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Sesto Bilancio di Sostenibilità Carlsberg Italia: i principali risultati


Alberto Frausin, AD di Carlsberg Italia

La sfida di Carlsberg Italia è coniugare qualità, innovazione e sostenibilità con un approccio basato su numeri, trasparenza, correttezza e coinvolgimento. Le sue prestazioni, anno dopo anno, vengono comunicate e condivise attraverso il Bilancio di Sostenibilità, arrivato nel 2017 alla sua 6° edizione: “ResponsiBEERity2016: il CORAGGIO… di dare i numeri” (disponibile sul sito www.carlsbergitalia.it).

 

 

Un percorso che si realizza attraverso la misurazione oggettiva della relazione con gli stakeholder, l’analisi di materialità e la nuova strategia di sostenibilità “Together Towards ZERO” di Carlsberg Group che ha come obiettivo quello di “contribuire ad una società migliore” entro il 2030, agendo in particolare nelle 4 aree di priorità che hanno un maggiore impatto sull’attività aziendale. Questi i principali risultati:

 

ACQUA:

-18% di consumo complessivo (vs. 2015), pari all’acqua contenuta in 39 piscine olimpioniche. Il consumo specifico di acqua impiegato per la produzione di 1hl. di birra è stato di 3,5 hl, ben -20% vs. 2015 (4,3 hl). Una maggior efficienza dovuta all’aumento di sensibilità e coinvolgimento delle persone dell’Azienda che ha portato all’incremento dei monitoraggi ordinari degli impianti (da mensili a settimanali). I 52 monitoraggi totali hanno consentito d’individuare con più tempestività perdite, malfunzionamenti e possibili migliorie.

PACKAGING:

l’utilizzo dei fusti in PET ha compiuto un altro importante passo verso l’obiettivo del 100% di copertura, sfiorando quota 90% (7 punti in più rispetto al 2015), a conferma dello spostamento nel mix di formati verso il sistema di spillatura senza CO2 aggiunta DraughtMaster. Questo ha permesso nel 2016 di risparmiare all’ambiente 10.607.300 kg. di CO2 (il 468% in più rispetto al 2011) che equivalgono all’anidride carbonica che assorbirebbero circa 424.300 alberi. Questi alberi occuperebbero una superficie pari a 1.443 campi di calcio o anche 624 Piazza Duomo, come rendicontato dall’”Orologio degli Alberi”. Nel 2016, inoltre, l’Azienda ha approfondito ulteriormente alcuni aspetti relativi al miglioramento del “fine vita” di DraughtMasterTM che, sebbene produca impatti modesti in confronto alle altre fasi del ciclo vita del prodotto (come dimostrato dall’LCA – Life Cycle Assessment), offre interessanti stimoli nell`ottica dell`economia circolare. In particolare sono in fase di verifica studi specifici sulla possibilità di granulare i fusti in PET al fine di creare da essi materia prima seconda.

 

RIFIUTI:

si è confermato un dato fondamentale, ovvero che il 100% dei rifiuti prodotti in stabilimento è stato destinato al recupero. Nel 2016, sono state rimesse in esercizio parti del vecchio impianto di depurazione delle acque dismesso nel 2006 (il resto dell`impianto è stato rimesso in funzione nel 2017 dopo interventi di manutenzione e modifica). Grazie a questo investimento, l’Azienda restituisce all’ambiente acqua di qualità molto vicina a quella prelevata.

 

SALUTE E SICUREZZA:

spicca il coinvolgimento sempre più diretto dei dipendenti, in particolare dello stabilimento, in tutte le fasi della prevenzione. Per perseguire questo obiettivo sono aumentati gli audit nei diversi reparti (+29%) ed è stata amplificata la procedura NearMiss, che punta a diminuire i rischi d’incidente, con l’introduzione del Tag Rosso, un cartellino che i dipendenti posizionano ben in vista nel punto in cui è presente un potenziale pericolo incrementando il livello d’attenzione. Grazie a questa novità le segnalazioni sono aumentate del 46% (vs. 2015) a testimonianza di maggior attenzione e coinvolgimento.

 

CONSUMO RESPONSABILE:

contribuire a sensibilizzare le persone ad un consumo moderato e corretto di birra, compatibile con uno stile di vita sano, è una priorità per Carlsberg Group e per Carlsberg Italia. Per concretizzare questo impegno l’Azienda:

 

 

«10 sono gli anni passati da quando ho iniziato a guidare Carlsberg Italia» – ha affermato Alberto Frausin, Amministratore Delegato di Carlsberg Italia«Un’azienda allora in difficoltà economico-finanziaria, in un settore che non conoscevo, dove però ho trovato persone con grande passione e voglia di riscatto, nonostante i problemi. E insieme ci siamo impegnati a cambiare le sorti dell’azienda. Oggi con 259 dipendenti, Carlsberg Italia ha chiuso nel 2016 l’esercizio in utile con un valore aggiunto lordo globale di 33,7 mln di euro. Un traguardo possibile perché alla qualità di prodotto, caratteristica che ci è riconosciuta con sempre maggior convinzione dai nostri consumatori, abbiamo saputo legare l’eccellenza di prodotto e l’innovazione tecnologica che ci ha permesso di rivoluzionare il mondo della birra (DraughtMasterTM) senza mai perdere di vista la cultura di sostenibilità che è diventata parte integrante dei nostri comportamenti quotidiani, permettendoci di diminuire il nostro impatto ambientale. Tra i risultati raggiunti nel corso dell’anno, sono particolarmente orgoglioso del drastico calo della nostra impronta idrica (-20% per hl). La scarsità di acqua, come ci ha dimostrato il progetto di adattamento ai cambiamenti climatici Life IRIS di cui siamo unico partner agroalimentare, è una delle sfide globali a cui dovremo prestare maggiore attenzione nel prossimo futuro. Sono sicuro che se ognuno farà la sua parte, nel privato come a livello aziendale, insieme potremo avere un ruolo centrale come agente di cambiamento nell’affrontare questa enorme sfida».

 


 

PUÒ UNA BIRRA ALLA SPINA CONTRIBUIRE A SALVARE IL MONDO? #HORECASOSTENIBILE

 

Carlsberg Italia è fermamente convinta che, quando si parla di sostenibilità, ogni azione, anche quella apparentemente più semplice come bere un bicchiere di birra, abbia un impatto sull’ambiente e che ognuno possa e debba fare la sua parte. L’incremento dei fusti in PET rispetto agli altri formati ha dimostrato la crescente e concreta attenzione dei consumatori verso una scelta responsabile in termini di qualità di prodotto e di sostenibilità. Insieme, però, possiamo fare ancora di più. Circa il 67% della produzione 2016 di Carlsberg Italia, infatti, è stata distribuita in bottiglie di vetro per un totale di 885.600 hl. Se la stessa quantità di birra fosse stata trasportata in fusti in PET sarebbero stati movimentati 52.000.000 di kg. di packaging in meno consentendo di risparmiare nella fase di distribuzione, sulle basi dei dati di LCA, oltre 10.000.000 l. di acqua e quasi 8.000.0000 kg di CO2 (ipotizzando tutta la produzione trasportata in bottiglie da 33cl.).
Proprio in quest’ottica è nato il concetto di #HorecaSostenibile, presentato alla manifestazione Ecomondo 2016 di Rimini. Il locale, che ha in DraughtMasterTM un protagonista essenziale, è nato con l’obiettivo di parlare concretamente di sostenibilità nel Fuori Casa: un ambito spesso non adeguatamente preso in considerazione da questo punto di vista, ma che può realmente fare una grande differenza, anche grazie ad un dialogo diretto con il consumatore finale. Il progetto si è reso possibile grazie a partner che abbracciano la stessa filosofia, come Celli Group, e alla collaborazione di aziende che concretizzano la sostenibilità, quali Alce Nero, Lessmore e Lucart Group.

 


 

CARLSBERG ITALIA

Carlsberg entra nella storia della birra italiana quando, nel 1975, sigla un accordo con uno dei maggiori produttori nazionali, Industrie Poretti, per la produzione e commercializzazione dei due marchi Tuborg e Carlsberg (storiche aziende danesi che si uniscono nel 1970). Negli anni il gruppo Carlsberg acquisisce quote dell’azienda Poretti sino ad arrivare al 1998 quando il nome dell`azienda italiana viene cambiato in Carlsberg Italia e nel 2002 diviene di proprietà totalmente danese. Carlsberg Italia oggi produce e commercializza oltre 1,3 milioni di ettolitri di birra a marchi Carlsberg, Tuborg, Birrificio Angelo Poretti, Kronenbourg 1664, Grimbergen, Feldschlösschen, Brooklyn Brewery e Jacobsen, per un totale di 36 referenze in portafoglio. Nel 2011 Carlsberg Italia ha avviato una rivoluzione nel mercato della birra, sviluppando e lanciando DraughtMasterTM Modular 20, il nuovo sistema di spillatura che utilizza fusti in PET al posto dei tradizionali in acciaio e che non utilizza CO2 aggiunta. Sulla spinta di questo progetto Carlsberg Italia ha ottenuto la certificazione ambientale EPD (Environmental Product Declaration) per le sue birre, prima azienda birraria al mondo.

 

 

+INFO: www.carlsbergitalia.it 

#ResponsiBEERity2016 #bilanciodisostenibilità #DraughtMaster #economiacircolare #CO2 #LCA #innovazione #HorecaSostenibile

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