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Vendemmia 2020: buona qualità ma attenzione ai prezzi delle uve


Sta entrando nel vino la vendemmia 2020 in tutta Italia, le previsioni vedono una vendemmia buona sotto il profilo della qualità e della quantità, ma rimane la preoccupazione dei produttori sul fronte dei prezzi e sulla tenuta dei mercati. Un tira e molla che si ripete ogni anno, ancor di più in un’annata segnata dalle preoccupazioni per il Covid-19 che ha lasciato strascichi pesanti nella filiera vitivinicola. Questo il quadro della situazione elaborato da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) in occasione della vendemmia che conferma un contesto congiunturale difficile dove è necessario lavorare per recuperare gli spazi di crescita che si profilano all’orizzonte.

 

 

Se sul piano climatico e vegetativo al momento si prevede una raccolta leggermente anticipata, a pesare è la visione nel breve periodo relativa agli ordini interni ed esteri. Una situazione generale che, spiegano le associazioni, deve definire strumenti di rilancio della domanda, con nuove strategie di promozione per riposizionare presenza e prestigio del vino italiano nel mondo; servono azioni che vadano oltre l’aiuto alla distillazione e le misure sulla riduzione delle rese. Sul fronte climatico, aprile e maggio hanno riportato temperature miti e piovosità scarsa, diversamente da giugno e in buona parte luglio lievemente inferiori alla norma, con piovosità abbondante e ondate di calore limitate agli ultimi giorni del mese.

Sul piano fitosanitario, i vigneti si presentano sani, con pochi focolai di infezioni a macchia di leopardo. Solo in alcune zone del Trentino e del Friuli la peronospora ha causato danni anche se la situazione è sotto controllo, mentre l’oidio è stato rilevato in Romagna, Toscana e Abruzzo. Le prossime settimane saranno determinanti per le basi spumante e i prossimi mesi per gli altri vini, concludono le associazioni, annunciando che i dati ufficiali della vendemmia saranno resi noti giovedì 3 settembre in una conferenza stampa on line con la ministra Teresa Bellanova.

+Info: www.ansa.it

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