 

Giovanni Faenza nel suo birrificio Ritual Lab a Formello non lontano da Roma, si sta rapidamente affermando come uno dei più talentuosi giovani, emergenti birrai italiani. Con il carismatico, pirotecnico padre Bob, suo primo grande sostenitore e il fratello Valerio, virtuoso flautista con diploma all’Accademia di Santa Cecilia forma un team agguerrito che in breve ha già conquistato premi e apprezzamenti unanimi. Gli lascio la parola con grande piacere.

Come e perché avete iniziato la vostra avventura.

La nostra avventura è iniziata per gioco nel 2012, dopo uno splendido viaggio in Perù, proprio lì a migliaia di km da casa abbiamo avuto il nostro primo vero contatto consapevole con il mondo della birra, ed è stato subito amore! In poco tempo il gioco si è trasformato in lavoro senza che ce ne rendessimo conto.

Abbiamo iniziato a produrre birra in casa fino a passare alle produzioni da beer firm ed infine nel 2015 abbiamo inaugurato il nostro primo vero impianto di produzione da 12hl… da lì non ci siamo più fermati!

Quali birre/birrai/birrifici, sia italiani che stranieri, sono stati la vostra fonte d’ispirazione?

Sicuramente le splendide “Italian Pils” dell’epoca ci hanno entusiasmato ed ispirato: Tipopils e Via Emilia prima di tutte…
Erano altri tempi e sentire per la prima volta in una Lager sentori così “freschi” e moderni ci apri un mondo vero e proprio che oggi è alla base del nostro metodo produttivo.

Differenze, nel bene e nel male, tra l’epoca della vostra partenza e quella attuale con particolare riferimento all’aria che tirava e che tira oggi.
Le cose sono cambiate davvero in maniera radicale, il modo di bere la birra, di produrla ma anche di giudicarla è cambiato totalmente in meno di un decennio.

A mio modesto avviso i cambiamenti sono stati perlopiù positivi, la grande concorrenza in ambito produttivo, in Italia, ha spinto i nuovi birrai a superare le barriere canoniche imposte dagli stili e dalla storia di questa fantastica bevanda.

Oggi in ambito produttivo si respira un’aria di originalità, a volte la situazione può sembrare un po’ confusionaria o “blasfema” rispetto al mondo classico di produzione, ma in realtà la qualità nel nostro paese si è alzata notevolmente permettendo a noi birrai italiani di tirare fuori tutto il nostro estro e la nostra fantasia senza avere alcun limite ne storico ne culturale! Oggi, girando il mondo in cerca di una bevuta entusiasmante mi capita sempre più spesso di essere fiero di ciò che abbiamo creato in Italia!

 

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Avete qualche sassolino nelle scarpe?

Nessuno. A volte in maniera un po’ impopolare forse, a volte con qualche discussione, ma in questi anni abbiamo sempre fatto valere la nostra idea di birra, di distribuzione, la nostra visione del mondo craft senza alcun filtro… si, qualche haters ce lo siamo fatto ma direi che sono molti di più i bevitori che ci appoggiano e che amano il mondo Ritual! Tutto  ciò  naturalmente è sempre stato fatto solamente in nome della qualità senza ALCUN compromesso. E così continuerà ad essere.

Cosa vi fa andare avanti e quali sono le prospettive future?

La voglia di fare sempre meglio, la nostra profonda autocritica in ambito produttivo. Le prospettive future sono quelle di oltrepassare sempre di più i confini nazionali per portare il nostro prodotto in tutta Europa senza perdere di vista la massima attenzione verso la filiera di consegna ed il controllo qualitativo.

Una battuta per concludere: “Quale birra avreste voluto creare voi e che invidiate ai vostri colleghi, sia italiani che stranieri?”.

Black Albert, Pannepot, Cuvee Delphin e naturalmente la serie Black Damnation. Sicuramente De Struise e il suo modo di vedere il mondo delle birre scure, sapendo giocare in maniera magistrale tra l’equilibrio dei malti tostati e le tipiche caratteristiche belga è uno dei grandi innovatori, a mio avviso, degli ultimi decenni.

+info: www.ritual-lab.it

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Rubrica Birrifici Emergenti 2008-2018 by Kuaska

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