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La sinergia fra terrazza che si affaccia sui luoghi iconici della città e un romantico tramonto con il sole che si adagia fra i monumenti è indubbiamente sempre più un fattore determinante quando si sceglie un aperitivo o una cena a Roma. Su questo dato di fatto, Settimo, il rooftop del Sofitel Roma Villa Borghese, si pone in pole position tra le mete preferite dai romani e dagli ospiti che accorrono nella caput mundi da tutto il mondo. La formula è quella ormai consolidata, bollicine o cocktail, con ampie selezioni di signature più raffinatissime tapas per l’aperitivo. Ma sono sempre più numerosi coloro che preferiscono poi continuare la serata cenando nello stesso posto. E se poi l’esigenza corrisponde anche al desiderio di rifugiarsi dal caos metropolitano lasciando lo sguardo correre, sotto le stelle, tra antichi palazzi e chiese, la prosecuzione con un dopocena diventa scelta quasi obbligata.
Ad illustrarci le dinamiche di Settimo è il suo bar manager Dima Ciocia: “Le terrazze sono diventate un must per Roma. Parlando con la clientela, emerge che tra i fattori più importanti quando selezionano un luogo dove trascorrere la serata, vi è il panorama che circonda il locale. Nel nostro caso non ci facciamo mancare davvero nulla, dal Cupolone, al Vittoriano, passando per Piazza di Spagna. Una rassegna di tesori storico – artistici che affascina non solo gli stranieri ma anche i residenti. Così anche un cocktail diventa più buono e più bello. Noi cerchiamo di soddisfare i gusti della clientela grazie a una drink list caratterizzata da 10 e 11 signature tra cui alcuni drink analcolici che rappresentano una delle scelte più gradite dai clienti. Piace davvero la frutta fresca, e da noi sono protagonisti, il pompelmo, l’arancia e l’ananas. Tutti i nostri sciroppi sono homemad. Tra i signature menzione d’onore per il il Roman spritz. Ovvero uno spritz rivisitato con Amaro Formidabile, uno dei simboli della Capitale che crea un mix di sapori unico insieme a Prosecco, Bitter all’arancia e menta fresca. Irresistibile anche il Settimo Bloody dove noi scegliamo di far ruotare tutto intorno a un pomodoro datterino fresco centrifugato. Anche i sour sono dei top player nella nostra carta così come tutti quei classici che hanno reso immortale l’epopea del bere quali il Negroni o il Martini cocktail. Personalmente abbiamo deciso di utilizzare gin italiani, in particolare il calabrese Gil, leggermente torbato. Cerchiamo di promuovere i prodotti italiani e del territorio, vogliamo farli scoprire. Così come per chi è affascinato da mondi lontani invitiamo a scoprire l’agave e i suoi numerosi distillati”.
Scorrendo la carta dei signature balzano all’occhio alcune interessanti proposte tra cui il Parisienne Daiquiri con Rum, Saint Germain, Lime e Sciroppo di Zucchero; il Rubacuori con Bitter, Vermouth, Liquore ai frutti rossi e Mandorla o il Don Julio Mix, ovvero Tequila, Lime, Sciroppo d’Agave, Cardamomo, Eucalipto. Molto in voga i cocktail a zero alcol. Tra i più richiesti, il Settimo Red, con Frutti rossi, Menta, Lime, Cranberry e Zucchero o il Passion Mojito realizzato con Menta Fresca, Lime, Passion fruit e Ginger Ale. Non può mancare per gli appassionati dello sparkling, una raffinata selezione di champagne con etichette prestigiose coì come una offerta di vini italiani, con un meritevole focus sul territorio, ed internazionali.
“La mia clientela è composta per la maggior parte da francesi perché noi facciamo parte di un gruppo transalpino. A seguire, è consistente la componente americana e a seguire quella italiana – spiega Ciocia – Gli statunitensi amano molto i whisky e i cocktail costruiti su quest’ultimo ma stanno iniziando ad apprezzare anche il gin tonic che noi proponiamo con un gin romano qual il 7hills. Il francese invece ama molto la bollicina che è un binomio ideale con la terrazza. Per quanto riguarda i vini non solo champagne ma anche tanto Franciacorta e un grande occhio di riguardo ai vini laziali, tra cui le cantine Poggio le Volpi, Casale del Giglio, Cotarella. Non è difficile vendere un prodotto locale che è scelto perché richiama i sapori dei piatti nel menu. E l’ospite straniero vuole provare una bottiglia del posto dove si trova. Si fa consigliare, ha voglia di scoprire, affidarsi alla nostra competenza e questo è solo un piacere per noi.”
Dopo l’aperitivo, la cena è il momento per provare le proposte dell’executive chef Giuseppe D’Alessio. Si può optare per un percorso di carne o pesce. Nel primo, si parte con Supplì servito in una pentola di ghisa con fiori di zucca croccanti e crema di pecorino seguiti da una freschissima Tartare di manzo con indivia belga, fiori di cappero e maionese piccante. Poi arrivano due classici rivisitati della cucina romana, gli Spaghetti alla carbonara con tartufo e Filetto di vitella con cicorietta di campo saltata e stracotto di cipolla.
Per gli amanti del pescato, il menu inizia con una leggera Frittura di calamari e zucchine romanesche seguita da un morbido Polpo in padella con zucchine arrostite, cipolla in agrodolce e crema di stracciatella. Spazio poi agli spaghetti con bottarga di muggine profumata al limone e successivamente Filetto di spigola con verdure di stagione in brodo di germogli di pisello. Chiudono entrambi i menu degustazione una selezione di dolci introdotta dal pre-dessert.
“Da noi si possono trascorrere tutti i momenti che scandiscono l’uscita fuoricasa, dall’aperitivo alla cena e dopocena – conclude Ciocia – E la risposta del pubblico è davvero positiva. Le prenotazioni sono tante. Questo è l’aspetto che secondo me differenzia l’attività ricettiva contemporanea rispetto all’epoca pre-pandemia. L’mergenza sanitaria ha cambiato moltissimo le abitudini dei clienti. Il covid ci ha indotto a prenotare tutto con grande anticipo mentre negli anni scorsi eravamo più liberi di uscire scegliendo in quale locale entrare davero all’ultimo. E questo per noi operatori del settore è molto positivo perché si pianifica con grande comodità. Infine una riflessione sulla città di Roma che sta vivendo un momento magico. La stiamo vedendo piena di turisti. In particolare nell’area di via Veneto abbiamo tanto fermento. Ciò mi rende davvero felice, era ora che questa splendida zona tornasse all’antico splendore. Le aperture sono all’ordine del giorno, c’è la voglia di riqualificare e farla tornare ai fasti della Dolce Vita”.
+info: www.settimoristorante.it/
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