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Rum Caput Mundi. Settima edizione da urlo per lo ShowRUM, la rassegna sul rum più importante d’Italia e ormai con ampio respiro internazionale. La kermesse ideata da Leonardo Pinto, creatore del blog Isla de Rum e trai massimi esperti mondiali del distillato di canna da zucchero, si conferma appuntamento romano da non perdere per appassionati e addetti ai lavori. Massiccia la presenza dei principali players della distribuzione nazionale, che hanno presentato prodotti classici e nuove intuizioni.

 

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CAMPARI PROTAGONISTA – Immancabile e protagonista Campari, con l’intrigante Baron Samedi: uno spiced rum che resta sotto l’egida Appleton, ispirato a una divinità voodoo haitiana, riportata nello strepitoso packaging nero e rosso. I sentori richiama il blend tra Haiti e Jamaica, con cacao, vaniglia e cannella, e qualche picco di chiodi di garofano. Pur essendo spiced dimostra una boccata dolce, seguita da tutte le spezie nella retrolfattiva: duttile in miscelazione, consigliato per un Baron and Ginger (60 baron, squezze and drop di lime e top di ginger beer) o in un classico Daiquiri con più personalità, quanto basta per vincere il premio ShowRum nella categoria Best Spiced. Proposte ovviamente anche le varietà di Appleton, con il 21 che si conferma garanzia di qualità indiscussa.

Crisitan Lodi per Campari - Baron Samedi
Crisitan Lodi per Campari – Baron Samedi

 

ONESTIGROUP – OnestiGroup dà il benvenuto al nuovo Abuelo 12 Two Oaks: dodici anni di invecchiamento in totale, una prima parte in legno classico di rovere americano ex bourbon, tipico di Abuelo, per poi terminare nove mesi di affinamento in rovere americano bianco vergine, materiale reperito in Napa Valley. Interessante anche il processo lavorativo del legno: una tostatura lenta  di sessanta minuti a 180 gradi, con un tocco finale di sessanta secondi a 220 gradi. Il risultato è una leggera nota affumicata al naso, spezie morbide come vaniglia, fava tonka e grani di caffè tostato. Il sorso è pieno, cremoso, con sentore tostato intenso e dolciastro sul finale: molto particolare la vena di noce di cola, che sposa brillantemente le bacche di cacao. Abuelo 12 Two Oaks è pensato esclusivamente per degustazione neat con il suo finale avvolgente, anche in virtù di uno strappo alla regola che si è rivelato vincente: il tetto di sette mesi di affinamento suggerito dalla casa produttrice dei barili Segin Moreau è stato volontariamente sforato, con un controllo quotidiano del prodotto che ha rivelato note dolci sempre più eleganti.

 

Cristobal Srokowski – Ron Abuelo

 

Sotto l’ombrello Onesti anche Damoiseau, il rhum agricòle della Guadalupa: l’unica distilleria de La Grand Terre, al nord dello stato, che dal 1942 fa del suolo calcareo l’arma in più. Il VSOP è un rum agricolo dal forte legame territoriale, con tanto di indicazione geografica segnalata. Botte ex bourbon americana che dona equlibrio e morbidezza, un prodotto perfetto per l’approccio alla gamma e comprenderne lo stile armonioso. Il naso è molto intenso, domina la frutta prima di lasciare spazio a cannella e pepe. Gran coerenza con la bocca, ritornano gli aromi dopo un attacco vivace e strutturato, il finale è persistente.

 

Clementine Guillot – Damoiseau

 

GHILARDI IN COLOMBIA – La Hecicera è una delle proposte di Ghilardi: l’unica azienda familiare in Colombia, il rum più venduto e premiato. Una storia iniziata negli anni ’80, quando il coltivatore di banane Alfredo Riascos si trasferì a Cuba dopo essere stato rapito per nove mesi. Lì si innamora del rum e nasce una joint venture con il governo cubano per poter fondere le due anime caraibiche. Nel 2013 la terza generazione di Riascos incontra l’estro manageriale  di Martamaria Carrillo, e raggiunge picchi di vendita e ammirazione in UK e in Colombia. La Hechicera (l’incantatrice, in italiano) rimane fedele a una linea tradizionale che non prevede in alcun modo zuccheri aggiunti, da botte a bottiglia: un rum secco, con un naso che riprende arancia, vaniglia, caffè e caramello. Al palato spiccano il legno e il tabacco, il finale è smooth, e il prodotto si presta anche per soluzione miscelate secche. A dicembre è in arrivo inoltre la Serie Experimental, che vedrà il rum invecchiato in botti che contenevano in precedenza vino Moscato, e prima ancora bourbon.

 

Martamaria Carrillo – La Hechicera

 

ORGOGLIO ITALIANO – C’è anche il rum italiano R74 di Roner: l’unica caratteristica estera è l’importazione della melassa, mentre il resto della filiera vive e lavora in Italia, una delle pochissime realtà ronere del Belpaese. Rimane fortissimo il legame con il territorio e con l’azienda, grazie all’invecchiamento in botti che in precedenza contenevano acquavite di mela. Evidenti e piacevoli le tracce che ne conseguono nel prodotto, e questo va a rispecchiare la regione, l’autenticità e l’impronta dell’azienda. Vaniglia, sultanini, mela e un sentore affumicato sono preponderanti, buono il bianco per la miscelazione, perfetto invecchiato da meditazione.

 

Juergen Werth di Roner

 

RUM DA COMPAGNIA – Rum Diplomatico, distribuito da Compagnia dei Caraibi e partner di lusso nella conferenza d’apertura di ShowRum, presentava la Distillery Collection. Una linea che nasce dall’esigenza di voler condividere il vero cuore di Diplomatico, per trasmetterne la storia e l’unicità. Ciascuna variante della Collection (denominate secondo normale numerazione progressiva) rappresenta uno dei tre metodi di distillazione, nella quale la materia prima usata per la fermentazione può essere miele e melassa. Tutte e tre le tipologie di distillazione fanno parte di un progetto  unico di Rum Diplomatico, importato nel ’59 dalla lavorazione del whiskey.

 

Francesco Serra - Compagnia dei Caraibi
Francesco Serra – Compagnia dei Caraibi

 

RINALDI HISTORY – Presente anche Rinaldi 1957, che sotto il proprio ombrello propone alcune chicche ben interessanti: Black Tears è il primo spiced rum cubano realizzato con rum invecchiato e imbottigliato a Cuba, con infusione di caffè e cacao, elementi tipici della storia dell’isola, insieme a aji dulse, forse l’ingrediente più unico e caratteristico di Cuba. Invecchiato dai quattro ai dodici anni, ottimo amche in miscelazione grazie a note speizate che restano amabili. Degno di nota anche La Progresiva 13 è invece eccellente in meditazione e con caratteri storici d’altri tempi: il tredici è il numero della storia cubana, perchè giorno di nascita di Fidel Castro, o perché numero dei giorni che composero la crisi della Baia dei Porci, oltre a vari altri aneddoti. Vaniglia, pepe e sentori tostati sono le note principali. Coloma 15, inifine, premiato durante la ShowRum Tasting Competition, è la storia di un sogno: il fondatore dell’zienda aveva avviato una coltivazione di caffè, il figlio la potenziò per produrre liquori al caffè, e oggi il nipote propone rum con invecchiamento tradizionale e finish in botte, ovviamente, dove prima era custodito il liquore del padre.

Gabriele Rondani - Rinaldi 1957
Gabriele Rondani – Rinaldi 1957

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